22 MARZO 2018 GIOVEDÌ - V SETTIMANA DI QUARESIMA UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore: per noi ha sofferto tentazione e morte. SALMO 94 Invito a lodare Dio Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13). Venite, applaudiamo al Signore, * acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * a lui acclamiamo con canti di gioia. Poiché grande Dio è il Signore, * grande re sopra tutti gli dèi. Nella sua mano sono gli abissi della terra, * sono sue le vette dei monti. Suo è il mare, egli l'ha fatto, * le sue mani hanno plasmato la terra. Venite, prostràti adoriamo, * in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * il gregge che egli conduce. Ascoltate oggi la sua voce: † « Non indurite il cuore, * come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: * mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * non conoscono le mie vie; perciò ho giurato nel mio sdegno: * Non entreranno nel luogo del mio riposo ». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Venite, adoriamo Cristo Signore: per noi ha sofferto tentazione e morte.
Inno Protesi alla gioia pasquale, sulle orme di Cristo Signore, seguiamo l'austero cammino della santa Quaresima. La legge e i profeti annunziarono dei quaranta giorni il mistero; Gesù consacrò nel deserto questo tempo di grazia. Sia parca e frugale la mensa, sia sobria la lingua ed il cuore; fratelli, è tempo di ascoltare la voce dello Spirito. Forti nella fede vigiliamo contro le insidie del nemico: ai servi fedeli è promessa la corona di gloria. Sia lode al Padre onnipotente, al Figlio Gesù redentore, allo Spirito Santo Amore, nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona La tua, parola, Signore, è scudo per chi si rifugia in te 1^ Antifona La tua, parola, Signore, è scudo per chi si rifugia in te. SALMO 17, 31-35 IV Ringraziamento a Dio salvatore Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8, 31). La via di Dio è diritta, † la parola del Signore è provata al fuoco; * egli è scudo per chi in lui si rifugia. Infatti, chi è Dio, se non il Signore? * O chi è rupe, se non il nostro Dio? Il Dio che mi ha cinto di vigore * e ha reso integro il mio cammino; mi ha dato agilità come di cerve, * sulle alture mi ha fatto stare saldo; ha addestrato le mie mani alla battaglia, * le mie braccia a tender l'arco di bronzo. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona La tua, parola, Signore, è scudo per chi si rifugia in te.
2^ Antifona La tua destra mi sostiene, o Signore. SALMO 17, 36-46 V Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, † la tua destra mi ha sostenuto, * la tua bontà mi ha fatto crescere. Hai spianato la via ai miei passi, * i miei piedi non hanno vacillato. Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, * non sono tornato senza averli annientati. Li ho colpiti e non si sono rialzati, * sono caduti sotto i miei piedi. Tu mi hai cinto di forza per la guerra, * hai piegato sotto di me gli avversari. Dei nemici mi hai mostrato le spalle, * hai disperso quanti mi odiavano. Hanno gridato e nessuno li ha salvati, * al Signore, ma non ha risposto. Come polvere al vento li ho dispersi, * calpestati come fango delle strade. Mi hai scampato dal popolo in rivolta, * mi hai posto a capo delle nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito; * all'udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore, † impallidivano uomini stranieri * e uscivano tremanti dai loro nascondigli. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona La tua destra mi sostiene, o Signore.
3^ Antifona Viva il Signore: benedetto il Dio della mia salvezza 3^ Antifona Viva il Signore: benedetto il Dio della mia salvezza. SALMO 17, 47-51 VI Ringraziamento a Dio salvatore Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8, 31). Viva il Signore e benedetta la mia rupe, * sia esaltato il Dio della mia salvezza. Dio, tu mi accordi la rivincita † e sottometti i popoli al mio giogo, * mi scampi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare * e mi liberi dall'uomo violento. Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli * e canterò inni di gioia al tuo nome. Egli concede al suo re grandi vittorie, † si mostra fedele al suo consacrato, * a Davide e alla sua discendenza per sempre. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Viva il Signore: benedetto il Dio della mia salvezza.
V. Chi medita la legge del Signore, R. porta frutto a suo tempo V. Chi medita la legge del Signore, R. porta frutto a suo tempo. Prima Lettura: Dalla lettera agli Ebrei 7, 1-11 Melchisedek figura del vero e perfetto sacerdote Fratelli, Melchisedek re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace (Gn. 14, 17-20). Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno. Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino. In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo. Egli invece, che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa. Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo: egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchisedek (Cfr. Gn. 14, 17). Or dunque, se la perfezione ci fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico — sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge — che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchisedek, e non invece alla maniera di Aronne? Responsorio R. Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo, a somiglianza del Figlio di Dio. * A lui il Signore ha giurato: Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek. V. Non è diventato tale per una legge terrena, ma per la potenza di una vita indefettibile. R. A lui il Signore ha giurato: Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek.
Seconda Lettura: Dalla Costituzione dogmatica «Lumen gentium» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa. (N. 9) La Chiesa, sacramento visibile di unità «Ecco verranno giorni, dice il Signore, nei quali io stringerò con Israele e con Giuda un patto nuovo ... Porrò la mia legge nelle loro viscere e nei loro cuori l'imprimerò: essi mi avranno per Dio e io li avrò per mio popolo ... Tutti essi, piccoli e grandi, mi riconosceranno, dice il Signore» (Ger 31, 31-34). Cristo istituì questo nuovo patto, cioè la nuova alleanza nel suo sangue (cfr. 1 Cor 11, 23), chiamando gente dai giudei e dalle nazioni, perché si fondesse in unità non secondo la carne, ma nello Spirito, e costituisse il nuovo popolo di Dio. Infatti i credenti in Cristo, essendo stati rigenerati non di seme corruttibile, ma di uno incorruttibile, per la parola di Dio vivo (cfr. 1 Pt 1, 23), non dalla carne ma dall'acqua e dallo Spirito santo (cfr. Gv 3, 5-6), costituiscono «una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo tratto in salvo ... quello che un tempo non era neppure popolo, ora invece è il popolo di Dio» (1 Pt 2, 9-10). Questo popolo messianico ha per capo Cristo «che è stato dato a morte per i nostri peccati, ed è risuscitato per la nostra giustificazione» (Rm 4, 25), e che ora, dopo essersi acquistato un nome che è al di sopra di ogni altro nome, regna glorioso in cielo. Questo popolo ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito santo come nel suo tempio. Ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati (cfr. Gv 13, 34). E, finalmente, ha per fine il regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da lui portato a compimento, quando comparirà Cristo, vita nostra (cfr. Col 3, 4) e «anche le stesse creature saranno liberate dalla schiavitù della corruzione per partecipare alla gloriosa libertà dei figli di Dio» (cfr. Rm 8, 21). Perciò il popolo messianico, pur non comprendendo di fatto tutti gli uomini, e apparendo talora come il piccolo gregge, costituisce per tutta l'umanità un germe validissimo di unità, di speranza e di salvezza. Costituito da Cristo in una comunione di vita, di carità e di verità, è pure da lui preso per essere strumento della redenzione di tutti e, quale luce del mondo e sale della terra (cfr. Mt 5, 12-16), è inviato a tutto il mondo. Come già Israele secondo la carne, pellegrinante nel deserto, viene chiamato la chiesa di Dio (Ne 13, 1; cfr. Nm 20, 4; Dt 23, 1 ss.), così il nuovo Israele, che cammina nel secolo presente alla ricerca della città futura e permanente (cfr. Eb 13, 14), si chiama pure la chiesa di Cristo (cfr. At 20, 28), riempita del suo Spirito e fornita di mezzi adatti per l'unione visibile e sociale. Dio ha convocato l'assemblea di coloro che guardano nella fede a Gesù, autore della salvezza e principio di unità e di pace, e ne ha costituito la chiesa, perché sia per tutti e per i singoli il sacramento visibile di questa unità salvifica. Responsorio R. Voi, che un tempo eravate non-popolo, ora siete il popolo che Dio si è acquistato; * voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora avete ottenuto misericordia. V. Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. R. Voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora avete ottenuto misericordia.
Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio. Orazione Assisti e proteggi sempre, Signore, questa tua famiglia che ha posto in te ogni speranza, perché liberata dalla corruzione del peccato resti fedele all'impegno del Battesimo, e ottenga in premio l'eredità promessa. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.