LA PRESA DELLA BASTIGLIA

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STEFANO CANNAVACCIUOLO
Transcript della presentazione:

LA PRESA DELLA BASTIGLIA Il re cedette, riconobbe l'Assemblea nazionale ma, nello stesso tempo, diede l'ordine all'esercito di circondare Parigi. La reazione fu immediata: gente di ogni condizione sociale ‑ artigiani, operai, negozianti ‑ scese nelle strade e nelle piazze, invase le caserme per impadronirsi delle armi. Alcune truppe dell'esercito fraternizzarono con gli insorti. Il 14 luglio, a Parigi, fu attaccata e distrutta la Bastiglia, la prigione di Stato, simbolo di tutte le ingiustizie di un potere assoluto. .

Presa della Bastiglia Il re come reagisce di fronte alla formazione dell’Assemblea Nazionale Costituente? Riconoscimento dell’Assemblea Mobilitazione regia dell’esercito 14 Luglio 1789 ASSALTO DELLA BASTIGLIA

Perché proprio la Bastiglia? Perché, sebbene il luogo sia insignificante (erano rinchiusi solo 7 uomini), è centrale, data la sua natura di carcere politico simbolo dell’Ancien Régime

Il re quel giorno era stato a caccia e sul suo diario troviamo annotato: “14 luglio: niente”.

GUARDIA NAZIONALE Quali furono le conseguenze del 14 luglio? Formazione di un esercito di volontari GUARDIA NAZIONALE (comandante è l’aristocratico La Fayette, già generale durante la Rivoluzione americana [!], che auspica una monarchia costituzionale moderata)

LA GRANDE PAURA L’episodio fu conosciuto in tutta la Francia e provocò sommosse e rivolte in tutte le città del paese. Nelle campagne, i contadini ‑ esasperati dalla carestia e dalla miseria ‑ si mossero contro i castelli dei nobili, bruciando e devastando tutto ciò che per loro rappresentava oppressione e sfruttamento. Per i potenti di un tempo furono mesi di paure e violenze inaudite. Le lotte contadine e le sommosse nelle città nascevano dalla volontà di abolire tutti i pesanti obblighi feudali che ancora gravavano sui contadini e dal desiderio di conquistare una nuova libertà. Per questo, l'Assemblea nazionale proclamò, nell'agosto del 1789, abolito ogni diritto feudale: i contadini non avrebbero più dovuto versare ai nobili tutti i contributi di un tempo e avrebbero potuto acquistare le terre su cui vivevano.

LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO Nonostante tutti i tentativi da parte del re e della nobiltà, la Rivoluzione non si poteva più fermare. Il 26 agosto 1789 l'Assemblea nazionale approvò LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO Si tratta di un documento fondamentale fino ai giorni nostri. Si ispira ai principi illuministi e alla Dichiarazione di Indipendenza americana. Vengono proclamati nuovi principi di eguaglianza e di libertà per tutti i francesi, senza più distinzione di Ordine, religione, di ricchezza o mestiere.

Articolo 1 Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Articolo 2 Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali dell’uomo: la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione.