Facial Action Coding System

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Transcript della presentazione:

Facial Action Coding System

Facial Action Coding System E’ un sistema di codifica delle espressioni facciali (Ekman, Friesen 1978; Ekman, Friesen, Hager 2002), tramite la codifica di precise combinazioni di espressioni facciali predice efficacemente quali emozioni prova il nostro interlocutore.

Una premessa sul FACS Predire quali emozioni prova il nostro interlocutore non necessariamente significa riuscire a predire: 1. Perché l’interlocutore provi una certa emozione 2. A chi è rivolta l’emozione che prova (a sé stessi, al proprio/altrui argomento di conversazione, ad alcuni pensieri non inerenti alla conversazione)

Cause Microespressioni Oggetto Cause Cause

Alcune linee guida interpretative Durante una comunicazione ogni frase che viene pronunciata da noi o dall’ascoltatore rende saliente gli argomenti di conversazione nella mente di chi ascolta. Es. Se ora parlo di un orso bianco, è difficile per chi ascolta evitare di immaginarlo. Se dunque una certa CNV (gesto, espressione facciale, aspetto della prossemica) compare in un certo momento della conversazione è più probabile che si riferisca a ciò di cui si sta parlando in quel momento.

Oggetto di conversazione Memoria di lavoro La persona

Facial Action Coding System Il FACS rappresenta un dizionario di tutti i movimenti che un volto umano può compiere. Ogni movimento è definito come Action Unit Le combinazioni di diverse Action Unit rappresentano determinati contenuti emotivi.

La siglatura del FACS La siglatura delle microespressioni facciali avviene tramite l’assegnazione di uno o più numeri associate ad una lettera (da A ad E) che rappresenta l’intensità del movimento. Ad es., 14C 1C+2C+4D+5E

La siglatura del FACS La siglatura delle microespressioni può riguardare espressioni unilaterali (espresse solo su un lato del volto) o bilaterali (espresse in entrambi i lati) T = riguarda solo il labbro superiore B = riguarda solo il labbro inferiore R = riguarda solo la parte destra L = riguarda solo la parte sinistra Ad es., R14B

Disprezzo Il disprezzo è un sentimento che indica una svalutazione (dell’argomento di cui si parla, della persona, di una particolare situazione) L’oggetto della svalutazione è considerato moralmente sbagliato.

Può approfondirsi il solco nasolabiale Produce una ruga a forma di “C” e dei rigonfiamenti Appiattisce gli angoli delle labbra, li solleva e curva verso l’interno Stira le labbra e la pelle sottostante le labbra Contrazione del muscolo buccinatore (Action Unit 14)

Alzare la testa – Segnale di superiorità/fierezza (Action Unit 53) – segnale sottile

La comunicazione verbale esprime valutazioni neutre o positive Disprezzo La comunicazione verbale esprime valutazioni neutre o positive Incongruenza

Esercizio n. 15

“Complimenti e buon lavoro”

Esercizio 16 - Michele

“Era una corda”

“Non sapevo neanche io cosa dovevo fare in quel momento”

“Si deve capitare per capire”

Disgusto Il disgusto è un sentimento di repulsione. Anche nel caso del disgusto l’oggetto dell’emozione viene valutato negativamente A differenza del disprezzo la svalutazione non è posta sul piano morale ma da un punto di vista più immediato. Mostriamo disgusto ad esempio per un odore sgradevole o per un sapore che non apprezziamo.

Naso a “V” Dilatazione delle narici Approfondimento del solco nasolabiale Sollevamento del labbro Superiore. Labbro superiore tendenzialmente piatto Sollevamento del labbro superiore – Action Unit 10 – segnale indispensabile per il disgusto

Abbassamento della parte interna delle sopracciglia Rughe orizzontali sulla radice Del naso Pelle stirata Solco nasolabiale accentuato e dritto Naso a “V” Naso arricciato – Action Unit 9 – segnale accessorio per il disgusto – da solo può anche significare rabbia

Abbassamento della parte esterna delle sopracciglia Rughe a “zampe di gallina” Si approfondisce il solco delle palpebre Le guance si spostano verso l’alto Contrazione dell’orbicolare dell’occhio – Action Unit 6 – segnale accessorio per il disgusto

Abbassamento degli angoli della bocca Rughe e rigonfiamenti Può appiattirsi o rigonfiarsi Abbassare gli angoli della bocca (Action Unit 15) – segnale accessorio nel disgusto

AU 17 – Alzare il mento – segnale accessorio nel disgusto Le labbra si sollevano e si protrudono Si gonfia il mento e possono apparire delle rughe AU 17 – Alzare il mento – segnale accessorio nel disgusto

Disgusto Action Unit 10 – Sollevamento del labbro – Necessario Action Unit 6 – Contrarre l’orbicolare dell’occhio - Accessorio Action Unit 9 – Arricciare il naso – Accessorio Action Unit 15 – Abbassare gli angoli delle labbra – Accessorio Action Unit 17 – Contrarre il mento - Accessorio

La comunicazione verbale esprime valutazioni neutre o positive Disgusto La comunicazione verbale esprime valutazioni neutre o positive Incongruenza

Esercizio n. 18

“La proposta mi ha entusiasmato parecchio”

“Non mi ha nemmeno detto cosa ne penso”

Felicità E’ un’emozione positiva Essere felici è piacevole, quando possiamo scegliamo le situazioni che promettono felicità, o addirittura organizziamo la nostra vita in modo da moltiplicarne le occasioni (Ekman, Friesen, 2003)

Un esempio di felicità

Il sorriso di cortesia (AU 12) Per questioni culturali siamo abituati a sorridere nelle situazioni sociali in cui vogliamo mostrare di non essere offensivi e di essere disposti all’attività sociale. Il sorriso di cortesia è un sorriso a cui non si associa un reale sentimento di felicità. E’ costituito dal movimento “sollevare le guance” (AU 12) e può essere accompagnato alcuni movimenti non legati ad alcuna particolare emozione.

Il sorriso di cortesia (AU 12) In questa immagine Berlusconi unisce al Sorriso di cortesia (sollevare le guance, AU 12), tre altri movimenti ovvero, sollevare la testa (AU53), movimento generalmente associato alla fierezza o al sentimento di superiorità. Sono inoltre presenti i movimenti “alzare la parte centrale della fronte” (AU1) e “alzare la parte esterna della fronte (AU2), questi due movimenti assieme (AU1+AU2) significano “guardami”

Il sorriso sentito (AU 6 + AU12) Il sorriso sentito è un sorriso cui si associa la felicità provata dalla persona. E’ caratterizzato dal sollevamento delle guance (AU 12) e dalla contrazione dell’orbicolare dell’occhio (AU 6), può essere presente inoltre l’apertura della bocca (AU 25) e della mascella (AU26). ATTENZIONE! Una delle discriminanti per la presenza della contrazione dell’orbicolare dell’occhio è la formazione di “zampe di gallina” sull’angolo esterno della bocca, tuttavia queste possono formarsi anche in presenza di una 12 (sollevamento delle guance) ad intensità massima. Per discriminare la presenza di una contrazione dell’orbicolare dell’occhio (AU6) è necessario verificare l’abbassamento della parte esterna delle sopracciglia.

Il sorriso controllato Il sorriso controllato (smile control) si manifesta nelle situazioni in cui la persona prova felicità ma per un motivo, spesso legato alla relazione con l’altro o col contesto non può mostrarlo. Codifica 6 (contrazione dell’orbicolare dell’occhio) +12 (sollevamento delle guance) più movimenti di controllo. Esempi: - Studente durante una lezione - Ridere in un contesto molto formale - In ambito negoziale, alcuni negoziatori controllano il proprio sorriso in quanto non vogliono mostrare di aver ottenuto un vantaggio sulla controparte

La comunicazione verbale esprime tristezza o emozioni negative Felicità La comunicazione verbale esprime tristezza o emozioni negative Incongruenza

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