Si può fare! Anna Contardi Anna Contardi.

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Transcript della presentazione:

Si può fare! Anna Contardi Anna Contardi

Chi è una persona con disabilità? (OMS) La menomazione indica qualsiasi perdita o anormalità di una struttura o di una funzione fisiologica, anatomica oppure psicologica La disabilità rappresenta la conseguenza pratica della menomazione e, quindi, indica lo svantaggio personale che la persona disabile vive, espresso in ciò che è in grado di fare o meno L’handicap indica lo svantaggio sociale vissuto da una persona a seguito di una disabilità o menomazione. Quindi mentre la menomazione e la disabilità sono proprie dell'individuo la comparsa dell' handicap è legata all'interfaccia tra soggetto e società che non è in grado di accogliere chi compie un'attività in maniera differente dalla maggior parte degli altri Anna Contardi

Negli ultimi anni molte cose sono cambiate I principali “passaggi” nel mondo della disabilità si possono leggere nel linguaggio Anna Contardi

Da minorato a invalido, handicappato, disabile, diversamente abile L’attenzione si sposta dagli aspetti “patologici” alla persona nella sua globalità Da “quello che manca” a “quello che c’è” Il limite non è un problema determinato solo dalle difficoltà della persona, ma anche dalla risposta dell’ambiente Si scoprono le risorse di ognuno e anche come la specificità di alcune situazioni possa permettere di scoprire cose nuove utili per tutti Anna Contardi

Dall’istituzionalizzazione all’inclusione L’Italia è il I paese nel mondo ad avere integrato i bambini in situazione di h. nella scuola Si vive in famiglia Lo sport Il lavoro Le comunità per adulti nel territorio Anna Contardi

Da bambino ad adulto Negli ultimi anni è cambiata moltissimo l’aspettativa di vita Per es. la Sindrome di Down Anni ’40 = 12 anni Oggi = 62 anni Su 38.000 persone con la SD 25.000 sono maggiorenni Ma soprattutto un adulto, anche con disabilità intellettiva, non è un eterno bambino, ma un adulto “semplice” Anna Contardi

Da assistito a contribuente Molte persone con disabilità sono in grado di esprimere una capacità lavorativa ed inserirsi produttivamente nel mondo del lavoro Un buon lavoro per la formazione e l’inserimento lavorativo costa meno di un intervento assistenziale a vita e previene disabilità aggiuntive Anna Contardi

Da “dipendente dagli altri” a “il più indipendente possibile” Negli ultimi anni molti disabili e le loro famiglie, Associazioni e Servizi hanno lavorato per un’autonomia possibile Ma autonomia non è “fare tutto da soli”, è “integrare le mie competenze con quelle degli altri”, è anche saper chiedere aiuto Autonomia = saper fare + saper essere La propria identità si conquista nella relazione con gli altri. Anna Contardi

Tutti noi Possiamo contribuire a ridurre l’handicap e a favorire la partecipazione di persone potenzialmente escluse Anna Contardi

“Se penso alla nascita di mio figlio, 19 anni fa, sento l’eco di un dolore profondissimo che ormai però non riesco più a percepire come fosse la storia di qualcun altro. Ricordo che stavo male, che avrei voluto scappare. E poi un giorno- mio figlio aveva tre mesi- come al solito l’ho preso in braccio, l’ho guardato distrattamente e i suoi occhi chiari, obliqui, bellissimi si sono fissati intensamente nei miei, mi hanno catturato. Poi quel piccolo marziano mi ha sorriso. Così è cominciato un grande amore che, come tutti i grandi amori, è un po’ folle, complica la vita, fa essere a volte felici, a volte tristi, ma fa vivere.” Maria, madre di Matteo Anna Contardi

Gli incontri con le persone con disabilità ci interrogano all’onnipotenza (“Ci penso io !”) alle ricette (“Conoscevo un Down, puoi fare così…” ) Anna Contardi

SI a riconoscere le persone aldilà dell’handicap a imparare a vedere quello che è e quello che sa, invece di quello che non è e quello che non sa a riconoscere la diversità per valorizzarla a imparare ad osservare per capire E ancora SI al confronto Anna Contardi

Si può “fare la differenza” Essere, prima di fare (e l’importanza del tempo messo a disposizione) Ascoltare, prima di parlare Parlare con loro, non di loro Costruire le risposte leggendo i bisogni (i loro, non i nostri) Riconoscere che i bisogni sono quelli di tutti (salute, compagnia, occupazione, affetti,..) Non infantilizzare Lavorare in rete Anna Contardi

Un volontario può CONDIVIDERE Diffondere cultura, buona cultura contro stereotipi e pregiudizi Mettere a disposizione il proprio tempo Mettere a disposizione le proprie competenze professionali Mettere a disposizione le proprie competenze personali e le sue passioni Mettere a disposizione la sua rete di contatti in altre parole CONDIVIDERE Anna Contardi

Insomma: che tu sei tutti e tutti siamo te. (Mafalda) Volontariato vuol dire che «gli altri» siamo «noi tutti» e che dentro questo «noi tutti» ci sei anche tu. Insomma: che tu sei tutti e tutti siamo te. (Mafalda) Anna Contardi