L’economia del ‘600
Secolo d’oro o di ferro? Il ’600, da vari punti di vista, è un secolo dal doppio volto: le opere di artisti geniali (Calderón de la Barca, Cervantes, Tasso, Caravaggio, Bernini) convivono con le espressioni vacue del Barocco. Si diffondono la nuova scienza di Galileo e Newton ma anche la caccia alle streghe e l’intolleranza religiosa. Progressi economici e politici vanno insieme a guerre, rivoluzioni, epidemie e miseria.
Fine della prosperità Fino alla metà del ’500 le condizioni di vita avevano continuato a migliorare: Alimentazione più ricca che si avvantaggia anche dei nuovi prodotti d’oltreoceano. Abitazioni più ampie e in muratura. Dopo la prima metà del XVI sec. calano il consumo di carne e le calorie procapite (ad es.: diffusione del mais). E’ un effetto della crescita demografica che dura dal ’300.
Secolo di ferro: economia in crisi Incremento demografico dalla prima metà del XVI s. alle grandi epidemie del XVII Sottoalimentazione Crescita dei prezzi (inflazione) Svalutazione della moneta Diminuzione del potere d’acquisto dei salari
La rivoluzione dei prezzi Insieme alla popolazione crescono i prezzi dei terreni e dei loro prodotti. Dall’altro lato le monete perdono valore: I sovrani in difficoltà ricorrono all’espediente di ridurre la percentuale di metallo pregiato. I preziosi importati dalle Americhe (300 tonn. di argento all’anno per la Spagna) concorrono all’inflazione. I due fenomeni si influenzano a vicenda.
Secolo di ferro: la fame 1594-1597 piogge e cattivi raccolti in tutta Europa 1601-1603 spaventosa carestia nella Russia Bianca, fornitrice di cereali 1630 carestia in tutta l’Europa Occidentale 1659-1662 terribile crisi alimentare
Secolo di ferro: il lavoro Cambia il modo di lavorare: Si incrementa la produzione industriale (manifattura) Tramonta la mentalità artigianale e declinano le corporazioni Prolifera il lavoro a domicilio
Secolo di ferro: la città Incremento dell’urbanesimo Afflusso di popolazione dalle campagne Ma vagabondi, mendicanti, malfattori affollano le metropoli dell’Europa Occidentale (Roma, Madrid, Parigi) Le associazioni caritative cattoliche si prendono cura degli emarginati
L’Impero inglese L’America del Nord era apparsa ai Conquistadores meno appetibile Divenne nella seconda metà del XVI sec., sotto il regno di Elisabetta, zona di conquista inglese Dopo aver sconfitto gli Spagnoli, caduti poi in crisi, l’Inghilterra divenne la più grande potenza marittima del mondo
Un secolo di crisi L’espansione inglese era favorita anche da una lunga crisi che riguarderà quasi tutti gli altri paesi d’Europa Ci fu infatti una crisi demografica. Cause: Climatica, epidemica (peste) economica (inflazione), tecnica (tecnologie arretrate), sociale (legata alla fame), politica (Guerra dei Trent’anni, conflitti dell’età di Luigi XIV) La crisi non colpisce in modo uniforme le diverse aree dell’Europa. Anzi in questo secolo si approfondisce il divario fra aree avanzate e aree di sottosviluppo
Crisi demografica Nel ’600 si arresta la crescita demografica in atto dal Medioevo con un significativo sviluppo delle città. Prima causa: le carestie dipendenti da fattori climatici. Crescono la povertà e le tensioni sociali. Si introducono nuove colture americane, come patate e mais, non senza conseguenze per la salute.
Demografia del ‘600
Economia del ‘600
Paesi ricchi L’Olanda, soprattutto nella prima metà del secolo, e l’Inghilterra diventano le zone di maggior crescita economica basata su: un’integrazione fra agricoltura più avanzata e manifattura cittadina un’intensa partecipazione ai traffici europei e intercontinentali
Paesi poveri La Spagna, travolta da problemi economici e finanziari, forme di rifeudalizzazione nelle campagne con sfruttamento agricolo improduttivo In Italia si avrà ugualmente un regresso per gli stessi motivi e in più per: l’incapacità di ammodernare le tecniche di lavorazione e i rapporti lavorativi l’estromissione dai commerci nel Mediterraneo e con l’Oriente ad opera di Inglesi e Olandesi
Differenze produttive
I commerci La tabella riporta il numero di navi di ogni paese che commerciavano con l’area dell’Oceano Indiano L’incremento di Olanda e Inghilterra nel corso del ‘600 è enorme
Atlantizzazione Nel ’600 comincia a farsi sentire uno spostamento degli equilibri commerciali dal Mediterraneo all’Atlantico. I paesi Atlantici ottengono il primato dei commerci anche nel Mediterraneo. Domina l’Olanda la cui flotta nel 1670 (570.000 t) superava quelle inglese, scozzese, francese, tedesca, spagnola e portoghese riunite.
Dagli open fields alle enclosures I campi aperti (open fields) erano un tradizione inglese legata all’uso comune degli attrezzi da lavoro, ma non permetteva aumenti di produttività La nobiltà terriera, poco attenta allo sviluppo economico delle sue terre, cominciò ad affittarle a imprenditori agricoli Questi migliorarono le tecniche di coltivazione e l’allevamento estensivo di pecore Era necessario però recintare i campi (enclosures) per toglierli all’uso comune con conseguente espulsione dei contadini dalle campagne
L’agricoltura europea del ‘600 Questo processo si verificò anche in Olanda e nell’Italia settentrionale In altre aree rimasero rapporti feudali e/o colture e tecniche antiquate: Europa dell’Est: si dissodano nuovi territori per il mercato atlantico. Servitù della gleba Italia Meridionale: si rafforza il latifondo feudale a coltivazione estensiva
Imprenditoria agricola moderna Nord Europa Italia Sett. Europa dell’Est Italia Mer. Imprenditoria agricola moderna Permangono i latifondi (coltivazione estensiva) Enclosures gestite non dai villaggi ma dai proprietari I contadini vengono costretti a lavori duri e massacranti Aziende capitalistiche a coltivazione intensiva Ritorno a rapporti di servitù e/o di feudalizzazione
Conseguenze sociali Si avvantaggiano: Sono danneggiati: commercianti, speculatori, coloro (datori di lavoro, affittuari) che pagano un (salario/affitto) fisso in denaro. Sono danneggiati: I lavoratori, però, sono spesso pagati in natura (vitto) o riescono ad ottenere aumenti. L’aristocrazia che ha affittato i propri terreni a lunga scadenza ed è quindi in difficoltà (soprattutto nell’Europa occidentale).
Reazione della nobiltà La crisi non è però generalizzata, alcuni nobili si adattano ai tempi: Trasformandosi da passivi redditieri in imprenditori agricoli che sfruttano razionalmente i propri beni fondiari (Inghilterra); Aumentando le entrate attraverso l’inasprimento degli obblighi servili che gravano sui contadini (“rifeudalizzazione” dell’Est europeo).
Secolo di ferro: la peste La malnutrizione favorisce la diffusione di virus: bacillo della peste, tifo, sifilide, vaiolo, colera Pessime le condizioni igieniche Tutte le nazioni europee sono colpite Calo demografico
Il ritorno della peste La peste, che non era mai scomparsa, torna a colpire più volte l’Europa, Facilitata dalle carenze igieniche nelle città e dal movimento degli eserciti. Il calo raggiunge punte del 70% e riguarda quasi tutto il continente. Solo in Inghilterra e Olanda lo sviluppo economico consente di colmare i vuoti.
L’Europa e la nascita dell’economia mondiale Una breve sintesi L’Europa e la nascita dell’economia mondiale XVI secolo: l’Europa conquista il mondo XVI e XVII secolo: l’Europa fra espansione e crisi XVII e XVIII secolo : l’economia europea tra la dimensione nazionale e quella mondiale
L’Europa conquista il mondo Chiusura delle vie commerciali con l’Oriente Superiorità militare e tecnologica dell’Europa dovuta alla formazione di grandi stati unitari le “vele e i cannoni” al servizio degli stati cristiani Ricerca e scoperta di nuove rotte verso l’Oriente: Portogallo: circumnavigazione dell’Africa Spagna: navigazione verso Occidente La conquista: Portogallo: fondazione di scali fortificati a tutela dei commerci Spagna: annessione dei territori scoperti
L’Europa fra espansione e crisi L’aumento della popolazione l’afflusso di metalli preziosi d’oltre oceano determinarono un lungo periodo di inflazione: la “rivoluzione dei prezzi” Variazione dei prezzi in Inghilterra tra il 1450 e il 1700 conseguenze : danno per i percettori di redditi fissi (lavoratori salariati e nobili) vantaggio per la borghesia mercantile e finanziaria tensioni sociali
La crisi del Seicento Lo sviluppo economico che seguì la rivoluzione dei prezzi si arrestò nel Seicento per la ricomparsa di epidemie e carestie la guerra dei Trent’anni (1618-48) il prosciugarsi del tesoro americano i limiti strutturali dell’economia europea
L’economia tra le dimensioni nazionale e mondiale Il mercantilismo, intervento dello stato nell’economia per migliorare la bilancia commerciale: tariffe doganali per proteggere il mercato interno agevolazioni fiscali per sostenere la produzione interna concessione di monopoli per controllare il commercio mondiale Nuove potenze coloniali: Francia, Inghilterra e Olanda Il commercio triangolare: armi, tessuti, sale e chincaglierie schiavi neri metalli preziosi, tabacco, cotone zucchero