Paolucci, Signorini La storia in tasca

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Transcript della presentazione:

Paolucci, Signorini La storia in tasca Dal Mille alla metà del Seicento Volume 3 4. Crisi e trasformazioni nel XIV secolo 5. Si formano in Europa le monarchie nazionali 6. L’Italia degli Stati regionali 7. Oltre l’Europa Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Capitolo 6 L’Italia degli Stati regionali Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

In Italia si formano vari Stati regionali - Nell’Italia settentrionale e centrale, fra la metà del Duecento e il Quattrocento, si affermarono numerose signorie. I signori e i principi italiani cercarono di ingrandire i loro possedimenti proprio come stavano facendo i sovrani francesi, inglesi e spagnoli. Alcuni ebbero successo: sottomisero altre città e ampliarono talmente i loro domini da trasformarli in veri Stati regionali, estesi su una o più regioni. Si formarono così molti centri di potere ma nessuno così forte da sottomettere gli altri per creare una monarchia nazionale. - Oltre alle signorie e ai principati, nell’Italia settentrionale c’erano anche delle repubbliche (ad esempio Genova e Venezia) che cercavano anch’esse di espandersi a spese delle città vicine. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

I principali Stati Italiani A Milano, agli inizi del Trecento, prese il potere la famiglia dei Visconti che raggiunse il massimo splendore al tempo di Gian Galeazzo, fondatore del principato e primo duca di Milano. La repubblica di Venezia era uno stato florido e potente: da tempo padrona della Dalmazia e di isole e porti nel Mediterraneo orientale, la sua ricchezza si basava soprattutto sul commercio. Agli inizi del Quattrocento Firenze era ancora organizzata a Comune. Nel 1434 Cosimo de’ Medici assunse la signoria della città. Con suo nipote Lorenzo, detto il Magnifico, la città raggiunse momenti di grande splendore. Nell’Italia centrale i domini della Chiesa costituivano un vero e proprio Stato che si estendeva dal Lazio all’Emilia Romagna. Nel Meridione c’erano il Regno angioino di Napoli e quello aragonese di Sicilia. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Si rafforza lo Stato dei Savoia Il regno dei Savoia si trovava in origine in territorio francese, al di là delle Alpi, ma fra il XIV e il XV secolo i Savoia estesero i loro possedimenti in Piemonte e acquistarono uno sbocco sul mare con il territorio di Nizza. Da allora gli interessi della dinastia si rivolsero principalmente verso i territori italiani. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Gli Stati italiani si impegnano a mantenere l’equilibrio politico Fino a tutta la metà del XV secolo i maggiori Stati regionali italiani lottarono fra loro quasi ininterrottamente per conquistare la supremazia. Dopo la caduta di Costantinopoli (1453), però, la presenza turca nel Mediterraneo cominciò a costituire una minaccia per l’intera penisola. Parve allora più saggio porre fine ai conflitti e impegnarsi a mantenere fra gli Stati più potenti l’equilibrio di forze che era stato raggiunto. La pace fu così firmata a Lodi nel 1454, soprattutto per iniziativa di Lorenzo il Magnifico. La pace di Lodi non riuscì ad eliminare tutte le guerre, ma garantì un periodo di relativa tranquillità che nelle corti italiane si accompagnò ad un grande sviluppo culturale e artistico. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Carlo VIII scende in Italia per impadronirsi del Regno di Napoli Il re di Francia, Carlo VIII di Valois, voleva impadronirsi del Regno di Napoli che, gli Angioini, suoi lontani parenti, avevano perduto nel 1442 a favore degli Aragonesi di Spagna. Suo sostenitore in questa impresa fu Ludovico Sforza, detto il Moro, signore di Milano. Carlo VIII scese in Italia nel 1494 e a Napoli il re Ferdinando fuggì davanti a lui, abbandonando il regno. La sua discesa preoccupò gli altri signori italiani che formarono una lega antifrancese e Carlo VIII si affrettò a ritornare in patria, mentre gli Aragonesi rientravano a Napoli. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

A Firenze, cacciati i Medici, viene proclamata la Repubblica A Firenze il passaggio di Carlo VIII non rimase senza conseguenze in quanto i Fiorentini giudicarono troppo arrendevole il comportamento del loro signore, Piero de’ Medici, che aveva aperto a Carlo le porte della città. I Medici vennero perciò cacciati e venne proclamata la Repubblica (1494). In essa il personaggio di maggiore spicco fu Girolamo di Savonarola, un frate domenicano che divenne la guida spirituale di Firenze. Ma nel 1512 a Firenze rientrarono i Medici. Savonarola venne scomunicato e il popolo lo abbandonò. Egli venne impiccato come eretico nel 1498 e dopo la morte il suo corpo fu dato alle fiamme. Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013

Paolucci, Signorini La storia in tasca Paolucci, Signorini La storia in tasca. Dal Mille alla metà del Seicento © Zanichelli editore 2013