Socrate La vita Le condanne L’enigma La filosofia Il dialogo La morale

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Transcript della presentazione:

Socrate La vita Le condanne L’enigma La filosofia Il dialogo La morale Montalbano Ilenia III B a.s. 2017/2018

La vita Socrate nasce ad Atene da padre scultore e madre levatrice La vita Socrate nasce ad Atene da padre scultore e madre levatrice. Non abbiamo numerose fonti al riguardo, per cui molte dei fatti riguardanti la sua vita sono supposizioni, ma si sa con certezza che partecipò da oplita alla guerra del Peloponneso. Viene descritto come pieno di sé, che si dedica a problemi assurdi e insensati e corruttore dei costumi.

Le condanne Nel 399 a.C. Socrate venne denunciato e trascinato in tribunale con due accuse: -empietà, poiché percepiva dentro di sé un demone che gli spiegata come non fare il male; si trattava della “coscienza”, ma per l’epoca venne inteso come venerazione di una nuova divinità. -corruzione, poiché spingeva i giovani a seguire la voce interiore. Socrate non si oppose alla legge, poiché avrebbe significato distruggere le basi del vivere civile nelle quali lui credeva, dunque accettò le condanne e bevve la cicuta.

L’enigma di Socrate Socrate decise di non lasciare testi scritti perciò quello che ci è pervenuto è giunto da altre fonti, per cui oggi si parla di “enigma di Socrate”. Tra le fonti ricordiamo: -Platone; fu suo allievo e scrisse il pensiero del maestro, ma si crede che nel modo di scrivere abbia influenzato il pensiero di Socrate con il proprio. -Aristofane; lui scrisse di Socrate ne “Le nuvole” definendolo pieno di sé. -Senofonte; lui definì Socrate moralista

La filosofia di Socrate Socrate studia l’uomo e il suo approccio alle virtù in modo polemico e critico, ma disinteressato. Lo scopo è la ricerca della verità e lo strumento che utilizza è il dialogo, l’unico modo con cui si può parlare di filosofia (per questo motivo non sono pervenuti scritti). La sua filosofia si basa sul “So di non sapere”

Il dialogo Il dialogo di cui parla Socrate è interpersonale e può avvenire solo se si è consapevoli di non sapere. Esso si divide in due parti: -nella prima parte, Socrate convince l’interlocutore di sapere facendo finta di riconoscere la sua superiorità intellettuale, per poi dimostrargli che in realtà lui non sa, ponendogli una serie di domande brevi. -nella seconda parte, attraverso la maieutica, dottrina imparata dalla madre levatrice, aiuta l’interlocutore a partorire la verità, che è universale, ovvero valida per tutti, ma mai assoluta, poichè la conoscenza dell’uomo è limitata.

Adulazione della conoscenza dell’interlocutore Primo momento: CONFUTAZIONE IRONIA o dissimulazione, due fasi: Messa in dubbio della conoscenza dello interlocutore Scopo: l’interlocutore e indotto a prendere coscienza della propria ignoranza La domanda: “che cos’è?” Secondo momento: MAIEUTICA Scopo: ricerca della verità DEFINIZIONE: ciò che accomuna i casi particolari La ricerca raramente giunge a un risultato definitivo Dialoghi aporetici, senza via d’uscita

La morale socratica Per Socrate la ricerca filosofica, è rappresentata da una riflessione che riguarda l’anima, la virtù e il vizio. L’anima: non è separata dal corpo, bensì lo governa. Viene intesa come sede della morale e del pensiero. Il rapporto tra l’anima e la vita dell’uomo viene indicato con l’areté, ovvero la virtù. La virtù: è unica, anche se assume diversi nomi a seconda dell’ambito (es. il coraggio, la prudenza, la sapienza). Secondo Socrate essa va insegnata, quindi non si possiede dalla nascita, come sostiene il pensiero comune. E’ la scienza del bene e del male e si acquisisce con la ragione. Afferma inoltre che chi vive secondo virtù vive ragionando e raggiunge la felicità. Il vizio: è l’ignoranza del bene. Può essere espresso con due paradossi: Nessuno fa il male volontariamente, ma per ignoranza e non ne è consapevole; -è preferibile subire il male che farlo, poiché farlo porta all’infelicità.