CHICHIBIO E LA GRU: GIOVANNI BOCCACCIO Durante una noiosissima lezione di letteratura noi quattro ragazze (Elisa, Asia, Alice e Giorgia) eravamo così annoiate dalla lezione su Chichibio e la Gru che ci addormentammo. D’un tratto sentimmo una breve ma intensa scossa e ci ritrovammo improvvisamente in un mondo estraneo a noi, precisamente in un’area circondata da alberi, ruscelli e volatili. Subito ci saltò all’occhio la canna di un fucile sporgere da un cespuglio e a seguire uno sparo…
CHICHIBIO E LA GRU La prima cosa che vedemmo fu il corpo di una gru ricoperto di sangue e, subito dopo, un cacciatore portarlo via. In quel preciso istante, capimmo di esser entrati nella novella di Boccaccio. Pensammo quindi di intervenire ma ci accorgemmo che, nonostante gli svariati richiami, era come se fossimo invisibili. Decidemmo allora di seguire il cacciatore, che capimmo essere Currado, fino alla meta, che scoprimmo poi essere la sua casa (una corte). Quando Currado arrivò a casa, diede da cucinare al suo cuoco Chichibio la gru che aveva cacciato.
CHICHIBIO E LA GRU Lì c’erano anche altre persone ad aspettare con impazienza la gru da mangiare. Mentre Currado intratteneva gli ospiti, nella cucina vicino Chichibio preparava la gru da servire quando, improvvisamente, si presentò davanti a lui Brunetta, la donna della quale era segretamente innamorato. Molto affamata, gli chiese se poteva darle una coscia della gru che stava preparando e Chichibio non poté rifiutare.
CHICHIBIO E LA GRU Quando, però, Chichibio presentò la gru senza una coscia al proprio padrone, lui arrabbiato chiese delle spiegazioni. Chichibio, ormai nel panico, inventò una scusa assurda: spiegò, infatti, che le gru non avevano due cosce bensì una sola. A quel punto Currado, sapendo di aver ragione, sfidò Chichibio dicendogli che la mattina seguente sarebbero tornati nella zona di caccia per verificare quello che Chichibio aveva detto.
CHICHIBIO E LA GRU La mattina seguente, come stabilito, Chichibio e Currado si recarono nella zona di caccia. Una volta arrivati trovarono le gru addormentate su una sola zampa, così Chichibio lo fece notare a Currado il quale, però, astutamente, gridò “HO-HO!!’’; dopo l’urlo tutte le gru abbassarono l’altra zampa, fino ad allora nascosta, per poi fuggire via. In quel momento Currado rinfacciò a Chichibio la sconfitta, che lasciò tutti noi a bocca aperta dicendo: “Certo, ma voi Signore non gridaste <HO-HO!!> a tavola..”. Currado, divertito dallo stratagemma inventato da Chichibio, scoppiò in una risata che coinvolse anche noi.
CHICHIBIO E LA GRU Inaspettatamente venimmo di nuovo catapultate nel presente, con l’improvviso urlo della professoressa Cacciotti, la quale ci sgridava per esserci addormentate durante la sua INTERESSANTISSIMA lezione di letteratura.
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