VIENI GESÙ
Il racconto del tuo Natale
Per l’ennesima volta Maria racconta a suo figlio il racconto prodigioso della sua nascita… perché un figlio non si stanca mai di ascoltare la voce di sua Madre, neppure dopo millenni. Con lo stesso entusiasmo , sedute ai piedi della Vergine di Nazaret, anche noi ci poniamo in devoto ascolto.
Il legato di Roma ordinò un censimento , così, tuo padre ed io, fummo costretti a metterci in viaggio per Betlemme.
Per evitare la Samaria passammo per la valle del Giordano e di quella terra mi piaceva il palmeto e il mercato…
…Poi. salendo verso Gerusalemme, sulla strada pavimentata di recente, il sandalo di tuo padre si era rotto e mugugnando un po’, aveva dovuto continuare il cammino,mentre, con un sorriso, cercavo di consolarlo.
Nell’aria leggera la cinta del tempio scolpiva con mano sicura il suo profilo di marmo, mentre ai nostri piedi, il precipizio di Himmon esalava i suoi fumi neri.
Quando raggiungemmo i fianchi della collina scavata da grotte dove si riparavano i pastori, tuo padre decise di sceglierne una, la più asciutta, per fare una sosta.
È là, che fiera, spossata e timorosa sentii i primi dolori del parto.
Quante volte ti ho narrato l’episodio della tua nascita ?
Ti piaceva essere nato nella roccia, sotto il baldacchino di una stella dispensatrice di vigore e di luce. Non ti dispiaceva nemmeno che un covone di fieno fosse il tuo nido.
Tuo padre aveva acceso il fuoco Tuo padre aveva acceso il fuoco. Era il fuoco che mi faceva piangere o il rimpianto che i miei genitori non fossero presenti?
Finalmente nascesti!
GESÙ ripeto il tuo nome. Sei creatura dell’Eterno che si è servito di me. Prendi il tuo posto, il tuo piccolo posto fra il popolo del “Libro”.
CHE GLI ANNI SCORRANO LENTAMENTE FINO LÀ, NELL’ATTESA SEI MIO… CI LASCEREMO, LO SO! CHE GLI ANNI SCORRANO LENTAMENTE FINO LÀ, NELL’ATTESA SEI MIO…
TUO PADRE NON DORME E nemmeno io. Vedo il suo profilo chinato contro la roccia. Ti ha preso tra le sue braccia e, in segno di riconoscenza ti ha sollevato verso il cielo. Ti guarda e mormora il tuo nome: GESU’!
…E così, nel tempo che verrà, altre mani ti abbracceranno e altri cuori ti accoglieranno e saranno per te baldacchino di stella e covone di fieno come nido.
E allora sarà veramente NATALE! Allora, racchiusa nel silenzio di questo prodigio, ti consegno a loro perché sono certa che ti consegneranno ad altre mani,a mani giovani. E allora sarà veramente NATALE!
AUGURI
Tratto da “IO, MARIA” memorie della Madre di Dio di Jaqueline S. Huré SR. ALBA VERNAZZA FMA