Poesia dedicata al buon governo di Prodi Carrubba Biagio
Berlusconi ei fu. Tutto egli ha provato:la gloria Dopo il maggior pericolo, la fuga e la vittoria, la Presidenza del Consiglio, due volte nell’altare, due volte nella polvere. Ora con le braccia conserte Al tacito morir del giorno Se ne sta a pensare ai dì Che furono furenti e fieri.
Fu vera gloria? Ai posteri L’ardua sentenza. E sparì in sì breve sponda Ma non tanto da farlo Stare zitto, anzi ricomincia A sproloquiare più di prima. Così passa la gloria del mondo.
Ormai per Te, e per i tuoi soci, non c’è più nulla da fare ripensa a quello che hai perso. La destra conta e riconta i voti mancanti e i seggi vuoti al Parlamento.
Per noi la battaglia è vinta La sinistra canta vittoria. Noi, della sinistra, gioiamo e alziamo in alto i calici e brindiamo alla vittoria. Mangiamo, beviamo, godiamo. Viviamo, finalmente, in una Italia Liberata dalla destra e dal suo falco.
Viviamo più leggeri, più freschi e più liberi. È finita la grande paura, e Il gran terrore di rivivere Un nuovo governo disastroso. Dopo 5 anni di sofferto silenzio L’Italia, nuovamente, si è Risvegliata a una vita più lieta E a una giornata con più luce. Si è tolta il peso di una trave Che gli storceva il collo.
Adesso fervono i preparativi Del buon governo di Prodi, che prepara i nuovi obiettivi. (Rex eris ….si recte facies Sarai re, se agirai rettamente.) Si scrivono e si riscrivono I nomi nuovi dei ministri e Dei ministeri rinnovati.
Già D’alema s’aspetta Il massimo incarico Della Repubblica. Già Rutelli si prepara Al suo lavoro propizio Di buon lavoro per gli italiani. Già Fassino, alto come un Frassino, guarda dall’alto il brutto passato.
E tutti gli altri scalpitano Per rinnovare questa amata Italia. Quanto mai salda è L’amicizia fra i simili. Bisogna scegliere chi Si vuole amare.
Ecco alcuni politici del centro sinistra che formano la nuova squadra del buon Prodi
E a voi del buon governo Prodi Vi dedico questi versi di P. Levi: <<Sedete e contrattate a vostra voglia, vecchie volpi argentate. Vi mureremo in un palazzo splendido Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco Purché trattiate e contrattiate Le vite dei nostri figli e le vostre. Che tutta la sapienza del creato Converga a benedire le vostre menti E vi guidi nel labirinto>>.
Io, (Biagio Carrubba) ritorno a gioire e a rivivere, ritorno ad amare la natura, la Sicilia, l’Italia e la vita. Tutto ora mi sembra più bello, Roma e Milano, le case e le strade, mia madre e le giovani donne ed è più bella anche la Bindi. Tutto cambierà: la poesia diverrà politica la politica diventerà poesia.
23 aprile 2006. Carrubba Biagio