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PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE Parrocchia Mater Ecclesiae di Campobasso 13 – 20 luglio 2018
di P. Pierangelo Casella Il giorno più bello di P. Pierangelo Casella
Quando mi sono svegliato nella notte ho cercato, nell’orizzonte buio, uno spiraglio di luce ed ho visto che l’alba cercava di vincere l’oscurità della notte. Il giorno che si annuncia con una tenue luce è sempre foriero di novità e di speranza. Ogni giorno si annuncia come un dono da accogliere e da scoprire, la luce del mondo che rinasce a un nuovo giorno si accompagna sempre a una promessa di vita che si compie.
C’è forse un giorno che possa essere sempre nella luce C’è forse un giorno che possa essere sempre nella luce? La nostra esperienza ci dice che al giorno succede la notte, ma Dio ci ha promesso un giorno che non conosce tramonto perché è sempre inondato dalla sua luce. Diceva un antico adagio latino “Deus sive dies – Dio ovvero luce”, il mondo conosce la notte che succede la giorno, ma Dio non conosce l’oscurità del male, il mondo che conosce il peccato non può vincere la luce di Dio.
Dice il Vangelo di Giovanni: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta» Gv 1,1-5
L’uomo non è Dio e la sua umanità conosce anche l’oscurità del male e del peccato. Ma quella scintilla di luce che Dio ha messo in lui con il suo soffio di vita nella creazione, cerca sempre di illuminare la sua vita e far brillare la luce di Dio nella sua esistenza. Così pur conoscendo il male e il peccato, ogni essere umano cerca sempre anche quella luce che illumini la sua vita e faccia risplendere nei giorni finiti, il giorno senza tramonto.
Ognuno di noi porta in cuore un segreto che solo lui conosce e illumina i suoi giorni. Possiamo chiederci: “Qual è il giorno o i giorni più belli della mia vita?”. Vale a dire quali sono i giorni che illuminano tutti gli altri giorni che sono segnati dall’ombra e da situazioni difficili, di prova e di morte? Ognuno ha i suoi punti di riferimento che illuminano queste situazioni e danno speranza che anche queste oscurità possano essere vinte dalla luce di Dio perché ha già messo in noi un germe di vita che germoglia nonostante le opposizioni e le sconfitte.
Abbiamo così cari questi giorni che ne ricordiamo volentieri gli anniversari, come il giorno della nostra nascita, del Battesimo, della Prima Comunione, della Cresima, dell’incontro con la persona amata, del Matrimonio, della nascita dei figli… Però succede che con il passare degli anni quei giorni così luminosi, perdano il loro splendore e allora sembrano non più illuminare gli altri giorni tristi e di pianto.
Nella Bibbia stessa Giobbe e Geremia vivono una oscurità così profonda da maledire il giorno della loro nascita, ma anche da noi non è difficile trovare chi non ricorda più il suo Battesimo, perfino di chiedere di “sbattezzarsi”, o semplicemente di non vivere più nella luce della sua Prima Comunione e degli altri sacramenti ricevuti.
La fede che è la luce di Gesù Cristo che illumina non solo tutto il mondo, ma anche la nostra esistenza personale, sembra svanire e lasciarci in una oscurità che rende tutti i giorni uguali e senza speranza. Gesù risorto luce del mondo non brilla più per dare senso alla storia di questo mondo e al cammino della nostra vita.
Sorprende come tanti cristiani che si recano in pellegrinaggio a Medjugorje, siano illuminati da una luce nuova nella loro vita e riprendano la strada che avevano smarrito. Certamente l’incontro con Gesù brilla di una luce nuova che supera le oscurità che sembravano prevalere e quasi a spegnere la luce stessa. È sempre quel germe di vita che Dio ha seminato nei nostri cuori a vincere le tenebre e a far trionfare la vita.
Allora si acconsente con il cuore all’incontro con Gesù e si trova in lui la luce che illumina e dà senso ai nostri giorni, anche quelli difficili e di oscurità.
La presenza di Maria facilita quest’incontro e dona anche a noi di percorrere la strada che lei stessa ha percorso per essere sempre nella luce del Figlio suo. Maria chiede ai pellegrini che si recano da lei di accoglierla come madre e di vivere sempre alla luce di Gesù suo Figlio, come lei stessa ha fatto. Ha imparato tutto da Gesù tenendo sempre i suoi occhi fissi su di lui, ogni giorno durante la sua vita terrena.
Anche quando non comprendeva quello che Gesù faceva, Maria – dice il Vangelo – conservava tutto nel suo cuore, meditando e chiedendo luce per il suo cammino di discepola.
Sì, anche Maria ha vissuto nell’oscurità della fede, ma attraverso la preghiera ha cercato la luce che potesse illuminare i suoi giorni e questa luce è Gesù. Chi segue lui non cammina nelle tenebre, ma ha la luce della vita. “Io sono la luce del mondo” – ha detto Gesù – e chi lo accoglie è nella luce.
L’invito di Maria a recitare la preghiera del Rosario, significa contemplare i misteri della vita di Gesù con gli occhi di Maria. Avere anche noi gli occhi fissi su Gesù perché la sua luce illumina i nostri giorni, le nostre scelte, le nostre prove, le nostre sofferenze. La sua vita e la sua Pasqua diventano allora sorgente di luce anche per noi.
Allora quei giorni belli che segnavano le tappe della nostra vita, continuano a illuminare anche i nostri giorni presenti e li inondano di nuova luce e gioia perché ci uniscono fin d’ora alla luce perenne che non conosce tramonto, Cristo Signore.
Con il proposito di fare nostra la bella preghiera del Rosario, esprimiamo a Maria la gioia di percorrere con lei i misteri della vita di Gesù, contemplando i misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi. Così ogni giorno possiamo attingere alla luce che rende i nostri giorni partecipi della vita di Gesù, ora e per sempre.
Facciamo nostri i sentimenti di Giovani Paolo II quando si recò a Lourdes e pregò il Rosario davanti alla grotta di Massabielle.
“Qui la Vergine invitò Bernadette a recitare il Rosario, sgranando Lei stessa la corona. Questa grotta è diventata così la cattedra di una singolare scuola di preghiera, in cui Maria insegna a tutti a contemplare con ardente amore il volto di Cristo… Vogliamo imparare dall'umile serva del Signore la disponibilità docile all'ascolto e l'impegno generoso nell’accogliere l'insegnamento di Cristo nella nostra vita.
Ave Maria, Donna povera ed umile, benedetta dall'Altissimo Ave Maria, Donna povera ed umile, benedetta dall'Altissimo! Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,
noi ci associamo al tuo cantico di lode per celebrare le misericordie del Signore, per annunciare la venuta del Regno e la piena liberazione dell’uomo.
Ave Maria, umile serva del Signore, gloriosa Madre di Cristo Ave Maria, umile serva del Signore, gloriosa Madre di Cristo! Vergine fedele, dimora santa del Verbo, insegnaci a perseverare nell'ascolto della Parola, ad essere docili alla voce dello Spirito, attenti ai suoi appelli nell'intimità della coscienza e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia.
Ave Maria, Donna del dolore, Madre dei viventi Ave Maria, Donna del dolore, Madre dei viventi! Vergine sposa presso la Croce, Eva novella, sii nostra guida sulle strade del mondo,
insegnaci a vivere e a diffondere l'amore di Cristo, a sostare con Te presso le innumerevoli croci sulle quali tuo Figlio è ancora crocifisso.
Ave Maria, Donna della fede, prima dei discepoli Ave Maria, Donna della fede, prima dei discepoli! Vergine Madre della Chiesa, aiutaci a rendere sempre ragione della speranza che è in noi, confidando nella bontà dell'uomo e nell'amore del Padre. Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro: nella profondità del silenzio e dell'orazione, nella gioia dell'amore fraterno, nella fecondità insostituibile della Croce.
Santa Maria, Madre dei credenti, Nostra Signora di Lourdes, prega per noi. Amen.
Rivolti a Maria Santissima, con Bernadette diciamo: “Mia buona Madre, pietà di me; mi dono tutto a te affinché tu mi doni al tuo caro Figlio che voglio amare con tutto il cuore. Mia buona Madre, dammi un cuore ardente d’amore per Gesù”. (Lourdes 14 agosto 2004).
AVE MARIA