LE CARATTERISTICHE DELLO STATO MODERNO
ESERCITI PERMANENTI (ma non necessariamente “nazionali”) sviluppo della fanteria e dell’artiglieria (armi da fuoco) crisi di ruolo della nobiltà (cfr. Don Chisciotte) impiego di mercenari professionisti (ferma lunga) diffidenza per le milizie straniere diffidenza di le milizie cittadine (arcieri)
II) BUROCRAZIA PERMANENTE competenza professionale e amministrativa vendita delle cariche e degli uffici (venalità) funzionari borghesi nobiltà “di servizio”
III) DIPLOMAZIA PERMANENTE codificazione delle regole della diplomazia residenti stabili presso le corti straniere (solo nobili) politica d’immagine degli ambasciatori (spese)
FISCO (sistema di tassazione esteso a tutto il territorio dello Stato) autorità fiscale in luogo di quella militare tasse straordinarie per finanziare la guerra esazione diretta o indiretta (in appalto) esazione controllata dagli organi rappresentativi (Stati Generali, Parlamenti, Cortes, ecc.) (monopolio del prelievo) COME? imposizioni dirette (ordinarie e straordinarie) imposizioni indirette (imposte sul grano, sul pane, sul bollo, ecc.) alienazione di beni (terre, palazzi, gioielli, ecc.) vendita o concessione di privilegi (uffici, cariche, titoli, ecc.)
V) LEGISLAZIONE UNIFICATA (codificazione) passaggio dal diritto comune ai codici riduzione dei privilegi locali riduzione dei privilegi di ceto riduzione privilegi ecclesiastici (Concordati)
VI) MERCATO AMPIO ED ESTESO (ma vincolato) tendenza dello Stato a regolamentare l’economia conflitto fra Stato e mercato “mercantilismo” “liberismo
LE TENDENZE DI MEDIO PERIODO unificazione-razionalizzazione del potere sul territorio: dagli stati regionali agli stati nazionali (=unione delle corone) autonomizzazione dall’autorità centrale di tipo feudale e affermazione dell’autorità di fatto in sede locale (ma costante ricerca di legittimazione dall’alto: investiture imperiali) marginalizzazione degli altri poteri locali (città, chiese, feudalità) e degli organismi rappresentativi (Parlamenti, Stati Generali, Diete, Cortes, Consigli) riduzione del numero degli Stati autonomi (concentrazione dei poteri) nascita delle capitali stabili (fine delle corti itineranti), sede della corte e della burocrazia
Concentrazione dei poteri e resistenze Si manifesta una spiccata tendenza alla concentrazione dei poteri, che suscita una serie di controspinte (resistenza/opposizione) da parte dei poteri colpiti: organismi di ceto (magistrature, consigli cittadini, diete contadine, clero, ecc.) aristocrazie (patriziati urbani, nobiltà territoriali, nobiltà di corte) gruppi mercantili “nazionalità”
STATO E SOVRANITA’ Si possono individuare tre fasi successive nella storia della formazione dello Stato: PATTO fra poteri autonomi (medioevo) DOMINIO del sovrano (età moderna) RAPPRESENTANZA politica (età contemporanea)
Dal sovrano allo stato-sovrano Dal SOVRANO (=souzerain) come vertice della scala feudale ed incarnazione dello Stato Allo STATO - SOVRANO come entità superiore autonoma e astratta La storia dello Stato moderno è storia di lotta e di compromessi fra poteri diversi fino all’affermazione di un potere sovrano superiore
SEI CONDIZIONI FONDAMENTALI PER LO SVILUPPO DI UNO STATO TERRITORIALE disponibilità di risorse economiche e naturali sfruttabili posizione geografica relativamente protetta (=esistenza di confini naturali) successione ininterrotta di abili statisti (sovrani o ministri) successo in guerra omogeneità della popolazione soggetta e assenza di conflitti etnici e religiosi robuste alleanze del potere centrale con le élites Queste condizioni si trovano, parzialmente, in Inghilterra, in Francia, in Spagna; non si trovano in Italia e negli Stati tedeschi.