LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
LE QUATTRO TAPPE DELLA PRIMA RIVOLUZIONE INDUUSTRIALE In Inghilterra tra il 1781 e il 1870 si svolge la prima rivoluzione industriale che si articola in 4 tappe: NASCITA (nel 1781 in Inghilterra, quando James Watt sviluppa il motore a vapore e lo collega ad una macchina tessile). MASSIMO SVILUPPO (nel 1829, quando George Stephenson costruisce la locomotiva a vapore). DIFFUSIONE (in Europa e negli USA, durante l’Ottocento). CONCLUSIONE (nel 1870, con l’inizio della Seconda Rivoluzione Industriale)
LE CONDIZIONI FAVOREVOLI La prima rivoluzione industriale nasce in Inghilterra perché in questo paese, nel Settecento, ci sono le condizioni favorevoli al progresso economico. Queste condizioni si creano soprattutto grazie alla rivoluzione agricola.
LA RIVOLUZIONE AGRICOLA INGLESE Fino al Settecento, in Inghilterra i terreni erano strutturati in campi aperti (cioè privi di recinzioni) per la coltivazione e in terre comuni per il pascolo. Nel Settecento, il Parlamento decide di trasformare i campi aperti in campi chiusi ( cioè recintati), per evitare gli sprechi di tempo, di terreno e di bestiame.
LATIFONDI ED INTENDENTI Molti contadini non accettano questo cambiamento e vendono i loro terreni ai lord, che diventano, quindi proprietari di latifondi. I lord affidano i latifondi agli intendenti (coltivatori esperti), i quali migliorano la produzione con invenzioni di nuovi attrezzi e con incroci genetici per selezionare le piante e le razze animali più efficienti.
LA NUOVA ARTICOLAZIONE DELLE PROPRIETÀ TERRIERE Le proprietà terriere vengono divise in 4 parti: Campi (con metodo di coltivazione triennale) Pascoli (per ovini e bovini) Boschi (per caccia e legna) Miniere (di ferro e di carbone)
Il CAPITALISMO Le nuove ricchezze prodotte dalla rivoluzione agricola formano il capitale, cioè il denaro che viene usato per migliorare imprese e strutture esistenti o per finanziarne di nuove. Il sistema economico basato sul capitale si chiama capitalismo.
CAPITALE E INDUSTRIA TESSILE Il capitale prodotto dall’agricoltura viene reinvestito soprattutto nell’industria tessile: creazione di nuovi modelli di telai e filatoi. I nuovi telai per la tessitura sono molto efficienti ma molto pesanti e per farli funzionare servono le ruote dei mulini ad acqua.
L’ENERGIA A VAPORE 1781 James Watt usa l’energia a vapore (che non è presente in natura ma è prodotta dall’uomo) per far muovere una macchina rotativa. Questa macchina innesca un movimento circolare che può far muovere altre macchine.
I VANTAGGI DELL’ENERGIA A VAPORE Grazie all’energia a vapore… non è più necessario essere vicino ai corsi d’acqua per usare le ruote dei mulini filatoi e telai possono funzionare anche nelle città Inoltre… l’energia a vapore è prodotta dal carbone che può essere facilmente conservato e trasportato ovunque.
FABBRICHE E OPERAI Le macchine tessili vengono collocate in stanze molto grandi, sotto le quali si posiziona la macchina a vapore che ne alimenta il movimento. Gradualmente, queste stanze vengono sostituite da interi edifici, che vengono chiamati fabbriche. I contadini trasferitisi nelle città trovano lavoro come operai nelle fabbriche e diventano anche consumatori dei prodotti immessi sul mercato.
LOCOMOTIVE E FERROVIE 1829 George Stephenson costruisce la locomotiva a vapore e realizza la linea ferroviaria Liverpool-Manchester. Le ferrovie creano una rivoluzione nei trasporti che abbassano i costi dei viaggi e, di conseguenza, i prezzi delle merci.
CRESCITA DEMOGRAFICA In questo periodo si registra una forte crescita demografica, dovuta principalmente a 3 cause: fine delle grandi pestilenze; calo del consumo di alcolici e della connessa mortalità da alcolismo; aumento delle nascite.
LA DIVISIONE DEL LAVORO 1776 Adam Smith inventa la divisione del lavoro: di ogni lavoro viene scomposto in una serie di fasi distinte; gli operai che svolgono un’operazione ignorano le fasi precedenti e successive. Questo metodo si basa sul principio illuminista del massimo risultato con il minimo sforzo.
LO STATO ASSECONDA IL CAPITALISMO Lo stato inglese asseconda il capitalismo con: la politica del credito: meglio funzionava l’economia, minori erano i tassi di interesse sui prestiti; lo sviluppo dei commerci esteri; le leggi sul lavoro, che aboliscono le corporazioni artigiane e, con esse, la tutela sui lavoratori: è infatti possibile licenziare senza preavviso né giusta causa, sottopagare le donne e sfruttare i bambini.
LIBERALISMO E LIBERISMO Tutte le riforme economiche di questo periodo si basano su uno dei principi fondamentali dell’Illuminismo, la LIBERTÀ. Da questa parola nascono altri 2 vocaboli che sono molto importanti nell’Ottocento: LIBERALISMO: in ambito politico, indica la libertà di ogni individuo dai poteri dello Stato quando questo vuole interferire con i diritti naturali, come la libertà di pensiero e di culto. LIBERISMO: in ambito economico, indica la libertà di ogni individuo dai poteri dello Stato quando questo vuole interferire con i diritti economici, come il diritto di conservare una proprietà, di fondare un’impresa, di commerciare etc.
IL VERO VOLTO DEL LIBERISMO In realtà, il liberismo portò la totale libertà di iniziativa economica e, con essa, l’assenza di: tasse doganali monopoli di Stato leggi a protezione dei lavoratori limiti etici alle forme di concorrenza