don Manuel Marciello Beltrami

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don Manuel Marciello Beltrami
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Transcript della presentazione:

don Manuel Marciello Beltrami Ἀποκάλυψις don Manuel Marciello Beltrami

Apocalisse 2-3 Presenta il Primo Settenario, quello delle 7 Lettere alle 7 Chiese dell’Asia. 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2-3 Nell’Apocalisse troviamo già un’Ecclesiologia molto precisa: esiste una Chiesa “universale” che – tuttavia – si manifesta nelle Chiese particolari… Anzi: Ignazio di Antiochia dirà che è solo nella Chiesa locale (l’unica che vediamo) che si manifesta la “Catholiké” (la Chiesa universale, che non vediamo e va creduta)! Indirizzare, quindi, un libro a tutta la Chiesa significa “farlo passare” attraverso le Chiese locali (non a caso, Giovanni scriverà “all’angelo della Chiesa” cioè a colui che presiede una Chiesa ben determinata). 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2-3 Ognuna delle 7 Lettere presenta uno schema costante, composto di sei elementi: l’indirizzo alla Chiesa l’autopresentazione del Signore il discernimento sulla vita della Chiesa l’esortazione conseguente l’invito ad ascoltare lo Spirito la promessa di un dono in prospettiva escatologica 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 1-7 «All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch’io detesto. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita, che sta nel paradiso di Dioˮ». 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 1 «All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oroˮ». Efeso era un’importante città del mondo antico, capitale de facto della Provincia romana dell’Asia Per l’importanza del suo porto, fungeva da naturale punto di incontro tra occidente e oriente. Per questo stesso motivo si era aperta anche al sincretismo religioso ed era divenuta un centro del culto imperiale La Chiesa di Efeso era stata fondata da Paolo (cfr. At 19, 1-10) e fu per molto tempo un centro di irradiazione del Cristianesimo in Asia Minore 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 1 «All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oroˮ». Con questa espressione si chiama in causa ciascuna Chiesa, riconoscendola però nella sua dimensione profonda: è la Chiesa in quanto è suscitata e sostenuta continuamente dall’azione di Dio e, per questo, porta in sé un’apertura a Dio. La Chiesa è interpellata dunque secondo la sua vocazione, secondo le possibilità poste in essa da Dio 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 1 «All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oroˮ». La formula di auto-presentazione, che in ciascuna lettera riprende temi già espressi globalmente nella visione iniziale, invita a riscoprire l’identità del Signore Con queste due immagini il Signore si presenta come Colui che è in grado di dare saldezza alla Chiesa, ne costituisce il punto di riferimento sicuro, la presenta come il suo tesoro e al tempo stesso come Colui che condivide il cammino della Chiesa, non la sottrae né la estranea alla storia 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 2-3 «“Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti ˮ». In questi versetti si presenta il discernimento del Signore sulla vita della Chiesa Si riconosce la vita della comunità nel trinomio «opere, fatica, perseveranza». Descrivono una fede operosa, che sopporta la fatica derivante dalla non facile accoglienza del messaggio cristiano e che matura nell’atteggiamento interiore della perseveranza, di un operare che scaturisce dalla fedeltà al Signore 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 4 «“Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore ˮ». Viene, però, denunciato un rischio mortale che sta per colpire la Chiesa: la carità, che ne è il cuore, rischia di perdere la sua ispirazione originaria, quella che scaturisce dal Signore L’«amore di prima» indica l’amore secondo la sua origine, secondo la fonte da cui scaturisce e che gli fa da norma. E’ appunto l’amore che viene alla Chiesa dalla Pasqua del Signore  L’amore rischia di raccorciarsi su criteri limitati e deboli, estranei al Vangelo, perdendo totalità e freschezza 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 5-6 «“Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch’io detesto ˮ». Conversione = ricentratura attorno a ciò che è essenziale, alla qualità originaria dell’amore Memoria di ciò che sta all’origine della vita cristiana: le ragioni profonde che hanno determinato l’adesione di fede al Vangelo La rinuncia a questo slancio della fede non mette in gioco qualcosa di marginale, ma l’identità stessa della Chiesa 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 7 «“Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio ˮ». La possibilità di riscoprire il legame originario della Chiesa con Cristo e di sentirsi chiamati a rivitalizzarlo è frutto e dono dello Spirito Lo Spirito mostra alla comunità ecclesiale l’oggi della Parola di Dio che è Cristo e ne fa affiorare la fecondità; fa in modo che il messaggio del Signore non ci rimanga esterno ed estraneo, ma pervada dall’interno lo spazio effettivo di esercizio della nostra libertà Occorre imparare ad ascoltare la sua voce, che fa risuonare e attualizza la parola evangelica attraverso testimoni e profeti, tramite l’appello interiore e la disponibilità all’ascolto 08/04/2019 Ἀποκάλυψις

Apocalisse 2, 7 Il «vincitore»: «“Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio ˮ». Il «vincitore»: chi non si lascia vincere dalla fatica della prova chi non accetta di essere appiattito e omologato all’ambiente chi non allontana il suo amore dalla fonte originaria che lo sostiene chi accetta – tutti i giorni – con umiltà di ricominciare il cammino con il proprio Dio A lui/loro è aperto l’accesso alla pienezza della vita, Cristo (in modo permanente) 08/04/2019 Ἀποκάλυψις