Le illusioni percettive

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Transcript della presentazione:

Le illusioni percettive I meccanismi che abbiamo visto fino ad ora ci informano su come la nostra mente metta in atto delle strategie per correggere i dati sensoriali. Talvolta può capitare che questi meccanismi falliscano distorcendo la realtà e producendo le illusioni percettive.

Le illusioni percettive Prenderemo in considerazione le tre illusioni percettive più famose: - l’illusione di Muller-Lyer - l’illusione di Ebbinghaus - l’illusione di Ponzo Le illusioni percettive

Illusione di Muller-Lyer Osservando l’ immagine presentata si avrà l’impressione che il segmento di sinistra sia più lungo di quello di destra. Sarà realmente così? Illusione di Muller-Lyer

L’illusione di Muller-Lyer L’illusione di Muller Lyer si spiega ricorrendo alle leggi della prospettiva per cui, il segmento di sinistra sembra più lungo in quanto viene percepito come se fosse l’angolo interno di una camera, mentre quello più corto è percepito tale in quanto assimilabile allo spigolo di un edificio rivolto verso di noi. L’illusione di Muller-Lyer

L’illusione di Muller-Lyer

Nell’illusione di Ponzo la nostra mente tende a vedere come più grande il rettangolo più vicino al punto in cui si incontrano le linee, in realtà non è così i rettangoli hanno la stessa grandezza. L’illusione di Ponzo.

Riprendendo quanto abbiamo detto sulla percezione della profondità e la costanza della grandezza possiamo comprendere l’illusione Ponzo. Le linee che convergono danno l’impressione della profondità per cui suscitano l’idea che il rettangolo più in alto sia più distante, reputandolo più distante la nostra mente ne corregge automaticamente le dimensioni sbagliando e facendocelo percepire come più grande rispetto all’altro. L’illusione di Ponzo

L’illusione di Ebbinghaus Nell’illusione di Ebbinghaus percepiamo come più grande il cerchio all’interno del fiore di destra, ma in realtà non è così. Da questo tipo di illusione emerge come per la nostra percezione sia decisivo il “contesto”. Il cerchio di destra infatti ci sembra più grande per il fatto che è circondato da cerchi più piccoli, mentre quello di sinistra sembra più piccolo perché circondato da cerchi più grandi. L’illusione di Ebbinghaus

La “regina” delle illusioni percettive ad oggi conosciute fu messa a punto nel 1946 da Adelbert Ames e prende appunto il nome di Stanza di Ames. Si tratta di una stanza apparentemente normale, ma che in realtà è dotata di una forma molto particolare: la pianta è a forma di trapezio, le pareti non sono parallele e il soffitto è inclinato. La Stanza di Ames

Nell’esperimento si fanno entrare due persone alte ugualmente, facendole posizionare in due angoli diversi della stanza e a diversa distanza dall’entrata. Nella fase successiva è previsto che un osservatore guardi da un piccolo foro ed il risultato sarà questo: La stanza di Ames

La stanza di Ames

Questo effetto è dovuto al fatto che la nostra mente immagina che la stanza abbia una forma regolare, quindi immagina anche che le persone siano poste in angoli equidistanti dall’ingresso. Pensandole ugualmente distanti la mente non pensa di dover applicare il meccanismo di costanza della grandezza e ci fa percepire più alta la persona più vicina. La stanza di Ames

La stanza di Ames