Mattino di Pasqua
Un sussulto, un’emozione, stupore e spavento: “Chi l’ha portato via?”
E quasi ci cade sul cuore quel pesante macigno capovolto fra i sassi.
Sconvolti il pensiero e la speranza, vuota la tomba… come bocca spalancata nell’urlo.
Desolazione e tristezza: “Dimmi, dov’è?”.
Lacrime scendono a scrivere il dolore sul volto di sollecite donne,
poi, l’abbaglio di Luce a nascondere il prodigio;
gli occhi raccolgono il Sole e il cuore, d’un unico palpito, ritma di gloria veduta.
“È risorto, non è qui!”
Poi, quel nome vibrato in quieto sussurro: “Maria!”
E quasi uguale stupita risposta: “Rabbunì!”
Il cielo si riempie di stupore.
e l’eco senza fine percorre i secoli in un’unica voce: “È RISORTO!”
E quasi ci cade sul cuore quel pesante macigno capovolto sull’erba. Un sussulto, un’emozione, stupore e spavento: “Chi l’ha portato via?” E quasi ci cade sul cuore quel pesante macigno capovolto sull’erba. Sconvolti il pensiero e la speranza, vuota la tomba … come bocca spalancata nell’urlo. Desolazione e tristezza: “dimmi, dov’è?” Lacrime scendono a scrivere il dolore sul volto di sollecite donne, poi, l’abbaglio di Luce a nascondere il prodigio; gli occhi raccolgono il Sole e il cuore, d’un unico palpito, ritma di gloria veduta. “E’ risorto, non è qui!” Poi, quel nome vibrato in quieto sussurro: “Maria!” E quasi uguale stupita risposta: “Rabbunì!” Il cielo si riempie di stupore e l’eco senza fine percorre i secoli in una’unica voce: “E’ RISORTO!” Sr. Alba Vernazza fma