A Nicola Calipari Carrubba Biagio
A Nicola Calipari Nel primo anniversario della morte di Nicola Calipari. Parla Nicola Calipari rivolgendosi a Silvio Berlusconi:
<<Hai finito di far battere i tamburi a cadenza di morte su tutti gli orizzonti. Hai finito di far trasportare la bara stretta nella bandiera. Hai finito di rendere piaghe e lacrime a pietà, rovina su rovina. E ora che hai portato le armi in Iraq lasciami un giorno senz’armi sopra l’erba, al rumore dell’acqua in movimento, al rumore di canne fresche tra i capelli, mentre abbraccio mia moglie e i miei bambini che amo e mi amano. Lasciaci un solo giorno per noi, o pseudo Padrone d’Italia, prima che rulli ancora l’aria e il ferro, e una scheggia ci bruci in piena fronte>>.
Straziante l’immagine di Ciampi che abbraccia la bara di Calipari per infiniti minuti di silenzio.
Ad un anno dalla morte il tuo ricordo non è scomparso, anzi il ricordo della tua abnegazione e della tua generosità si è rafforzato in noi.
Ci rendiamo conto del tuo gesto eroico con il quale vive ancora oggi l’incolpevole e coraggiosa Giuliana, la quale soffre continuamente la tua prematura e volontaria morte.
La vita continua comunque sulla terra, ma nulla è cambiato in Italia, dal giorno della tua scomparsa. L’unica cosa positiva è quella che Berlusconi, causa indiretta e determinante, della tua morte, sta per andarsene e così libera l’Italia dalla sua ingombrante e vergognosa presenza per cui noi non possiamo che esserne lieti e felici.
Finisco questa rievocazione con tristezza, ma anche con un monito ai potenti e ai padroni della terra, affinché rinuncino alle guerre che portano morti inutili e profondi dolori
Riporto, infine, il bell’appello di Primo Levi ai potenti del mondo: <<Potenti della terra padroni di nuovi veleni, tristi custodi segreti del tuono definitivo, ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo, prima di premere il dito, fermatevi e considerate>>>.
Dedicata a Giuliana Sgrena affinché la sua vita possa continuare nel miglior modo possibile in una Italia, priva del cavaliere, e governata da uomini politici che si impegnino a perseguire la pace nel mondo Riporto, infine, il bell’appello di Primo Levi ai potenti del mondo: <<Potenti della terra padroni di nuovi veleni, tristi custodi segreti del tuono definitivo, ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo, prima di premere il dito, fermatevi e considerate>>>.