PER UNA CULTURA DELLA MISERICORDIA

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PER UNA CULTURA DELLA MISERICORDIA CUORE E SPIRITO UNITI NEL QUOTIDIANO

ASCOLTO DELL’ UMANITA’ Le domande religiose, in vario modo rivolte alla comunità ecclesiale, vanno accolte, anche quando necessitano di verifica e di purificazione. Esorta l’apostolo Paolo: «Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni» (Rm 14,1). A volte sono domande vaghe; talora chiedono ciò che la comunità non può dare; non poche volte si fermano alla superficie delle cose.

ASCOLTO DELL’ UMANITA’ La religiosità di molti uomini e donne del nostro tempo è simile alla religiosità descritta dall’apostolo Paolo nel discorso agli ateniesi : si dicono religiosi, ma non conoscono la vera identità cristiana e soprattutto non vivono in modo coerente con tale identità.

ASCOLTO DELL’ UMANITA’ Il termine “cristiano” diventa sinonimo di “brava persona”, ma senza alcun riferimento a Gesù Cristo e alla Chiesa. È urgente ridare un contenuto specifico al nome “cristiano” della persona battezzata. Il Battesimo, infatti, è sigillo della fede in Gesù Cristo; è inserimento nella sua morte e risurrezione per vivere da discepoli; è porta d’ingresso nella Chiesa cattolica. «Cristiani non si nasce, ma si diventa», attraverso un processo di conversione.

PASSI DI MISERICORDIA Il beato Paolo VI si esprimeva così a conclusione del Concilio: Vogliamo piuttosto notare come la religione del nostro Concilio sia stata principalmente la carità. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una corrente di affetto e di ammirazione si è riversata dal Concilio sul mondo umano moderno. Riprovati gli errori, sì; perché ciò esige la carità, non meno che la verità; ma per le persone solo richiamo, rispetto ed amore.

LA DIMENSIONE UMANA Invece di deprimenti diagnosi, incoraggianti rimedi; invece di funesti presagi, messaggi di fiducia sono partiti dal Concilio verso il mondo contemporaneo: i suoi valori sono stati non solo rispettati, ma onorati, i suoi sforzi sostenuti, le sue aspirazioni purificate e benedette … Un’altra cosa dovremo rilevare: tutta questa ricchezza dottrinale è rivolta in un’unica direzione: servire l’uomo. L’uomo, diciamo, in ogni sua condizione, in ogni sua infermità, in ogni sua necessità.

LA DIMENSIONE RELIGIOSA La misericordia possiede una valenza che va oltre i confini della Chiesa. Essa ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam, che la considerano uno degli attributi più qualificanti di Dio. Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con queste religioni e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione.

LA DIMENSIONE CRISTIANA L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole. La Chiesa «vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia». Forse per tanto tempo abbiamo dimenticato di indicare e di vivere la via della misericordia.

LA DIMENSIONE CRISTIANA La tentazione, da una parte, di pretendere sempre e solo la giustizia ha fatto dimenticare che questa è il primo passo, necessario e indispensabile, ma la Chiesa ha bisogno di andare oltre per raggiungere una meta più alta e più significativa. Dall’altra parte, è triste dover vedere come l’esperienza del perdono nella nostra cultura si faccia sempre più diradata. Perfino la parola stessa in alcuni momenti sembra svanire.

LA DIMENSIONE CRISTIANA Senza la testimonianza del perdono, tuttavia, rimane solo una vita infeconda e sterile, come se si vivesse in un deserto desolato. È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza.

LO STILE DI DIO Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia (dal Salmo 103,3-4). Un altro Salmo attesta i segni concreti della misericordia: «Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri, egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi» (146,7-9). Ecco altre espressioni del Salmista: «Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi» (147,3.6).

LO STILE DI DIO La misericordia di Dio non è un’idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio. È veramente il caso di dire che è un amore “viscerale”. Proviene dall’intimo come un sentimento profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono.

LA DIMENSIONE SACRAMENTALE “Non si tratta di respingere o negare i sacramenti a qualcuno, ma di offrire a tutti la possibilità di crescere in una «fede adulta, “pensata”», capace di motivare e sostenere scelte di vita coerenti e di suscitare la disponibilità a ricevere la ricchezza di grazia che scaturisce dai misteri del Signore. Nel rispetto della dignità della persona, occorre aiutare ogni uomo e ogni donna a prendere coscienza della propria identità, a fare alla luce del Vangelo verità su di sé, ad attrezzarsi per effettuare scelte mature e responsabili.

LA DIMENSIONE SACRAMENTALE I sacramenti, infatti, non ci appartengono e non possiamo fraintenderne il significato, piegandoli alle esigenze pastorali. Essi sono avvenimenti di salvezza nei quali siamo chiamati a riconoscere il Signore Gesù e che dobbiamo accogliere con fede e con amore.

Per la riflessione E’ più difficile chiedere perdono a Dio o agli uomini? “Non può avere Dio per Padre, colui che non riconosce la Chiesa come Madre”: sei d’accordo con questa affermazione o è problematica e suscita interrogativi a livello della tua coscienza e del tuo comportamento? Essere penitenti e/o cercare forme nuove di riconciliazione: quale nuova via al Sacramento della Penitenza-Riconciliazione? Quali i problemi ancora aperti?