BULLISMO Cyberbullismo

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Transcript della presentazione:

BULLISMO Cyberbullismo Nuova proposta di legge Gennaio 2016 DDL –Disegno di Legge: Cyberbullismo in discussione alla Camera Ammonimento Iter GENERAZIONI CONNESSE: il Safer internet centre Italiano finanziato dalla commissione Europea che dialoga con il ddl sul cyberbullismo (tavolo interministeriale) Rapporto ISTAT sul bullismo BULLISMO Cyberbullismo PUNTATA RAI PRESA DIRETTA 28.47 - 47.00 Istituto Magistrale «E. d’Arborea» Cagliari Prof.ssa Roberta Dessì Seminario sul bullismo a.s. 2015-16

IL BULLISMO È un tipo di azione che mira deliberatamente a fare del male o a danneggiare; Spesso è persistente, talvolta dura per settimane, mesi e persino anni, ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c’è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare

Da adulti il bullismo può portare a …

Comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi: Bullismo - dati ISTAT Nel 2014, poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle "tipiche" azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale. Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi e/o violenti più i ragazzi 11-13enni (22,5%) che gli adolescenti 14-17enni (17,9%); più le femmine (20,9%) che i maschi (18,8%). Tra gli studenti delle superiori, i liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%). Le vittime assidue di soprusi raggiungono il 23% degli 11-17enni nel Nord del paese. Considerando anche le azioni avvenute sporadicamente (qualche volta nell'anno), sono oltre il 57% i giovanissimi oggetto di prepotenze residenti al Nord. Tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui SN. Le ragazze sono più di frequente vittime di Cyber bullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi). Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l'aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%).

Età e luoghi I soggetti implicati sono bambini e adolescenti in una fascia di età compresa tra i 7-8 e i 14-16 anni. I contesti in cui avvengono con maggior frequenza sono gli ambienti scolastici: le aule, i corridoi, il cortile, i bagni e in genere i luoghi isolati. I bulli e le vittime fanno parte della stessa classe. A volte le persecuzioni possono avvenire anche durante il tragitto casa-scuola e viceversa.

Cosa non è bullismo Tali comportamenti sono veri e propri reati!!! Attaccare un coetaneo con coltellini o altri oggetti pericolosi, fare minacce pesanti, procurare ferite fisiche gravi, commettere furti di oggetti molto costosi, compiere molestie o abusi sessuali. Tali comportamenti sono veri e propri reati!!!

Il bullo dominante E’ un soggetto più forte della media • ha un forte bisogno di potere • è impulsivo e irascibile • ha difficoltà nel rispettare le regole • assume comportamenti aggressivi verso tutti • approva la violenza per ottenere vantaggi e prestigio • non è capace di immedesimarsi nei panni dell’altro e non è altruista • non prova sensi di colpa, si giustifica sempre e non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni • ha un’autostima elevata • non soffre di ansia o insicurezza • il suo rendimento scolastico è basso e tende ad abbandonare la scuola • è abile nello sport e nei giochi • gode di una buona popolarità soprattutto tra i più piccoli per la sua maggiore forza fisica.

Il bullo gregario Aiuta e sostiene il bullo dominante • si aggrega ad altri formando un piccolo gruppo • non prende l’iniziativa di dare il via alle prepotenze • spesso è un soggetto ansioso e insicuro • ha un rendimento scolastico basso • non è molto popolare • crede che così facendo venga anche lui considerato un vincente acquistando popolarità • può provare senso di colpa immedesimandosi nei panni della vittima

La vittima passiva-sottomessa E’ un soggetto più debole dei coetanei • è ansioso e insicuro • è sensibile, prudente, tranquillo, fragile, timoroso • ha una bassa autostima • tende ad isolarsi, incapace di difendersi e bisognoso di protezione • è contrario ad ogni tipo di violenza • ha rendimento scolastico non brillante • è poco abile nello sport e nel gioco • nega l’esistenza del problema, perché tende a colpevolizzarsi e per questo non riesce a confidarsi con nessuno

La vittima provocatrice E’ un soggetto che provoca gli attacchi degli altri, fino a ricorrere alla forza • è generalmente un maschio • è irrequieto, iperattivo, impulsivo • talvolta è goffo e immaturo • ha problemi di concentrazione • è ansioso e insicuro • ha una bassa autostima • è preoccupato per la propria incolumità fisica.

Gli spettatori Sostenitore del bullo Agisce in modo da rinforzare il comportamento del bullo (per es. incitandolo, ridendo o anche solo rimanendo a guardare) Difensore della vittima Prende le parti della vittima difendendola, consolandola o cercando di interrompere le prepotenze Maggioranza silenziosa Davanti alle prepotenze non fa nulla e cerca di rimanere al di fuori della situazione

Come contrastare il bullo richiedere l’aiuto di un adulto esprimere apertamente a livello verbale la disapprovazione per i comportamenti prevaricatori, dicendo esplicitamente al bullo di smetterla cercare di aiutare la vittima a sottrarsi alla situazione sollecitare i compagni a non appoggiare i bulli Rifiutare di prendere parte alla situazione Esprimere a livello non verbale il rifiuto di prendere parte alle prepotenze Aprire il proprio gruppo alla vittima

Conseguenze del bullismo L’atteggiamento negativo del Bullo, tende a radicarsi negli anni e diventare parte integrante della propria personalità. La vittima, a lungo andare, diventerà sempre più insicura ed ansiosa fino al punto di cadere in depressione.

Conseguenze per la vittima A lungo termine Psicopatologie: Depressione Comportamenti autodistruttivi/autolesivi Abbandono scolastico A livello personale: insicurezza, ansia, bassa autostima, problemi nell’adattamento socio-affettivo. A livello sociale: ritiro, solitudine, relazioni povere A breve termine Sintomi fisici: mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa (soprattutto alla mattina prima di andare a scuola) Sintomi psicologici: disturbi del sonno, incubi, attacchi d’ansia Problemi di concentrazione e di apprendimento, calo del rendimento scolastico Riluttanza nell’andare a scuola, disinvestimento nelle attività scolastiche Svalutazione della propria identità, scarsa autostima

Conseguenze per il bullo A lungo termine Ripetute bocciature e abbandono scolastico Comportamenti devianti e antisociali: crimini, furti, atti di vandalismo, abuso di sostanze Violenza in famiglia e aggressività sul lavoro A breve termine Basso rendimento scolastico Disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole Difficoltà relazionali

Come si riconosce la vittima Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti rovinati Ha spesso lividi, ferite, tagli e graffi Non porta a casa compagni di classe o coetanei Non ha nessun amico per il tempo libero Non viene invitato a feste Ha paura di andare a scuola la mattina e per questo il più delle volte percorre il tragitto più lungo E’ inappetente, soffre di disturbi allo stomaco e di mal di testa Dorme male e fa brutti sogni Ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e spesso manifesta irritazione e scatti d’ira Chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli)

Come si riconosce il bullo Prende in giro ripetutamente e in modo pesante • Rimprovera • Intimidisce • Minaccia • Tira calci, pugni, spinge • Danneggia cose

Come intervenire? Livelli di intervento Obiettivi SCUOLA Coinvolgere tutta la scuola Accrescere la consapevolezza del problema Modificare l’etica scolastica Responsabilizzare gli studenti e gli insegnanti a intervenire Promuovere attività antibullismo nelle classi CLASSE Aumentare consapevolezza tra gli alunni Costruire un clima in cui si possa parlare delle prepotenze senza timore Favorire un clima di cooperazione e soluzione pacifica dei conflitti Aiutare gli studenti in maggiore difficoltà: vittime, studenti appena arrivati, stranieri INDIVIDUO Fornire strumenti di autoaiuto a studenti in difficoltà Aiutare bulli e vittime a comportamenti alternativi

Come intervenire? LINEA DI INTERVENTO POSSIBILI ATTIVITA’ SCUOLA Formulare una politica e un sistema di regole antibullismo Raccogliere dati sulla diffusione e sulle caratteristiche del fenomeno nella propria scuola Attività di formazione per insegnanti e altri membri del personale Migliorare la supervisione durante gli intervalli Assemblee di informazione in cui coinvolgere famiglie, soggetti esterni, gruppi sportivi, stampa locale CLASSE Attività curricolari: letture, film, discussioni, teatro Attività di alfabetizzazione emozionale Attività di programmi di supporto tra pari INDIVIDUO Training di assertività e di autostima per le vittime Forme di intervento coordinato tra insegnanti e famiglie dei bulli e delle vittime

A chi rivolgersi? Per segnalare atti di bullismo o avere informazioni si può chiamare il n. verde 800669696 Se si vuole sporgere denuncia ci si può rivolgere alla polizia postale della propria provincia di residenza Polizia di Stato: Via Amat 9 - 09100 Cagliari telefono: 07060271 email: questore.ca@poliziadistato.it Altri numeri utili: Telefono azzurro 1 96 96 (sito internet) 199.15.15.15 per info o denunciare (dai 14 anni in su) www.smontailbullo.it

A chi rivolgersi? Nel caso in cui le vittime sviluppino reazioni di disagio particolarmente acute e persistenti, occorre rivolgersi ad uno specialista, reperibile in questi luoghi: Pediatria (Ospedale Brotzu, via Peretti n.2, Ca) Neuropsichiatria Infantile (Asl. 8, via Romagna, Ca) Consultorio Giovani (Via Logudoro, 40 Cagliari, tel. 070/654845) Consultorio Familiare (1. via Talete 6, Pirri; 2. Via Is Maglias 124, 3. via Sassari, 15) Psicologa presente a scuola

I reati In Italia sono penalmente imputabili coloro che hanno compiuto 14 anni art. 98 del Codice Penale. Responsabilità civile per danni causati a terzi: si ripercuote sui genitori o coloro che ne fanno le veci e sui professori per il tempo in cui i minori sono sotto la loro vigilanza, a meno che non dimostrino di aver adottato tutte le cautele necessarie per evitare il danno (art. 2048). Internet non è una terra senza legge. Non esiste anonimato (es: Ask.fm: si da l’e-mail per accedere, indirizzo e pc recuperabile)

Reati Violazione del diritto d’autore (scaricare file musicali o film) (Responsabilità penale e pagamento di una sanzione amministrativa) (art. 171-Legge sui diritti d’autore) Diffusione di contenuti pornografici o violenti e immagini personali. La legge italiana vieta la diffusione pubblica di scritti, disegni, immagini e rappresentazioni oscene, qualunque sia il mezzo usato (art. 528 del Codice Penale) Vietato anche se è lo stesso minore a fotografarsi e mettere in rete i propri genitali o le proprie esperienze sessuali (art. 660-ter del Codice Penale).

Reati Vietato anche pubblicare foto o filmati raffiguranti persone riconoscibili che non hanno prestato il consenso. Diffamazione, stalking, istigazione all’odio razziale, propaganda di idee razziste. Un minore rende i genitori responsabili del suo comportamento. Dirigere insulti a qualcuno via e-mail o altro comporta il reato di ingiuria. Esprimere pubblicamente opinioni offensive nei confronti di un insegnante o manifestare il proprio disprezzo verso un compagno di scuola da luogo al reato di diffamazione (art. 594 e 595 del Codice Penale)

DIFFAMAZIONE Quando la diffamazione (reato grave punito dal Codice Penale) tocca la sfera professionale di un individuo, per es. gli insegnanti, è perseguibile anche se il comportamento criticato è reale, in quanto il nostro Codice Civile tutela massimamente il lavoro. Nel 2007 i genitori di un allievo che aveva pubblicato in rete un video che riprendeva un insegnante sono stati condannati dal giudice a pagare 20.000 €. perché le immagini sono state ritenute lesive del decoro e della reputazione dell’insegnante. La prof. era stata ripresa alle spalle con un cell mentre alcuni studenti la schernivano facendo finta di dormire. La diffamazione, se denunciata, può essere oggetto di querela, attivando conseguenze di tipo civile (risarcimento in denaro) e penale.

Reati Sostituzione di persona Quando si creano falsi profili anche solo per prendere in giro una persona: reato punito con la reclusione fino ad un anno dall’art. 494 del Codice Penale. (pag. 47) atti persecutori o stalking Sono insulti e minacce continue che creano gravi stati d’ansia, di paura o di timore per la propria incolumità puniti (art. 612-bis del Codice Penale) Codice penale possibili conseguenze: carcere, carcere minorile, comunità.

Netiquette Elaborare un codice di comportamento sui SNt Esempi: completarli __http://www.fastweb.it/smartphone-e-gadget/la-netiquette-di-whatsapp/ __http://toxnetlab.com/2015/01/19/netiquette-whatsapp/ https://trucchifacebook.com/curiosita/facebook-netiquette/ su FB _•es: Il "taggare" persone in foto poco opportune o compromettenti che potrebbero finire per costare a quelle persone molto caro, ad esempio rimettendoci il proprio lavoro. Evitare i commenti inutili, specialmente su foto d'infanzia dove magari gli amici che avete "taggato" risultano goffi o ridicoli. Inoltre, qualora qualcuno vi chieda di rimuovere tag che lo/la riguardano, non esitate un attimo e togliete immediatamente il/i tag .___________________________________ 2) Cosa non si deve assolutamente fare, dire, scrivere a/su una persona? 3) Cosa si deve fare in caso di bullismo? A chi rivolgersi? Come proteggersi? Conseguenze del bullismo 4) Ricopiare su un cartellone le tipologie sul bullismo. Slide n. 5 - tab. 1.2 (pag. 13 – Zanetti, Renati, Berrone, Il fenomeno del bullismo, Magi, 2009

Bibliografia Maria Assunta Zanetti, Roberta Renati, Carlo Berrone «Il fenomeno del bullismo», Magi Edizioni, Roma, aprile 2009 Slide della Polizia di Stato di Enna Iacopo Casadei, Andrea Bilotto «Genitori social ai tempi di Facebook e WhatsApp»,Red, Lavis (TN), 2014 Federico Rampini, «Rete padrona», Feltrinelli, Milano, 2014 Gabriella Colla, Maria Cristina Iovinella, Barbaro Pontoriero «Bullismo e altre sfide», Mursia, Milano 2009

Mettiamo «fine» al bullismo e al cyberbullismo … Perché? Come? Dite o scrivere la vostra…