PSICOLOGIA E COUNSELING: I percorsi specifici PGD ed eterologa Federica Faustini
DIAGNOSI GENETICA PREIMPIANTO (PGD) – LA PROSPETTIVA DEI PAZIENTI Diagnosi prenatale con conseguente possibilità di scegliere l’interruzione volontaria di gravidanza per un figlio affetto PRE PGD: OPZIONI RIPRODUTTIVE PER LE COPPIE A RICHIO DI AVERE UN FIGLIO AFFETTO DA UNA CONDIZIONE GENETICA EREDITARIA Assumersi il rischio di avere uno o più figli affetti Scegliere l’adozione o la donazione di gameti Decidere di rimanere senza figli Tale tecnica che consiste, consente…..La diagnosi genetica preimpianto (PGD) è stata sviluppata come alternativa alla diagnosi prenatale (PND) per le coppie con una storia di malattia genetica (Braude et al., 2002). Prima che questa tecnologia fosse disponibile, molte coppie a rischio di avere un figlio affetto da una condizione generica ereditaria, avevano a disposizione alcune opzioni riproduttive. Queste includevano assumersi il rischio di avere un figlio o più figli affetti, sottoporsi a tecniche di diagnosi prenatale (PND), con la conseguente possibilità di scegliere l’interruzione di gravidanza (TOP) per un figlio affetto, rimanere senza figli, o tentare di avere un figlio attraverso l’adozione o la donazione di gameti (Thornhill etal.,2005). Lo sviluppo della PGD rese possibile per le coppie, sia il poter evitare di avere un figlio affetto, e sia il dover evitare di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza. Durante il percorso di IVF in seguito alla ICSI, e dopo l’avvenuta fertilizzazione, una singola cellula viene rimossa dalla blastocisti ed analizzata per specifiche anomalie genetiche (Braude et al., 2002). Solo gli embrioni risultati normali alla PGD saranno successivamente trasferiti in utero. PGD: VALIDA ALTERNATIVA ALLA DIAGNOSI PRENATALE Durante il percorso di IVF in seguito alla ICSI, e dopo l’avvenuta fertilizzazione, delle cellule vengono rimosse dalla blastocisti ed analizzate per specifiche anomalie genetiche o cromosomiche (rilevate nei genitori). Tale tecnica consente di dare informazioni alla coppia sullo stato di salute dell’embrione Thornhill A.R, et al.,, 2005; Braude et al., 2002
MOTIVAZIONI DEI PAZIENTI ALLA SCELTA DELLA PGD Desiderio di avere un figlio sano biologicamente legato a loro -Aver avuto un figlio affetto -Perdita di un figlio -Interruzione di gravidanza a causa di una malattia genetica a carico del feto -Aborti multipli riconducibili ad un problema genetico - Infertilità dovuta a patologia genetica Le storie mediche ed ostetriche dei pazienti rappresentano esse stesse i principali fattori motivanti alla scelta della PGD Il forte desiderio di avere un figlio sano biologicamente legato a loro è stata vista essere la ragione principale per la quale le coppie scelgono la PGD (Kalfoglou et al., 2005). Molte coppie arrivano alla possibilità di accedere alla PGD in seguito ad anni segnati da storie mediche ed ostetriche complesse (Roberts and Franklin, 2004). -Aver avuto un figlio affetto -Perdita di un figlio -Interruzione di gravidanza a causa di una malattia genetica a carico del feto -Aborti multipli Infertilità dovuta a patologie genetiche -Altre coppie hanno un membro della famiglia affetto (Lavery et al., 2002). La PGD conferisce un senso di controllo a quelle coppie che non vogliono più lasciare la gravidanza al caso (Karatas et al. 2010). La PGD conferisce un senso di controllo a quelle coppie che non vogliono più lasciare la gravidanza al caso Kalfoglou et al. 2005, Lavery et al. 2002 , van Rij et al. 2011 and van Rij et al. 2013; Karatas et al. 2010
RISPOSTA EMOTIVA DEI PAZIENTI CANDIDATI ALLA PGD L’affidarsi ad un centro che offre la PGD in genere determina sentimenti di conforto, sollievo (Roberts and Franklin, 2004), e allo stesso tempo speranza (Karatas et al., 2010). PGD – Sentimenti negativi associati a stress che riflettono l’estenuante viaggio delle coppie a rischio Eventi stressanti che sono strettamente associati alle esperienze riproduttive traumatiche precedenti delle donne DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS - PTSD Ma in alcuni casi sono stati osservati anche sentimenti negativi, Karatas nel suo studio riporta il caso di due pazienti le quali avevano manifestato nuovamente sintomi legati allo spettro post traumatico proprio perché i numerosi controlli ecografici e la natura passiva dell’intervento di recupero ovocitario effettuati in un ciclo ivf con pgd avevano riattivato in queste donne le esperienze riproduttive traumatiche subite precedentemente. (durante i test prenatali) Inoltre fortemente associata alle risposte emotive sono le decisioni che le coppie prendono durante il processo di PGD, che riguardano aspetti etici. Roberts and Franklin(2004) hanno trovato che le coppie erano molto preoccupate rispetto alle questioni etiche. Karatas etal. (2010) ha visto che le credenze religiose influenzavano il pensiero di alcune donne, riportando l’esempio di una donna cattolica che aveva sentimenti di colpa rispetto agli embrioni che non sarebbero mai stati trasferiti. In altri studi tuttavia è stato visto che sicuramente la distruzione di embrioni affetti viene vista per molte coppie come meno problematica dell’interruzione della gravidanza (Roberts and Franklin, 2004;Karataset al., 2010; van Rij et al.,2013). RISPOSTE EMOTIVE ASSOCIATE AD ASPETTI ETICI DEL TRATTAMENTO CON PGD Van Rij et al. 2013; Roberts and Franklin, 2004; Karatas et al. 2010
IL PROCESSO DI DECISION MAKING NELLA PGD Le coppie che stanno considerando la PGD si muovono attraverso quattro fasi attive di un processo di decision making complesso e dinamico. FASE IDENTIFICAZIONE In questa fase le coppie iniziano ad intraprendere il processo di decision making, divenendo consapevoli ed in ultimo riconoscendo una o più patologie genetiche che sono a rischio di trasmettere. Le coppie attivamente cercano informazioni ed accettano il significato e sono consapevoli dell’impatto che può avere questa patologia sul proprio futuro riproduttivo l’impatto. Iniziano inoltre a farsi un’idea della patologia/e. In questa fase in genere le coppie riferiscono di essere stati in consulenza con uno specialista (genetista, psicologo, infermiera, medico) per discutere della patologia genetica in questione, ma la quale potrebbe o non potrebbe aver affrontato temi come pattern di ereditarietà, opzioni riproduttive, o una profonda discussione sulla PGD. In questa fase la coppia o il partner direttamente interessato potrebbe non essere in grado di acquisire le informazioni che vengono fornite durante il colloquio. Fase azione prepararsi per ilciclo di PMA FASE CONTEMPLAZIONE In questa fase le coppie con molta attenzione considerano se diventare per la prima volta genitori o aggiungere un figlio alla loro famiglia mentre cercano ed ottengono informazioni sulla PGD. Esplorano, considerano e deliberano su una varietà di opzioni riproduttive (concepimento naturale seguito dal test prenatale con o senza amniocentesi, donazione di gameti, adozione), mentre si muovono verso una presa di decisione sull’uso della PGD. Molto spesso la fonte delle informazioni proviene da internet, in altri casi è rappresentata da amici, parenti o clinici anche se in genere le coppie in questa fase riferiscono un ridotto contatto con i clinici. Le coppie iniziano a valutare benefici e svantaggi della PGD e delle altre opzioni riproduttive, e scartando poi le opzioni meno desiderabili e contemplando quelle che restano. Per alcune coppie la fase contemplativa è stata vista essere rapida e semplice, tanto da muoversi rapidamente nella fase successiva. Per molte coppie invece il processo dura molto più lungo e difficile tanto da rimanere in questa fase anche per più di 36 mesi. FASE RISOLUZIONE Le coppie possono procedere verso tre categorie diverse di decisione: accettazione, declinazione, oscillazione. Le coppie che accettano o declinano l’utilizzo della PGD, hanno chiaramente scelto una delle opzioni decisionali, Chi invece oscilla non ha ne deciso a favore della PGD, ne ha declinato il suo utilizzo. Probabilmente tentano o il concepimento naturale, o la fecondazione assistita, e se questi tentativi falliscono accettano la PGD; o al contrario si sottopongono alla PGD, ma se questa fallisce iniziano a tentare il concepimento naturale o l’adozione; FASE AZIONE La fase dell’azione è caratterizzata da una serie di comportamenti che sono tipicamente associati alla decisione presa rispetto alla PGD. L’accettazione della PGD prevede una serie di comportamenti come il prendere appuntamento con un professionista specializzato in PGD o il sottoporsi alla stimolazione ormonale per prepararsi poi alla PGD. Le coppie che declinano la PGD iniziano a mettere in atto altri tipi di comportamenti come la pianificazione del concepimento naturale per la procreazione. Coloro che sono in fase di oscillazione riportano una varietà di comportamenti che potrebbero includere due o più attività procreative contemporaneamente. Patricia E. Hershberger et al., 2012
LA CONSULENZA PSICOLOGICA PER LE COPPIE CANDIDATE ALLA PGD Le linee guida dell’ESHRE e linee guida, in corso di definizione, promosse dalla SIGU (Società Italiana Genetica Umana) raccomandano la valutazione psicologica per i pazienti in diversi casi: - Pazienti con una storia di fallimento riproduttivo - Pazienti con una storia di esperienze traumatiche - Coppie per le quali il genetista, ginecologo o altro membro dell’IVF/PGD team ha dei dubbi rispetto al benessere dell’esistente o futuro bambino/ benessere psicologico o fisico/capacità mentale del futuro genitore - Coppie che attivamente richiedono la consulenza psicologica - Coppie nelle quali uno dei due futuri genitori è portatore di una malattia autosomica dominante e potrebbe avere segni o sintomi di questa patologia. - Coppie che si stanno sottoponendo a HLA matching PGD per aiutare il loro bambino Le linee guida dell’ESHRE (A.R.Thornhill et al.,2004) raccomanda la valutazione psicologica per i pazienti in diversi casi: Pazienti con una storia di fallimento riproduttivo Pazienti con una storia di esperienze traumatiche Coppie per le quali il genetista, ginecologo o altro membro dell’IVF/PGD team ha dei dubbi rispetto al benessere dell’esistente o futuro bambino/ benessere psicologico o fisico/capacità mentale del futuro genitore Coppie che attivamente richiedono la consulenza psicologica Coppie nelle quali uno dei due futuri genitori è portatore di una malattia autosomica dominante e potrebbe avere segni o sintomi di questa patologia (malattie psichiatriche o neurodegenerative) Coppie che si stanno sottoponendo a HLA matching PGD per valutare il loro bambino (disturbo immunitario..trapianto…valutare questa situazione con i genitori) La consulenza psicologica dovrebbe essere offerta sia prima che dopo un ciclo IVF/PGD La consulenza psicologica dovrebbe essere offerta sia prima che dopo un ciclo IVF/PGD A.R.Thornhill et al.,2004; SIGU 2017
Consulenza psicologica e PGD: la nostra esperienza Bassa richiesta delle coppie ad intraprendere il percorso di supporto psicologico Unico punto critico per il quale le coppie richiedono un supporto nel nostro centro è legato al divenire degli embrioni affetti Problematica italiana in quanto questi embrioni devono rimanere crioconservati e non possono essere ne distrutti ne donati alla ricerca Cerhietto su quanti pazienti donerebbero Faustini et al., Riccione 2017.
Il PERCORSO PSICOLOGICO NELLA PGD: Take Home Message Le coppie che si sottopongono ad un ciclo di IVF/PGD dovrebbero essere sostenute durante il processo di decision making e in seguito durante tutto il percorso cosi come raccomandato per l’omologa. Il ruolo dello psicologo in tale contesto dovrebbe essere complementare al team medico, con il quale questo dovrebbe relazionarsi per valutare e sviluppare strategie di intervento specifiche per ogni coppia, e specifiche sulla base della patologia di cui i pazienti sono portatori. In caso di storia riproduttiva traumatica, morte di un figlio, o nascita di un figlio affetto, maggiore attenzione deve essere posta nella consulenza psicologica alle coppie.
Linee Guida PMA gazzetta ufficiale DECRETO 1° luglio 2015 IL RUOLO DELLO PSICOLOGO NEL PERCORSO DI FECONDAZIONE ETEROLOGA: LINEE GUIDA Linee Guida American Society for Reproductive Medicine ASRM (Fert. Ster. 2012) Il medico dovrebbe raccomandare la consulenza psicologica da parte di un professionista qualificato ai donatori e riceventi di gameti. La valutazione dovrebbe includere un colloquio clinico e, se è il caso, test psicologici. Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome (4 Settembre 2014) a seguito della Sentenza Della Corte Costituzionale Nr. 162/2014 Linee Guida PMA gazzetta ufficiale DECRETO 1° luglio 2015 Passiamo alla Fecondazione eterologa e al supporto psicologico raccomandato dalle principali linee guida. Sia l’ASRM che la Conferenza Stato Regioni del 2014 sostengono che il medico dovrebbe raccomandare la consulenza psicologica da parte di un professionista qualificato ai donatori e riceventi d gameti. La valutazione dovrebbe includere un colloquio clinico e se è il caso testo psicologici. Le più recenti Linee Guida sulla PMA redatte dal Ministero della Salute nel 2015 , ritengono che Ogni Centro di PMA deve prevedere la possibilità di consulenza alla coppia e la possibilità di un supporto in tutte le fasi del percorso, Attenendosi per quanto riguarda la fecondazione eterologa all’accordo stato regioni precedentemente menzionato. “Ogni centro di PMA dovrà prevedere la possibilità di consulenza alla coppia e la possibilità di un supporto psicologico per la donna e le coppie che ne abbiano necessità. L’attività di consulenza e di supporto psicologico deve essere resa accessibile, quindi, in tutte le fasi dell’approccio diagnostico terapeutico dell’infertilità e, eventualmente, anche dopo che il processo di trattamento è stato completato, a prescindere dall’esito delle tecniche applicate” (…)
IL RUOLO DELLO PSICOLOGO NEL PERCORSO DI FECONDAZIONE ETEROLOGA Consulenza/Valutazione psicologica PSICOLOGO Chiaramente la presenza dei test psicologici all’interno del colloquio creava in noi psicologici un dubbio, ci siamo chiesti più volte che tipo di ruolo avremmo dovuto svolgere se quello di valutatore o di figura di supporto. Noi abbiamo optato per il supporto psicologico, ponendoci nell’ottica di accompagnare la coppia nelle diverse fasi del percorso. Supporto psicologico
LE RICHIESTE DI CONSULENZA NEL NOSTRO CENTRO 71 COPPIE ACCEDONO NEL CENTRO GENERA PER LA FECONDAZIONE ETEROLOGA (2016) 868 COPPIE ACCEDONO NEL CENTRO GENERA PER LA FECONDAZIONE OMOLOGA (2016) 70.4% Coppie chiedono una consulenza psicologica 5.3% Coppie chiedono una consulenza psicologica E proprio il concetto accompagnamento e supporto alla coppia, sembra passare molto di più in coloro che fanno ricorso all’ eterologa che non all’omologa come si evince in questi dati puramente descrittivi, dove nel 2016 delle 71 coppie che sono arrivate al centro per la fecondazione eterologa il 70,4% ha richiesto una consulenza psicologica, mentre delle 868 coppie che nello stesso anno sono entrate al centro per l’omologa solo il 5,3% ha richiesto un supporto e probabilmente questo proprio perché la coppia e il ginecologo stesso sono consapevoli dei numerosi risvolti psicologici che un tale percorso implica e delle necessita’ quindi di essere supportati in questo senso. Supporto PSICOLOGICO Supporto PSICOLOGICO
CONSULENZA PSICOLOGICA: ASSESSMENT GENERALE Questionario RICEVENTI GAMETI Questionario DONATORI GAMETI Storia dell’infertilità della coppia e vissuto emotivo Motivazioni implicate nell’utilizzo di un donatore esterno e vissuto emotivo attuale Accordo nella coppia all’utilizzo di gameti donati Storia riproduttiva traumatica Presenza di dubbi o preoccupazioni su risvolti psicologici della fecondazione eterologa Psicopatologia e/o psicofarmaci Abuso di alcol e/o sostanze stupefacenti Motivazioni della scelta di donare gameti Pressioni esterne che hanno condizionato la scelta Eventi traumatici pregressi Rischio di stress in seguito alla donazione Psicopatologia e/o psicofarmaci Abuso di alcol e/o sostanze stupefacenti Se ha partner, accordo nella coppia alla donazione Per quanto riguarda l’attività condotta da Noi psicologhe presso il Centro Genera, del questionario suggerito dalla letteratura scientifica sul counselling in tema di eterologa abbiamo ritenuto necessario prendere in considerazioni solo alcune aree, perché le abbiamo ritenute più pertinenti al nostro fine, ovvero quello di aiutare la coppia a raggiungere un adeguato livello di autoanalisi e di autoconsapevolezza di quelli che sono i risvolti psicologici che un tale percorso implica. ponendo attenzione chiaramente a quelle situazioni di criticità che meriterebbero un approfondimento clinico. Rispetto all’ultimo punto evidenziato in grassetto, presenza di dubbi e preoccupazioni ci è capitato di vedere due tipologie di pazienti Nella terza categoria ci sono i mariti che valutano attentamente i pro e i contro: da una parte vogliono una «vera» famiglia e desiderano la felicità delle loro mogli; dall'altra, hanno una serie di remore, di ordine personale, morale e legale, per cui debbono superare una certa resistenza prima di accettare o proporre l'inseminazione della moglie. per il desiderio di non privare la propria compagna della maternità cui essa aspira. toccati nella propria integrità fisica, gli uomini possono sentirsi incompleti, «non interi»; l'angoscia che deriva da una devalorizzazione narcisistica, cioè da una perdita di autostima. Gli uomini si sentono poco virili, inferiori ad altri uomini, come se gli spermatozoi presidiassero l'identità maschile; Sachs & Hummer Burns, 2006
CONSULENZA PSICOLOGICA: PSICOEDUCAZIONE PROCESSO DECISIONALE Desiderio di genitorialità/riproduttività Quali possono essere le alternative ( Eterologa, Adozione, Childfree) Pro e contro di ogni alternativa Informazioni accurate sull’iter Coppie richiedono un consulto perché si trovano in una situazione di IMPASSE decisionale. Il ginecologo ha prospettato loro l’ipotesi di una fecondazione eterologa e la coppia inizia ad elaborare e a sedimentare l’dea, ma non sa cosa fare, qui lo scopo della consulenza è quello di approfondire insieme, il tema del desiderio, se è di genitorialità o di riproduttività, di valutare le alternative, quindi eterologa. Adozione o childfree, utilizziamo questo termine ovvero vita libera da figli anziché vita senza figli proprio per permettere alla coppia di vedere i possibili benefici o fattori di positivi di una vita dove non ci sono figli, per ogni alternativa poi ci sii sofferma sui pro e i contro, e ci si accerta che la coppia abbia ben compreso tulle le informazioni legati all’iter dell’eterologa (dalla selezione del donatore o della donatrice, al sistema legislativo attuale rispetto l’anonimato. A tipo di trattamento e alle percentuali di successo. ARRIVARE AD UNA SCELTA CONSAPEVOLE ANALISI DEI DUBBI E DELLE PREOCCUPAZIONI DELLA COPPIA RISPETTO AL PROCEDERE CON LA FECONDAZIONE ETEROLOGA
”Ho paura di non riconoscerlo come mio” PSICOEDUCAZIONE: PERDITA DEL LEGAME GENETICO CON IL FIGLIO E FANTASIE SUL DONATORE ”Ho paura di non riconoscerlo come mio” Normalizzare i dubbi e le preoccupazioni relative alla perdita del legame genetico e le eventuali fantasie sul donatore. Tali perplessità sono funzionali all’elaborazione e alla successiva accettazione di una nuova possibilità per poter realizzare il desiderio di diventare genitori. E che hanno preoccupazioni sulla perdita del legame genetico con il figlio e fantasia riguardo il donatore. E questi dubbi Qui il nostro intervento consiste nell’accompagnare la coppia ad abbandonare i valori genetici per quelli affettivi, riportando il bambino ideale sul piano della realtà, aiutandoli a fare i conti con gli aspetti fisici non a carico di uno dei due genitori, tenendo conto che esistono altre caratteristiche che vengono apprese dal bambino tramite imitazione ed assimilazione nell’ambiente familiare . non sono trasmesse geneticamente come: l’atteggiamento, il tono di voce, la gestualità, o anche la condivisione di passioni e interessi. Il corredo genetico non determina i gusti, gli stili di pensiero, di sentire e di agire è l’ambiente in cui cresce il bambino che determina le sue abitudini, lo stile di vita, i suoi gusti alla cui conformazione compartecipano i genitori attraverso l’educazione. Aiutandoli ad elaborare le fantasia relative alla presenza del terzo. Tra l’altro non si bada al fatto che si può essere diversi fisicamente e caratterialmente anche quando si nasce dagli stessi genitori. Non in ultimo bisogna tener conto del legame affettivo che si crea durante i 9 mesi di gravidanza che fa del desiderio di figli non tanto una vicenda ridotta a un problema di gameti, quanto una storia particolare che organizza il bambino e la sua origine nel desiderio dei suoi genitori e nella storia familiare e parentale, perché il padre simbolico non è per forza il genitore. In questo modo il bambino viene accolto come il figlio desiderato e atteso e non come chi viene a sostituire un figlio impossibile. " Mio figlio non somiglierà a me" " Chissà la donatrice com’è, sarà intelligente? Avrà un bell’aspetto? "
PSICOEDUCAZIONE: DIRLO O NON DIRLO AL FUTURO FIGLIO In Italia rivelare o meno al bambino le sue origini genetiche rimane una libera scelta dei genitori A FAVORE del “SEGRETO” A favore della rivelazione Rischio di traumatizzare il bambino Rifiuto del bambino da parte della famiglia/gruppo sociale Rifiuto dei genitori da parte del bambino Il bisogno di verità del genitore Il timore che la rivelazione venga fatta da terzi Il diritto del bambino di conoscere la verità sulle proprie origini Infine la preoccupazione più frequente o se vogliamo l’argomento più controverso riportato dalle coppie è se dire o meno ad un eventuale figlio come è nato. A A favore del segreto le coppie elencano queste motivazioni: – il rischio di traumatizzare il bambino; il rischio che il bambino «fugga» per cercare il padre biologico; il rifiuto del bambino da parte della famiglia (dei nonni, in particolare); il rifiuto da parte del gruppo sociale. A favore della rivelazione vengono proposti tre argomenti: il bisogno di verità dei genitori (soprattutto di comunicare una verità che non appartiene solo alla coppia); – il timore che la rivelazione venga fatta da altri; il diritto del bambino di conoscere la verità sulla propria origine. Se la coppia sceglie di dire la verità, il momento per farlo è abbastanza costante e corrisponde alla fase in cui il bambino manifesta le prime curiosità sessuali. ientificati cinque temi principali che la Mac Dougall definisce come “the helper”, “spare parts”, “families are different”,” labor of love” e “nuts and bolts”. Il primo racconto si basa su uno schema semplice e diretto: per avere un figlio avevamo bisogno di un aiuto, abbiamo trovato una brava persona che ha accettato di aiutarci e alla quale siamo grati, in questo modo, il solo possibile, siamo riusciti ad averti. Nel racconto che si riferisce alle “parti di ricambio” il genitore sterile viene descritto come una persona cui manca qualcosa di importante (perché non gli è mai stata data, o perché la sfortuna o una malattia l’hanno rotta) che la buona volontà della coppia è riuscita a sostituire. La versione che fa riferimento alla famiglia fa leva sul concetto che esistono molti modi per costruirla e che quello che hanno scelto è semplicemente uno dei tanti. La quarta opzione, generalmente prescelta da coloro che ancora non hanno svelato il segreto, sottolinea soprattutto il grande desiderio di avere un figlio che ha consentito alla coppia di accettare ogni genere di sacrificio e parla al figlio dell’amore che provavano per lui ancor prima che nascesse. L’ultima storia (“nuts and bolts “ può essere tradotto “dadi e bulloni”) è valida solo per i ragazzi in grado di capire almeno i principali elementi della riproduzione e sembra, almeno a prima vista, la più semplice e pragmatica: “abbiamo preso un uovo da una signora che ha accettato di regalarcelo, e l'abbiamo messo nella pancia della mamma in modo che tu potessi nascere”. L’anonimato rispetta il libero arbiritrio e autonomia della coppia…crea uno step in più di obbligatorietà che rende il percorso più difficille sia per la donatriceh che per i riceventi che magari non si sentirà pronta... seed-planting” and the “right-time.” PSICOLOGO COSTO DEL SILENZIO TEMPI E MODALITA’
CONSULENZA PSICOLOGICA NELLA FECONDAZIONE ETEROLOGA: CONCLUSIONI Maggior chiarezza sul ruolo dello psicologo nel percorso della Fecondazione Eterologa (e omologa) L’importanza della consulenza psicologica non è soltanto durante il percorso di PMA, ma potrebbe risultare fondamentale durante l’accompagnamento dell’eventuale gravidanza e dopo il parto (figura di riferimento al quale rivolgersi) Nell’eterologa abbiamo trovato uno spazio importanto legato alle preoccupazioni che abbiamo visto nelll’omologa questo ruolo viene vissuto con un ruolo di rallentamento dle percorso che lo rende poco attrattivo nonostan sia gratuito limita la coppia E rispetto a questo ultimo punto, noi psicologhe del centro genera abbiamo scritto un libro con l’apporto scientifico di una serie di professionisti che operano nel campo della PMA, che ha l’obiettivo di offrire una guida su tutto il percorso della coppia, dalla decisione di procedere con l’eterologa alla gravidanza, fino alla costituzione del nucleo familiare