NEL PROCESSO DI INCLUSIONE DI ALUNNI CON BES LE COMPETENZE DEGLI INSEGNANTI CURRICOLARI E DI SOSTEGNO NEL PROCESSO DI INCLUSIONE DI ALUNNI CON BES Marta Cecchetti Rina Tallarico
CTS-CTI MONZA E BRIANZA ESPERIENZA PRATICA
CTS-CTI MONZA E BRIANZA RIFLETTIAMO… SENSAZIONI CORPOREE EMOZIONI
MA IN 3^ B SONO TUTTI BES? “IL DISATTENTO IPERATTIVO” b d ? IL BULLO “IL DISATTENTO IPERATTIVO” LA “DISATTENTA FANTASIOSA” LA “DSA’” “LA PICCOLA” MA IN 3^ B SONO TUTTI BES? IL “PERDENTE” L’INAFFERRABILE IL “CORPOREO” IL DISIMPEGNATO Alunno con disabilità L’ALIENO
CTS-CTI MONZA E BRIANZA Tutto questo induce a riflettere sulla necessità, ormai inderogabile, di ripensare al nostro modo di fare scuola in termini di maggiore inclusività e sul riprogettare il contesto educativo nella direzione della valorizzazione delle diversità di tutti gli alunni
I Bisogni Educativi Speciali della classe 3^ B L’alunno con disabilità Il “bullo” Il “corporeo” La “DSA.” La “Piccola” Il “perdente” Il “Disattento iperattivo” “L’alieno” “Inafferrabile” La “disattenta Fantasiosa” “Il disimpegnato”
I Bisogni Educativi Speciali della classe 3^ B L’alunno con disabilità Il “bullo” Il “corporeo” La “DSA.” La “Piccola” Il “perdente” Il “Disattento iperattivo” “L’alieno” “Inafferrabile” La “disattenta Fantasiosa” “Il disimpegnato”
CTS-CTI MONZA E BRIANZA 1) BISOGNO DI SVILUPPARE L’AUTONOMIA: l’alunno con disabilità, la DSA, la piccola, il perdente 2) BISOGNO DI APPRENDERE STRATEGIE DI AUTOREGOLAZIONE: la DSA, il perdente, il disattento iperattivo, la disattenta fantasiosa, l’alieno 3) BISOGNO DI ESSERE CONTENUTO: il bullo, il disattento iperattivo, il corporeo 4) BISOGNO DI APRIRSI A STIMOLI NUOVI: il bullo, la piccola, la disattenta fantasiosa, l’alieno, il disimpegnato 5) BISOGNO DI SENTIRSI RICONOSCIUTO E VALORIZZATO: il perdente, l’inafferrabile, la DSA, l’alunno con disabilità
CTS.CTI MONZA E BRIANZA La costruzione della mappa dei bisogni, speciali e non, della classe permette di avere sotto mano una fotografia sufficientemente esaustiva della situazione di partenza Il raggruppamento dei bisogni educativi rilevati consente di equilibrare le istanze di personalizzazione (con PDP individuali) con l’esigenza di mantenere una metodologia omogenea e spendibile a tutta la classe Il riconoscimento di questi bisogni comporta la mobilitazione di scenari di apprendimento diversificati
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO CTS-CTI MONZA E BRIANZA PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Il PEI è lo «strumento fondamentale» che deve contraddistinguere ciascuna Istituzione scolastica che vuole essere VERAMENTE INCLUSIVA e il cui obiettivo principale è quello di favorire il successo formativo degli alunni, ciascuno secondo i propri punti di forza e debolezza, secondo i propri tempi e stili di apprendimento. La conoscenza dell’alunno e del contesto sono operazioni preliminari indispensabili per avere un quadro di riferimento da cui partire per effettuare una stesura attenta e completa del PEI.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE: CTS-CTI MONZA E BRIANZA PRINCIPALI CARATTERISTICHE: E’ obbligatorio per tutti gli alunni che presentano una certificazione di disabilità in base alla legge 104 del 1992 e al DPR del 24/02/1994; E’ redatto congiuntamente dalla SCUOLA, dai SERVIZI SOCIO-SANITARI che hanno in carica l’alunno, e dalla FAMIGLIA; Individua gli obiettivi di sviluppo, le attività , le metodologie,le facilitazioni, le risorse umane e materiali coinvolte, i tempi e gli strumenti per la verifica… Deve essere redatto entro il primo bimestre di scuola, e si verifica periodicamente. Puo’ essere modificato o integrato in qualsiasi momento dell’anno scolastico.
CTS-CTI MONZA E BRIANZA Nel PEI vengono delineati gli interventi indispensabili per garantire educazione, istruzione e integrazione scolastica. Non può essere considerato solo un progetto didattico, ma piuttosto un PROGETTO DI VITA, che coinvolge l’alunno e lo aiuta a formare la propria persona fino all’età adulta.
LA STRUTTURA DEL P.E.I. Presentazione alunno e contesto -Aree -Obiettivi -Contenuti in accordo con la programmazione della classe ove possibile -Attività -Verifica (processo dinamico e collegiale) -Valutazione
STRATEGIE OPERATIVE PER L’INCLUSIONE 1.COMPAGNI DI CLASSE: valorizzare le strategie di lavoro collaborativo in coppia o in piccoli gruppi; 2. ADATTAMENTO: adattare stili di comunicazione, forme di lezione e spazi di apprendimento. Variare i materiali rispetto ai diversi livelli di abilità e ai diversi stili cognitivi presenti in classe; 3. STRATEGIE LOGICO-VISIVE,MAPPE, SCHEMI E AIUTI VISIVI: per gli alunni con maggiori difficoltà sono di grande aiuto le forme di schematizzazione e organizzazione anticipata della conoscenza;
4. PROCESSI COGNITIVI E STILI DI APPRENDIMENTO: valorizzare i diversi stili cognitivi presenti in classe e le diverse forme di intelligenza; 5. METACOGNIZIONE E METODO DI STUDIO: sviluppare consapevolezza in ogni alunno rispetto ai propri processi cognitivi; 6. EMOZIONI E VARIABILI PSICOLOGICHE NELL’ APPRENDIMENTO: la motivazione ad apprendere è fortemente influenzata da autostima, autoefficacia e appartenenza al gruppo dei pari; 7.VALUTAZIONE (formativa), VERIFICA (personalizzata),FEEDBACK (continuo, formativo e motivante).
PEI: INFANZIA E PRIMARIA Rivolto alle autonomie di base che riguardano la persona PRIMARIA Rivolto alle autonomie che riguardano la persona; Acquisizione delle competenze (certificazione delle competenze al termine del ciclo)
SECONDARIA PRIMO GRADO Acquisizione delle competenze (certificazione delle competenze) Raggiungimento obiettivi minimi Pei differenziato SECONDARIA SECONDO GRADO
COME FARE INCLUSIONE? CLASSI APERTE: Attività con gruppi di alunni eterogenei o omogenei in base a quanto proposto dalle docenti dove tutti hanno la possibilità di esprimere le loro capacità e competenze COMPITI DI REALTA’: Laboratorio teatrale; Laboratorio robotica; Booktrailer Uscite didattiche sul territorio
COSA OSSERVARE ? Strategie didattiche L’insegnante spiega l’attività? CTS-CTI MONZA E BRIANZA COSA OSSERVARE ? L’insegnante spiega l’attività? (Contratto formativo) Le attività proposte sono strutturate? Strategie didattiche Si utilizza la discussione guidata per costruire l’apprendimento? Si valorizzano i feedback degli alunni in una prospettiva di Apprendistato Cognitivo ? 2.QUALE OPPORTUNITA’ PER IL TEAM DI CLASSE?
COSA OSSERVARE ? Gestione della classe Lo spazio è ben allestito CTS-CTI MONZA E BRIANZA COSA OSSERVARE ? Lo spazio è ben allestito e funzionale all’attività? L’insegnante fornisce regole di comportamento? Gestione della classe Tutti i momenti dell’ attività sono ben gestiti? Gli spazi attrezzati ed i materiali/tecnologie sono utilizzati? 2.QUALE OPPORTUNITA’ PER IL TEAM DI CLASSE?
COSA OSSERVARE ? Supporto agli alunni L’insegnante adatta richieste CTS-CTI MONZA E BRIANZA COSA OSSERVARE ? L’insegnante adatta richieste e attività in base alle differenze tra gli studenti? L’insegnante sostiene i bisogni emotivi? Supporto agli alunni Propone strumenti per la metacognizione? Dà strumenti per l’autoregolazione/ autoistruzione del compito? Coinvolge tutti gli studenti? 2.QUALE OPPORTUNITA’ PER IL TEAM DI CLASSE?
Clima di apprendimento CTS-CTI MONZA E BRIANZA COSA OSSERVARE ? Si percepisce rispetto e fiducia nella relazione docente/alunno ? Gli studenti vengono incoraggiati? Clima di apprendimento Partecipano anche gli studenti BES? Gli studenti si mostrano impegnati ed interessati ? 2.QUALE OPPORTUNITA’ PER IL TEAM DI CLASSE?
COSA OSSERVARE ? Stile di insegnamento CTS-CTI MONZAE BRIANZA COSA OSSERVARE ? L’insegnante imposta la classe prima dell’avvio della lezione ? I comportamenti scorretti sono immediatamente fonte di discussione? Stile di insegnamento Vengono rinforzati i comportamenti positivi? Si alternano metodologie e attività durante la lezione? L’errore è utilizzato in termini di risorsa ? 2.QUALE OPPORTUNITA’ PER IL TEAM DI CLASSE?
COSA OSSERVARE ? Stile di insegnamento ICS VEDANO AL LAMBRO GIOVANNI XXIII COSA OSSERVARE ? L’insegnante utilizza la comunicazione non verbale ? L’insegnante si muove all’interno della classe o rimane seduto alla cattedra? Stile di insegnamento L’insegnante mantiene un atteggiamento fermo e controllato? L’insegnante evita etichette o giudizi negativi ? 2.QUALE OPPORTUNITA’ PER IL TEAM DI CLASSE?