Energia per gli ecosistemi

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Transcript della presentazione:

Energia per gli ecosistemi Necessità di continuo apporto di energia SOLE riscalda le terre emerse, gli oceani e l’aria. Una parte grande del calore è impiegato come energia idraulica, una piccola parte invece nel processo della fotosintesi Ritorno del calore sotto forma di radiazione infrarossa, energia non si consuma ma ritorna in forma di calore nello spazio la materia resta la stessa ma viene spostata da un ambiente all’altro Flusso di energia costante 1)Fotosintesi 2)Ciclo litogenetico 3)Ciclo idrologico Cicli biogeochimici

Il clima dipende da diversi fattori Il clima comprende parametri come la temperatura e le precipitazioni medie annuali di una regione, ed è delineato da una serie di fattori geografici, come la latitudine, e topografici, come la presenza di montagne e corsi d’acqua. L’alternarsi delle stagioni è dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre.

Il clima è modellato da diversi fattori Durante la rotazione giornaliera, la superficie irregolare della Terra crea dei flussi generali di correnti aeree, i venti, classificabili in grandi celle di circolazione per ogni emisfero. La circolazione generale delle masse d’aria, così come le temperature e le precipitazioni, sono inoltre influenzate dalla distribuzione dei raggi solari sulla superficie terrestre.

La topografia del terreno e altri effetti influenzano il clima di una regione Anche le caratteristiche fisiche di un territorio, in particolare la presenza di alture e di corpi d’acqua, influenzano il clima e quindi la distribuzione degli ecosistemi.

La topografia del terreno e altri effetti influenzano il clima di una regione La presenza di catene montuose influisce in modo molto diretto sulle precipitazioni. I mari e i laghi hanno anch’essi una forte influenza sul clima. Grazie alla sua capacità termica, l’acqua acquista e perde calore molto più lentamente dell’aria; tale fenomeno influenza la temperatura delle fasce costiere, la formazione delle precipitazioni e lo spirare delle brezze e dei venti oceanici, come i monsoni.

Le correnti oceaniche influenzano fortemente i climi regionali Quando un vento spira su una grande estensione oceanica per lungo tempo, tende a trascinare dei flussi d’acqua nella stessa direzione; una volta in movimento, questa massa d’acqua va a scorrere secondo un flusso proprio che prende il nome di corrente. La circolazione delle acque su larga scala ha un significativo effetto sul clima. Le principali correnti oceaniche mondiali. Nell’emisfero Nord, girano in senso orario, nell’emisfero Sud, in senso antiorario.

I principali ecosistemi terrestri sono chiamati biomi Gli ecosistemi terrestri, detti biomi, sono modellati da climi caratteristici. L’immagine illustra la distribuzione dei biomi alle diverse latitudini.

La tundra è fredda e buia per la maggior parte dell’anno La tundra artica circonda la Terra a ridosso dei mari polari ghiacciati dell’emisfero Nord. È caratterizzata da: temperature molto basse (da -12 °C a 6 °C); scarse precipitazioni; uno strato di suolo permanentemente ghiacciato (permafrost) un metro al di sotto della superficie.

Le foreste di conifere sono tipiche delle regioni settentrionali e alpine Le foreste di conifere sono distribuite in tre regioni, dove vengono chiamate in modi diversi: taiga, foreste montane di conifere e foresta di conifere pluviale temperata. In tutti i casi, presentano: temperature relativamente basse; precipitazioni da moderate a copiose.

Le foreste temperate decidue sono ricche di biodiversità Queste foreste sono dislocate a Sud della taiga nel Nordamerica orientale, Asia orientale e gran parte dell’Europa. Sono caratterizzate da: clima temperato, con stagioni ben definite; precipitazioni relativamente abbondanti. 10

Le praterie temperate hanno stagioni estreme Le praterie temperate comprendono le steppe, le pampas, le praterie nordamericane e il veldt sudafricano. Sono contraddistinte da: estati calde e secche e inverni assai rigidi; precipitazioni generalmente moderate; terreni molto fertili.

Le savane hanno una stagione secca e una stagione delle piogge Le maggiori estensioni di questo bioma si trovano in Africa, altre savane si trovano in Australia, Sud-est asiatico e Sudamerica. Sono caratterizzate da: temperature medie abbastanza elevate (20-25 °C); Periodi relativamente freschi e secchi che si alternano a stagioni di piogge intense; grandi estensioni di graminacee con alberi sparsi.

I deserti hanno precipitazioni annuali molto scarse I deserti si trovano perlopiù a latitudini intorno ai 30° sia nell’emisfero boreale sia in quello australe. Presentano: giornate molto calde (35-40 °C) e notti fredde (7 °C); venti asciutti con precipitazioni assai scarse.

Le foreste pluviali tropicali sono calde e hanno precipitazioni abbondanti Le foreste pluviali si trovano nei pressi dell’equatore in Sudamerica, in Africa e nella regione indo-hymalaiana. Hanno: temperatura costantemente calda (20-25 °C); piogge assai abbondanti.

Gli ecosistemi acquatici sono le acque dolci e i mari Le acque dolci per via naturale fluiscono in corsi d’acqua, dapprima a carattere torrentizio e quindi fluviale, spesso formando raccolte d’acqua di varia estensione e profondità, come stagni e laghi, prima di procedere verso il mare, dove sfociano in delta o estuari. I laghi sono classificati come oligotrofici se sono poveri di nutrienti, ed eutrofici se hanno abbondante materia organica e alta produttività.

Gli ecosistemi marini comprendono gli habitat costieri Si tratta di habitat tipici delle zone di contatto tra terraferma e mare, come le paludi salmastre, le distese di fango, i mangrovieti e i litorali rocciosi o sabbiosi. Gli estuari fluviali sono caratterizzati da ampie fluttuazioni di salinità delle acque e costituiscono un ambiente ricchissimo di nutrienti.

Gli ecosistemi marini comprendono gli habitat costieri Le spiagge rocciose e sabbiose sono continuamente sottoposte agli spruzzi e alle onde e soggette alle fluttuazioni delle maree. La zona intertidale è quella fascia costiera che si trova tra il limite della bassa e dell’alta marea. Ospita organismi adattati alla vita in ambienti fortemente instabili e soggetti a variazioni ambientali repentine.

Gli ecosistemi marini comprendono le zone di mare aperto A partire dalla fascia costiera, le acque marine vengono classificate secondo la profondità in due zone. La zona eufotica è quella porzione di acque marine in cui penetra la luce solare (fino a 120-150 m). È la zona più ricca di organismi, dal fitoplancton, allo zooplancton, ai pesci di piccola e grande taglia. La zona pelagica, di mare aperto, comprende la maggior parte delle acque oceaniche ed è suddivisa in base alla profondità in zona epipelagica, mesopelagica e batipelagica.