Politica estera e sicurezza comune (PESC)

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Transcript della presentazione:

Politica estera e sicurezza comune (PESC)

Politica estera e sicurezza comune mira a promuovere: La democrazia Lo stato di diritto Il rispetto della libertà Il rispetto dei diritti umani.

L’origine della PESC 1970: la cooperazione politica europea 1992: Trattato di Maastricht. 1999:trattato di Amsterdam 2009:trattato di Lisbona

Il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) Assiste l'Alto rappresentante dell'UE nella gestione della Politica Estera e di Sicurezza dell'UE Gestisce le relazioni diplomatiche e i partenariati strategici con i paesi extra UE Collabora con i servizi diplomatici nazionali dei paesi dell'UE, l'ONU e altre potenze mondiali.

I principi della PESC Art. 21.1 tuE L'azione dell'Unione sulla scena internazionale si fonda sui principi che ne hanno informato la creazione, lo sviluppo e l'allargamento e che essa si prefigge di promuovere nel resto del mondo: democrazia, Stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, rispetto della dignità umana, principi di uguaglianza e di solidarietà e rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. L'Unione [...] promuove soluzioni multilaterali ai problemi comuni, in particolare nell'ambito delle Nazioni Unite

Gli obiettivi delle PESC : L’art 21.2 TUE Salvaguardia dei valori, degli interessi fondamentali, della sicurezza, dell'indipendenza e dell'integrità dell'Unione Europea; Consolidamento e sostegno alla democrazia, allo Stato di diritto, ai diritti dell'uomo e ai principi del diritto internazionale; Preservazione della pace, prevenzione dei conflitti e rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite, dell'Atto finale di Helsinki e della Carta di Parigi; Sviluppo sostenibile dei paesi in via di sviluppo sul piano economico, sociale e ambientale, con l'obiettivo primo di eliminare la povertà; Incoraggiamento dell'integrazione di tutti i paesi nell'economia mondiale; Contributo all'elaborazione di misure internazionali volte a preservare e migliorare la qualità dell'ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali mondiali, al fine di assicurare lo sviluppo sostenibile;

Art 24 stabilisce che la competenza dell’unione in ambito PESC: Art 24.1: «riguarda tutti i settori della politica estera e tutte le questioni relative alla sicurezza dell’Unione, compresa la definizione progressiva di una politica di difesa comune che può condurre a una difesa comune» Art 24.2: «nel quadro dei principi e degli obiettivi dell’azione esterna» e si fonda «sullo sviluppo della reciproca solidarietà degli Stati membri, sull’individuazione delle questioni di interesse generale e sulla realizzazione di un livello sempre maggiore di convergenza delle azioni degli Stati membri»

Le fonti: Profili generali. Logica intergovernativa Il Consiglio Europeo stabilisce i principi e gli orientamenti generali Il consiglio dei ministri adotta la decisione Le decisioni del consiglio possono essere: Azioni comuni: riguardano specifiche situazioni dove l'azione operativa dell'UE è considerata necessaria, individuando gli obiettivi e indicando i mezzi che vanno messi a disposizione dell'UE per conseguire tali obiettivi e sono azioni impegnano tutti gli stati membri. Posizioni comuni: definiscono la posizione che l'UE ha su certe questioni di tipo geografico o tematico e indicano le linee guida generali a cui le politiche estere degli stati membri devono conformarsi

Posizione dell’Unione Art 28 e 29 non fa riferimento più alla nozione di «posizione e azione comune» ma: Azione dell’unione Posizione dell’Unione Carattere generico esprimono l’atteggiamento dell’Unione «su una questione particolare di natura geografica o tematica». Definiscono: obiettivi, priorità e strategie nei confronti di singoli Stati o aree geografiche Carattere operativo hanno la funzione di affrontare situazioni specifiche che richiedono un’attività operativa dell’Unione. definiscono: gli obiettivi, la portata, le condizioni di attuazione e, se necessaria anche la durata, indicandone, inoltre, i mezzi che l’UE deve mettere a disposizione.

Gli attori:

IL CONSIGLIO EUROPEO E IL CONSIGLIO Il Consiglio definisce gli orientamenti e gli obiettivi strategici Il Consiglio dei Ministri adotta le decisioni Gli obiettivi e orientamenti strategici sono un presupposto giuridico o un presupposto di fatto?

L’alto Rappresentante per la politica estera e sicurezza comune Art18, par. 2, TUE: « L’AR guida la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione, contribuendo alla sua elaborazione ed attuazione in qualità di mandatario del Consiglio» È strettamente collegato al Consiglio E’ Vice presidente della commissione. Garantisce il raccordo tra la dimensione intergovernativa e quella sovranazionale dell’azione esterna dell’UE. un ruolo di impulso e di proposta nell’ambito decisionale PESC Può dare attuazione alle decisioni prese dal Consiglio e dal Consiglio Europeo Ha anche il ruolo d’iniziativa in ambito della PESC

LA COMMISSIONE ED IL PARLAMENTO ha un ruolo consultivo discute semestralmente sulle relazioni sui progressi della PESC pone domande al Consiglio e all'Alto Rappresentante e formula raccomandazioni a loro destinate Approva il bilancio annuale della PESC Ha uni ruolo residuale di appoggiare le proposte dell’AR

La Corte di Giustizia Corte di giustizia è incompetente poiché gli atti sono di natura politica e questo determina l’assenza di un controllo giurisdizionale diretto sul loro rispetto la competenza a pronunciarsi sui ricorsi avverso gli atti PESC idonei ad interferire con posizioni soggettive individuali (v. art. 275 TFUE)

IL PROCEDIMENTO DECISIONALE PESC e L’ADOZIONE DEGLI ATTI Gli atti sono adottati all’unanimità Un attenuante all’unanimità è: L’astensione costruttiva qualora i membri del Consiglio che si avvalgono di quest’istituto «rappresentino almeno un terzo degli Stati membri che totalizzano almeno un terzo della popolazione dell’Unione» (art. 31, par. 1, co. 2, TUE) È prevista la maggioranza qualificata quando il Consiglio «adotta una decisione che definisce un’azione o una posizione dell’Unione in base a una proposta dell’alto rappresentante».

Accordi internazionali in materia di PESC art 218 TFUE Art 218.2 Il Consiglio autorizza l'avvio dei negoziati, definisce le direttive di negoziato autorizza la firma e conclude gli accordi. Art 218.3. La Commissione, o l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza quando l'accordo previsto riguarda esclusivamente o principalmente la politica estera e di sicurezza comune. Parallelismo tra azione interna e esterna dell’Unione Europea

Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC)

Politica di sicurezza e difesa comune NUCLEO FONDANTE DELLA PESC AZIONE AUTONOMA RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITA’ DI INTERVENTO DELL’UE PREVENZIONE DEI CONFLITTI INTERNAZIONALI GESTIONE DELLE CRISI

Le fasi storiche più importanti 1954 Unione Europea Occidentale, primo consolidamento 1999 Consiglio Europeo di Colonia, processo di potenziamento e Obiettivo di Helsinki 2000 Consigli Nizza, creazione COPS 2001 Piano di Leaken 2004 Headline Goal 2010 2008 Civilian Headline Goal 2011 Consiglio degli Affari Esteri, potenziamento ed ottimizzazione della PSDC 2015 Strategia Globale dell’Europa

Istituzioni ruoli e articolazione CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA ALTO RAPPRESENTANTE DELLA PESC Consiglio Politico di sicurezza Comitato militare dell’ Unione europea Stato maggiore dell’UE ARTICOLATA IN 3 AGENZIE ISS CSUE AED

Missioni di Petersberg Introdotte dal Trattato di Amsterdam elaborate UEO nel 1992 Definiscono: Le missioni umanitarie e di soccorso Le attività di mantenimento della pace Le missioni di gestione della crisi Obiettivo: Creare un pilastro europeo della difesa

I primi passi della PSDC e i “conflitti” con la NATO 1.Consolidamento PSDC VS Indebolimento NATO 2.Aspettative americane: le 3 “D” 3.DICHIARAZIONE CONGIUNTA UE-NATO separate ma non separabili

Strategia Europea in materia di sicurezza Che cosa rappresenta? Documento normativo per la difesa Approvato dal Consiglio nel 2003 Prima strategia per la sicurezza formulata congiuntamente Quali sono gli obiettivi? Europa più sicura Cooperazione internazionale Combattere minacce interne ed esterne

Prospetto normativo TUE Articoli da 21 a 46 riguardanti l’azione esterna e di politica estera e di sicurezza comune TFUE Articoli da 205 a 222 in merito all’azione esterna dell’UE utili a definire i campi d’azione e individuare gli obiettivi

I settori di riferimento Politica estera e di sicurezza comune Cooperazione alla sviluppo Aiuto umanitario Assistenza Commercio Clausola di solidarietà

Le politiche di attuazione della PESC e della PSDC Quadro generale Le sanzioni dell’UE Le strutture La gestione della crisi Le missioni estere 

Piano d’azione europea in materia di difesa Rafforzare le capacità di difesa con l’acquisizione, il mantenimento e lo sviluppo congiunto di una gamma di capacità terrestri marittime, aeree, spaziali Efficientare l’uso dei fondi destinati alla difesa e creare  le condizioni di una base industriale forte Centralità: stretto collegamento con il piano d’attuazione in materia di sicurezza e difesa previsto dalla strategia globale e con la dichiarazione congiunta UE-NATO

Comunicazione della CMM 950/2016 Impatto della PESC e della PSDC  Creare le condizioni per un uso più efficace dei fondi Organizzare e coordinare le risorse complessive Creare una base industriale innovativa RISULTATI  Istituzione fondo europeo per la difesa Promozione degli investimenti nella catena di approvvigionamento della difesa Rafforzamento mercato unico UE della difesa 

Le sanzioni dell’ UE Si possono applicare a: Persone GRADUALI E RESTRITTIVE PREVENTIVE E NON PUNITIVE Si possono applicare a: Persone Aziende e organizzazioni Qualsiasi attività svolta in UE

Gli obiettivi della PESC e della PSDC Garanzia della sicurezza Cooperazione internazionale Missioni di pace all’estero

Garanzia della sicurezza: le strutture SEAE Servizio europeo per l’azione esterna, volto a attuare la politica estera dell’UE e garantire la coerenza dell’azione estera europea PESCO Cooperazione strutturata permanente, ha lo scopo di aumentare efficacia d’azione rafforzando la cooperazione RSUE Rappresentanti speciali dell’UE per i diritti umani, ruolo di promuovere gli obiettivi della politica per i diritti umani definiti nei Trattati e nella Carta dei Diritti

Il Comitato Politico e di Sicurezza Formazione permanente del Consiglio atto a svolgere un ruolo centrale nel definire e controllare le risposte dell’UE ad una crisi Vigilanza e controllo sui lavori svolti nel settore della PESC Il CPS intrattiene il dialogo politico: interlocutore privilegiato del AR e mediatore PESC con la NATO Controllo politico

Cooperazione internazionale Accordi internazionali e competenze estere UE + Cooperazione con gli Stati Uniti per la gestione delle crisi Partenariato NATO

Il carattere delle missioni umanitarie Crisis Managment Pacemaking Pacekeeping Pacebuilding Paceenforcement CARATTERISTICHE: Militari Civili Nessun vincolo geografico

Missioni di pace all’estero

OPERAZIONE CONCORDIA: prima operazione militare dell’UE in ambito PSDC L'UE SOSTITUISCE LA NATO 350 militari impegnati e 27 paesi Pianificazione operativa svolta dalla NATO Controllo politico strategico dal COPS Operazione volta al mantenimento della pace

Organizzazione del trattato Atlantico del Nord «Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi» Lord Ismay

Art 5 NATO: «difesa collettiva» “Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall'articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l'uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell'area Nord Atlantica

Nato Patto di Varsavia vs

«I dilemmi esistenziali della Nato» l’alleanza continuava ad essere l’impegno degli Stati membri, sancito dal Trattato dell’Atlantico del Nord (1949), a consultarsi, cooperare e prestarsi reciproca assistenza militare in caso di attacco contro uno o più di essi. Inutilizzo del principio di difesa collettiva negli anni 90 Riscoperta del principio di difesa collettiva negli anni 2000 a causa: Dell’’attacco dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti dove la Nato ha invocato l’art. 5 per la prima Dell’allargamento dell’alleanza a tre nuovi Stati nel 1999 e ad altri sette nel 2004 tutti, ad eccezione della Slovenia, in precedenza appartenenti al blocco sovietico L’intervento russo in Georgia dell’agosto 2008 ha ulteriormente contribuito ad alimentare le preoccupazioni circa la politica russa nel vicinato.

Dopo il crollo del muro di Berlino la NATO ha perso la propria caratteristica di "Alleanza Difensiva" per orientarsi sempre più come un ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti e ad oggi i principi che la orientano nel panorama geopolitico internazionale sono: l principio del consenso sul qualsiasi attività della Nato; principio di volontarietà nel contribuire alle capacità militari della Nato; Le truppe assegnate alla NATO durante un'operazione (per esempio, ISAF), vengono impiegate dal comandante NATO secondo criteri di impiego delle truppe definiti in un "piano operativo" (OPLAN) approvato a livello di "Comando strategico." I costi di funzionamento dell'Alleanza sono ripartiti tra i paesi membri in funzione del loro PIL; Tutti i paesi membri della NATO hanno la stessa importanza e uguale peso al tavolo negoziale. Ognuno di essi ha facoltà, a tutti i livelli decisionali, di rompere l'unanimità esprimendo il proprio parere contrario alle varie questioni poste sul tavolo del Comitato Atlantico o di ogni altro comitato a esso subordinato.

Il Rapporto Nato-Cee La Nato La Comunità economica europea (CEE) Si occupava essenzialmente della difesa collettiva dei suoi Stati membri Dagli anni 90: Aspira ad un ruolo globale Era considerata un organizzazione «sui generis» Dagli anni 90: Trattato di Maastricht (1992 da «comunità» ad «Unione» capacità di intervento per la gestione della crisi.

partnership strategica UE-NATO. Dichiarazione comune firmata dal presidente del Consiglio europeo, il presidente della Commissione europea, insieme al Segretario generale dell'Organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord a Varsavia l’8 luglio 2016 che disponeva: Contrasto alle minacce ibride; Collaborazione operativa anche in mare e sulle migrazioni; Sicurezza informatica e difesa; Capacità di difesa; Industria della difesa e ricerca; Esercitazioni; Sostegno agli sforzi di sviluppo delle capacità dei partner orientali e meridionali.

Seconda dichiarazione comune del 10/07/2018 : di principi guida su cui prosegue la cooperazione UE-NATO sono: apertura; Trasparenza; Inclusività; reciprocità; nel pieno rispetto dell'autonomia decisionale e delle procedure di entrambe le organizzazioni, senza pregiudicare il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa degli Stati membri.

Industria europea della difesa ed il mercato internazionale delle armi Verso che direzione stiamo andando?

Industria europea della difesa Competitività internazionale Garanzie di credibilità ed efficacia della politica di difesa Cooperazione tra Stati membri Importante capitolo di bilancio economico

Un Europa che non riesce ad essere competitiva Mercato europeo frammentato Vs Mercato internazionale organico e sistematico

Caratteristiche del mercato industriale europeo Cooperazione vs competitività Buona reputazione internazionale ma gestione solo a favore del singolo governo Poche grandi industrie Molte medie industrie Moltissime PMI Soluzione Ristrutturazione ed efficientamento del sistema

In che direzione stiamo andando? “In questi tempi d cambiamenti, e consapevoli delle preoccupazioni dei nostri cittadini, sosteniamo il programma di Roma e ci impegniamo ad adoperarci per realizzare: (…) un’UE pronta ad assumersi maggiori responsabilità e a contribuire alla creazione di un industria della difesa competitiva e integrata; un’UE impegnata a rafforzare la propria sicurezza e difesa comuni, anche in cooperazione e complementarità con la NATO, tenendo conto degli impegni giuridici e delle situazioni nazionali (…)” Dichiarazione di Roma 25 marzo 2017

…verso un esercito europeo comune? GERAMANIA FRANCIA Proiezione verso la creazione di un esercito comune PATTO DI AQUISGRANA = Iniziativa europea d’intervento ITALIA Scontro politico Germania - Francia PESCO e rapporti UE NATO

Il mercato delle armi mondiale

La strategia globale per la politica estera e sicurezza comune

Scenario internazionale nel 2016: Crisi multiple La Brexit Violenza e terrorismo nel Nord Africa e Medio Oriente La crescita economica è inferiore a quella demografica in Africa Tensioni in materia di sicurezza e cambiamenti climatici in Asia

«innescare un nuovo inizio attraverso un'azione comune» insieme dobbiamo: mettere in atto azioni comuni tra gli Stati membri poiché nessuno dei nostri paesi dispone della forza né delle risorse necessarie per affrontare da solo tali minacce Prenderci la responsabilità del ruolo che l’Unione Europea ha nel mondo assicurare la sicurezza globale, dove per "globale" non è inteso solo in senso geografico ma si concentra: “sulle capacità militari e antiterrorismo tanto quanto sulle opportunità di lavoro, sulle società inclusive e sui diritti umani

“I punti deboli del mio vicino e del mio partner sono i miei stessi punti deboli. Investiremo pertanto in soluzioni vantaggiose per tutti e andremo oltre l'illusione che la politica internazionale possa costituire un gioco a somma zero. Tutto ciò migliorerà le condizioni di ciascuno dei nostri Stati membri e di ciascun cittadino della nostra Unione. Tutti questi obiettivi possono essere conseguiti solo da un'Europa veramente unita e impegnata. Unire tutte le nostre culture per realizzare gli obiettivi condivisi e perseguire gli interessi comuni è una sfida quotidiana, ma è anche il nostro punto di forza maggiore: la diversità è ciò che ci rende forti.” «Federica Mogherini»

L’azione esterna dell’Unione Europea. I valori e gli interessi: I principi Pace e sicurezza; Prosperità, Democrazia; Un ordine mondiale fondato su regole; Unità; Dialogo; Responsabilità; Partenariati;

Che cosa vogliamo realizzare? la sicurezza della nostra Unione, Resilienza degli Stati e della società ad est e a sud; Un approccio integrato ai conflitti: «l’approccio globale alle situazioni di conflitto e di crisi: Ordini regionali cooperativi Governance globale per il XXI secolo

Come perseguire queste finalità? Attraverso un approccio integrato che sia: Multidimensionale, Multifase, Multilivello, Multilaterale Attraverso un Unione: Credibile, attiva e coesa.

Dalla teoria alla pratica, un anno dopo: Attuazione degli obiettivi della strategia globale per la politica estera e sicurezza comune (EUGS)

La Resilienza di stati e società verso il nostro est e il sud: Nel giugno 2017 la Commissione e l'Alto rappresentante hanno pubblicato una comunicazione congiunta sulla resilienza adottando un approccio di trasformazione alla resilienza volto a: tutelare i diritti a costruire partecipazione politica a promuovere lo sviluppo sostenibile e la sicurezza in modo da consentire agli Stati e alle società di resistere, adattarsi, recuperare e rispondere a shock e crisi se e quando si presentano

Un approccio integrato ai conflitti e alle crisi prevenzione dei conflitti e alla costruzione della pace postbellica, al di là della mera gestione delle crisi conferenza internazionale di Bruxelles sul futuro della Siria e della regione, co- ospitata dall'UE nell'aprile 2017, la comunità internazionale ha iniziato a riflettere anche sulla ricostruzione del paese con un approccio improntato al sostegno della pace Colombia, ci siamo assicurati che al momento della firma di un accordo di pace, potessimo intervenire con il sostegno finanziario per la riconciliazione In Afghanistan, abbiamo unito il nostro lavoro per la stabilizzazione all'interno del paese con una rinnovata spinta diplomatica con i poteri regionali a sostegno della pace.

Sicurezza e difesa L'EUGS ha chiesto "una strategia settoriale, da concordare con il Consiglio" specificando "il livello civile-militare di ambizione, compiti, requisiti e priorità di capacità derivanti da questa strategia. Il Consiglio ha convenuto di istituire una cellula comune di coordinamento del sostegno per rafforzare le sinergie tra le missioni civili e militari dell'UE Nel settore della risposta rapida il Consiglio ha approvato una serie di azioni volte a migliorare la preparazione, la modularità e il finanziamento effettivo dei gruppi tattici dell'UE, al fine di migliorarne la flessibilità Nel settore delle capacità civili, l'Alto Rappresentante è stato incaricato dal Consiglio di lavorare a una revisione delle aree prioritarie della capacità di Feira per la gestione civile delle crisi alla luce dell'EUGS Rafforzare la capacità di risposta delle missioni civili PSDC Attivare di una cooperazione strutturata permanente (PESCO)

Conclusioni: La strategia globale: Ha funzionato da trampolino di lancio per rilanciare il processo di integrazione europea dopo il referendum britannico Ha ripristinato interesse strategico dell’UE per un ordine mondiale cooperativo ha dimostrato ai nostri partner che l'Unione europea continuerà ad essere una potenza globale affidabile e un forte fornitore di sicurezza “in un mondo di giganti e sfide globali, possiamo fare la differenza solo se siamo uniti come Unione.”

Il dibattito europeo sulla difesa comune Sviluppi comunitari e singole prospettive nazionali a confronto

Un Europa in trasformazione I cambiamenti avvenuti negli ultimi anni in UE e nel panorama internazionale Nuove prospettive in termini di politica estera e difesa comune  Articolata interazione tra istituzioni UE e istituzioni nazionali

PROSPETTIVE NAZIONALI A CONFRONTO FRANCIA GERMANIA ITALIA

I 3 PILASTRI DELLA POLITICA DI DIFESA FRANCESE: FRANCIA Politica di difesa caratterizzata da autonomia nazionale + incidenza europea e mondiale  I 3 PILASTRI DELLA POLITICA DI DIFESA FRANCESE:  dissuasione nucleare autonomia strategica politica estera in una dimensione europea

Politica di difesa caratterizzata da: GERMANIA Politica di difesa caratterizzata da: • forte spinta europeista • cooperazione • integrazione difesa nazionale ed europea Germania si presenta come partner internazionale affidabile e molto presente nelle missioni di pace internazionali 

ITALIA Politica di difesa caratterizzata da: VS  storica cautela nell’uso della forza militare  VS incisiva presenza nelle missioni di “pace” estere Dialettica riformista + evoluzione dei rapporti bilaterali