Motivazione del provvedimento Prof. Avv. Francesco de Leonardis
Un caso concreto Un magistrato viene trasferito per ragioni di incompatibilità ambientale
Evoluzione della norma L’art. 3 non è mai stato modificato rispetto al testo originario del 1990 L’unica modifica è stata l’introduzione dell’epigrafe nel 2005 appunto “motivazione del provvedimento”
Funzione della motivazione La motivazione è particolarmente rilevante nell’attività di cura degli interessi altrui Normalmente si sostiene che la motivazione ha 3 funzioni: 1) Trasparenza azione amm.va (motivare bene significa rendere evidente contenuto e scopo dell’atto) 2) Facilitare interpretazione del provvdimento (motivare bene consente di eseguire bene) 3) Garanzia del privato (controllo giurisdizionale) (motivare bene consente di sindacare) Cimellaro, dir.amm.vo, 1995, 452
Contenuto della motivazione La motivazione deve indicare due cose: 1) i presupposti di fatto della decisione (in relazione alle risultanze dell’istruttoria) 2) le ragioni giuridiche della stessa Nella motivazione emerge come in controluce l’istruttoria svolta e il principio di legalità l.iannotta, la decisione giuridica, quaderni ipe, 11, 2000, 98
Genesi della motivazione L’obbligo di motivazione è nato nella giurisprudenza della fine dell’Ottocento e si è perfezionato negli anni Venti del Novecento La dottrina, dopo le prime esitazioni, l’ha sistematizzata tra il 1930 e il 1950 L’obbligo di motivazione delle sentenze si trova nel 111 Cost. Quindi il se motivare già era chiaro Il legislatore del 1990 ci ha spiegato come motivare i provvedimenti amministrativi
La giurisprudenza Cons.Stato, IV, 7.1.1892, n. 3 “il provvedimento non contenga nulla di irrazionale o di contrario allo spirito della legge” Cons. Stato, IV, 17 maggio 1907, n. 178 la motivazione è ragione del giudizio di merito” Parere Ad.gen., 3 febbraio 1908 la motivazione è necessaria alla legittimità del provvedimento perché evita l’arbitrio Si consolida una giurisprudenza negli anni Venti che la motivazione è necessaria per gli atti restrittivi
La dottrina All’inizio la dottrina era contro la motivazione: “L’obbligo della motivazione comporta difficoltà, impacci, lentezze insormontabili” meglio lasciare che si formino “saggissime risoluzioni per motivi istintivi” (F. Cammeo, 1908) Poi si riconosce la necessità della motivazione: Iaccarino (1933); Miele (1941); Mortati (1943); Giannini (1950)
Contenuto variabile della motivazione La motivazione è particolarmente importante e rilevante in relazione all’attività amministrativa discrezionale (solo quando si sceglie, si bilanciano i vari interessi si deve spiegare qual è l’iter logico giuridico seguito) specie ove incide negativamente sulle situazioni giuridiche ma anche per gli atti favorevoli per i terzi Per l’attività vincolata basta che si accerti la sussistenza dei presupposti di fatto (Es. provved.dispensa del dipendente per raggiunti limiti età). Anche per quest’ultima oggi (ma anche prima della 241) si ritiene necessaria la motivazione e la si chiama anche “giustificazione”
Esempi di atti per cui è importante la motivazione Per i seguenti atti, per i quali non si praticamente mai messa in discussione la necessità della motivazione, si parla di vera e propria “Motivazione”: Provv. discrezionali incidenti negativamente su situazioni giuridiche Provv. di secondo grado o di autotutela Provv. retroattivi Provv. in contrasto con pareri di organi consultivi Provv. a istruttoria complessa
Problema del voto numerico Sulla legittimità del giudizio che si esprime in un mero voto numerico la giurisprudenza si divide Una parte della giurisprudenza ritiene che il voto numerico rappresenti una forma sintetica ma sufficiente di motivazione (soprattutto il Consiglio di Stato) Un’altra parte di giurisprudenza richiede il giudizio espresso specie per le commissioni di concorso, negli esami di abilitazione nazionale
Atti dalla motivazione dubbia Per gli atti ad altissima discrezionalità in un primo tempo la giurisprudenza non richiedeva la motivazione, oggi però la richiede es. atti di nomina dei Prefetti, segretari comunali, dirigente sanitario di ausl, diniego di concessione della cittadinanza
L’insufficienza della motivazione L’art. 21 octies stabilisce quali sono i 3 vizi di legittimità dell’attività amministrativa: eccesso di potere, violazione di legge e incompetenza (relativa) Quando in un provvedimento la motivazione manca del tutto (come elemento formale) si ha violazione di legge Negli altri casi si ha eccesso di potere: 1) per contraddittorietà intrinseca o estrinseca; 2) per insufficienza o inadeguata; 3) per illogicità manifesta
Atti da motivare (art. 3, comma 1 e 2) Tutti i provvedimenti devono essere motivati Si provv.organizzazione Si provv.svolgimento pubblici concorsi Si provv.sul personale Gli unici provvedimenti che non devono essere motivati sono: No atti normativi No atti a contenuto generale (tra cui atti di pianificazione e programmazione)
Motivazione per relationem Si può motivare con riferimento ad un altro atto ma occorre renderlo disponibile
Dequotazione della motivazione Si parla di dequotazione della motivazione per indicare il caso in cui la motivazione non esprima le ragioni della decisione ma queste vi siano e ve ne sia un segno nel procedimento, nella fase istruttoria o nel dispostivo In base all’art. 21 octies in qs caso non si ha illegittimità ma irregolarità Un secondo caso di dequotazione è la motivazione postuma che viene ormai ammessa dalla giurisprudenza
domande Quali sono le funzioni della motivazione? Qual è il contenuto di base della motivazione? Come si articola in relazione ai vari atti? Come si è affermato l’istituto dell’obbligo della motivazione nel nostro ordinamento? Problema del voto numerico? Che significa motivazione per relationem? Che significa dequotazione della motivazione?