Moneta e scheda LM Macroeconomia prof. L. Ditta Presentazione tratta dai lucidi del prof. Rodano
Moneta Moneta DEFINIZIONE. In macroeconomia la parola “moneta” identifica l’insieme dei mezzi di pagamento comunemente accettati. Fanno ovviamente parte della moneta i biglietti e le monete metalliche. Essi costituiscono i mezzi di pagamento che devono essere accettati (moneta legale). La maggioranza dei pagamenti non comporta però il passaggio di mano di moneta legale. Carte di credito, bancomat, assegni, bonifici, ecc. vengono comunemente accettati, per effettuare pagamenti. Questi pagamenti comportano il passaggio di mano di depositi bancari (un assegno “scoperto” non è un pagamento). Anche i depositi bancari, perciò, sono moneta (moneta “bancaria” o “consuetudinaria”).
Le funzioni principali sono tre: Funzioni della moneta Le funzioni principali sono tre: 1. mezzo di pagamento. La moneta é intermediario degli scambi e viene accettata in cambio di ogni bene. Altrimenti si dovrebbe far ricorso al baratto, estremamente macchinoso . 2. unità di conto o misura dei valori. Essendo mezzo di pagamento universale tutti i prezzi sono denominati in moneta. 3. riserva di valore. La moneta ha la proprietà di essere un’ attività finanziaria (ossia consente di conservare ricchezza nel tempo). Essa ha un vantaggio rispetto a tutte le altre attività: è liquida (consente di effettuare pagamenti presenti o futuri senza costi o ritardi). I titoli sono anch’essi attività finanziarie; non sono liquidi ma in compenso sono fruttiferi (rendono interessi).
Il “mercato” della moneta L’espressione “mercato” della moneta appare strana: la moneta non si compra e non si vende, e il suo prezzo è 1 (abbiamo visto che la moneta è unità di conto, ossia numerario). Ricordiamo che, per la macroeconomia, un (modello di) mercato è definito da quattro elementi: (i) una descrizione della domanda ; (ii) una descrizione dell’offerta ; (iii) una condizione di equilibrio ; (iv) una descrizione di cosa succede fuori dell’equilibrio. Per la moneta è possibile definire tutti questi quattro elementi: si può parlare di una domanda di moneta (L), di un’offerta di moneta (M ), di una condizione di equilibrio (L = M ) e anche di cosa succede quando non c’è equilibrio.
Vincoli di bilancio e moneta Consideriamo un caso semplificato, senza banche e senza banca centrale. In questo caso si ha De = 0 e Ri = 0 (depositi e riserve bancarie), per cui l’offerta di moneta coincide con la base monetaria: M = H. Nei vincoli di bilancio compare la moneta. Essa si colloca tra le risorse dello Stato (“signoraggio”), che la offre (ΔM), e tra gli impieghi del “pubblico” (famiglie più imprese) che la domanda (ΔL). Vincolo di bilancio dello Stato : T + B Δ S + M Δ = G + Tr G Vincolo di bilancio delle famiglie : Y - T Tr + = C + B Δ D + Δ L F Vincolo di bilancio delle imprese : ΔBSI = I + ΔLI
Legge di Walras e moneta Applicando la solita procedura di aggregazione dei vincoli di bilancio e di raccolta delle voci secondo i mercati si ottiene: (AD - Y) + (ΔBD - ΔBS) + (ΔL - ΔM) = 0 ossia la legge di Walras che questa volta coinvolge tre mercati. Per scrivere la formula della legge di Walras si è posto: AD = C + I + G ΔB S = ΔB S Δ B + S G I L Δ = Δ L + L Δ F I
Si trattiene (domanda) moneta per tre motivi principali: “Domandare” moneta DEFINIZIONE. Domanda di moneta (L) è la quantità di moneta trattenuta in media dal “pubblico”, inteso come l’insieme delle famiglie e delle imprese (escluse le banche). Si trattiene (domanda) moneta per tre motivi principali: Il motivo delle transazioni. Si trattiene moneta (contante e depositi) in attesa di spenderla; questo perché le date in cui si percepiscono i redditi e quelle in cui questi vengono spesi non sono sincronizzate. Il motivo precauzionale. Si trattiene moneta perché potrebbe verificarsi (anche se non è detto) una situazione in cui si vogliono o si debbono effettuare dei pagamenti. Il motivo speculativo. Si trattiene moneta come attività finanziaria in alternativa ai titoli (se si vuole speculare sulla differenza tra prezzo corrente e prezzo atteso dei titoli).
Domanda di moneta con k > 0. per transazioni L = kY precauzionale L LS = L( i) con L’ < 0 speculativa Il costo di detenere moneta invece che titoli è misurato dal tasso di interesse. Esso rappresenta il “prezzo della preferenza per la liquidità ” (Keynes), o anche, simmetricamente, il “premio per la rinuncia alla liquidità” .
Offerta di moneta Offerta di moneta. È la quantità di mezzi di pagamento (contante e depositi) in circolazione. L’offerta di moneta (M) è la somma di circolante (Ci) e depositi bancari (De): M = Ci + De Base monetaria. Detta anche “moneta ad alto potenziale”, può essere considerata un sinonimo di moneta legale. La indichiamo col simbolo H. Si distribuisce in circolante e riserve delle banche (Ri): H = Ci + Ri
Base monetaria e offerta di moneta Indichiamo con cu il rapporto tra circolante e depositi : Ci cu = De Indichiamo con re il rapporto tra riserve e depositi : re= Ri De Abbiamo perciò: H = Ci + Ri = cuD e D re + e = (cu+ re)De Ma: M = Ci + De = cuDe De + = (1 + cu ) De sostituendo in M si ottiene: 1 +cu M = H = mm H + re cu Con mm > 1. Perciò M è un multiplo di H.
Creazione di base monetaria Come si immette base monetaria nel circuito economico? Ci sono tre canali di “creazione” (o di “distruzione”) di H. 1. TESORO. Quando la Banca centrale fa un prestito al Tesoro (acquistando titoli da lui emessi) paga con ΔH > 0. Quando il Tesoro restituisce il prestito (rimborsa i titoli) la base monetaria si distrugge (ΔH < 0). 2. ESTERO. Quando la Banca centrale acquista valuta pagando con euro immette base monetaria nel circuito (ΔH > 0). Quando, invece, cede valuta in cambio di euro, sottrae base monetaria dal circuito (ΔH < 0). 3. AZIENDE DI CREDITO. Quando la Banca centrale anticipa somme alle banche crea base monetaria (ΔH > 0). Quando le le banche restituiscono le some ricevute la base monetaria viene distrutta (ΔH < 0).
Controllo dell’offerta di moneta Nella slide precedente il ruolo della banca centrale è passivo. Le decisioni circa ΔH sono prese, di fatto, dal Tesoro, da chi cambia valuta con euro e dalle banche. Ma la banca centrale è in grado ugualmente di controllare l’offerta di moneta M, servendosi dei seguenti strumenti : 1. Emancipandosi dal “signoraggio” del Tesoro. Ciò avviene se la banca centrale non è obbligata a sottoscrivere i suoi titoli, ma può decidere quanti acquistarne e se acquistarli. 2. Manovrando il coefficiente della riserva obbligatoria : a parità di H, si ha un diverso mm. 3. Manovrando il tasso ufficiale di sconto , che misura il costo dei prestiti praticati alle banche. Il suo aumento riduce il ricorso a questi prestiti e perciò provoca ΔH < 0. 4. Comprando e vendendo titoli nel mercato secondario : l’acqui-sto di titoli crea base monetaria (ΔH > 0), la vendita la distrugge.
Domanda e offerta di moneta Aggregando le tre componenti LT + LP + LS , si ottiene la funzione della domanda di moneta (supponiamo relazioni lineari): L( Y, i) = kY - hi L’offerta di moneta verrà assunta come un dato esogeno M = Mo perché decisa dalla banca centrale. L’offerta di moneta viene considerata una variabile di politica monetaria.
La scheda LM Poniamo M = L, e sostituiamo nell’uguaglianza le due funzioni: MO = kY hi - Questa è la condizione di equilibrio nel mercato della moneta. Identifica tutte le combinazioni di Y ed i per le quali tale equilibrio si realizza. Essa viene chiamata scheda LM. Risolvendo per i si ottiene: i L = M La scheda è crescente . La posizione della curva è controllata da M: per esempio, ΔM > 0 sposta la curva in basso. i La trappola della liquidità impone che i > i . Y
La scheda LM DOMANDA. Perché (al di là dell’algebra) la curva L M implica una relazione diretta tra il prodotto Y e il livello del tasso di interesse i ? Perché livelli di Y via via maggiori comportano una maggior domanda di moneta per transazioni kY; dato che M è fissa, deve essere minore la parte della domanda di moneta dipendente da i (quella speculativa -hi) i deve essere più elevato. DOMANDA. Perché ΔM > 0 sposta la LM in basso? Quando ΔM > 0 per il vecchio livello di i si ha M > L (infatti Y è invariato e dunque L rimane costante). Perché si ristabilisca l’equilibrio occorre che L aumenti, il che richiede, sempre per un dato Y, un più basso livello di i.
Posizioni al di fuori della LM I punti sulla LM rappresentano posizioni (combinazioni di Y ed i) di equilibrio nel mercato della moneta, in cui cioè si ha L = M. Nei punti sotto la LM, per ogni Y, i è minore del valore di equilibrio, quindi la domanda di moneta è più elevata (perché Li < 0) e perciò si ha L > M. Il pubblico cerca di procurarsi moneta vendendo titoli. Il prezzo dei titoli diminuisce e Δi > 0. i Il contrario avviene nei punti sopra la LM: la reazione provoca Δi < 0. L = M L < M Nel grafico i movimenti di i fuori dell’equilibrio sono indicati dalle frecce ↑↓ L > M Y