Corso di Letteratura inglese post coloniale

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Corso di Letteratura inglese post coloniale Angela Fradegradi Matricola 60973

Indice 1. L’autore: Andrea Bajani 2. La Storia 3. I personaggi 4. Il colonialismo 5. La posizione della donna

1. L’autore: Andrea Bajani Nato a Roma nel 1975, vive e lavora a Torino, dove, dopo aver collaborato con "L'Indice" e con l'Osservatorio Letterario Giovanile del Comune, è divenuto consulente editoriale per la casa editrice Codice. In cinque anni ha cambiato otto lavori: è stato consulente, collaboratore occasionale, co.co.co, collaboratore a progetto e libero professionista. Ha partecipato a molte antologie, fra cui "Lettere In-chiostro“. Ha pubblicato diversi romanzi: "Morto un papa“, "Qui non ci sono perdenti", "Cordiali saluti" e “Se consideri le colpe”. ”Se consideri le colpe” è una citazione del famoso Salmo De Profundis, come mai? “Perché viviamo in un momento storico in cui la logica delle colpe corrode qualsiasi approccio conoscitivo. E’ come se bloccasse il senso critico della gente ed è esibita costantemente dai media. E’ come se la realtà fosse la soluzione di un caso, sempre, costantemente e, quindi, in quanto caso, avesse bisogno di un colpevole per essere archiviata. La realtà è invece in continua metamorfosi e la colpa e il perdono tendono a schematizzarla. Per me partire dal De Profundis era cercare di ribaltare la logica cattolica della colpa per parlare di una società che costantemente rivendica di essere dalla parte giusta, dalla parte del bene”. Da un’intervista ad Andrea Bajani

2. La Storia Se consideri le colpe è la storia di un viaggio compiuto dal protagonista, Lorenzo che si reca a seppellire la madre morta, un’imprenditrice italiana emigrata, in una terra di cui tutti parlano e di cui pochi sanno: la Romania, paese da poco entrato nell’Unione Europea. La madre di Lorenzo, Lula, è un’imprenditrice inquieta e mai appagata che abbandona il proprio figlio in tenera età alla ricerca della propria soddisfazione personale. In Italia lascia il marito e l’amore per un bimbo che ha gli occhi grandi e che cresce con uno strano senso di colpa per un’assenza di cui non sa spiegarsi la ragione. Quando Lorenzo, ormai adulto, andrà a Bucarest per seppellire la madre non solo non saprà riconoscerla ma si dovrà confrontare con una realtà diversa da quella italiana. La Romania in cui Lula ha vissuto molti anni è un vero far west. Bucarest è una città grigia, senz’anima, in perenne attesa di una rivoluzione e di un cambiamento che tardano a manifestarsi. E’ notevole la critica al tenore di vita imposto dal capitalismo e dal suo sistema produttivo. I temi fondamentali di questo testo sono l’abbandono e la morte. L’abbandono mette in gioco tante tematiche. Lorenzo è come se dovesse rivolgere delle domande a sua madre per poterla conoscere e per capire la sua stessa identità. In questo libro è evidente la precarietà sentimentale, della distruzione delle famiglie. Tutto ciò è inserito nell’assenza complessiva di certezze. All’origine c’è la migrazione pionieristica dell’Occidente che cerca profitto da un’altra parte. Il denaro ha l’ultima parola e crea una condizione di servitù verso un sistema di potere, simbolico e di valori.

3. I personaggi Lorenzo: ragazzo che si reca in Romania per seppellire la madre. E’ la voce narrante della storia. Vuole capire chi era sua madre che ora non c’è più, ridarle un volto. Lula: una donna in fuga, mai appagata. Nel suo ricordo rimangono l’infanzia magica che ha fatto trascorrere a Lorenzo e un abbandono. Le due metà di una donna che ha lasciato tutto per seguire un progetto grandioso e un uomo sbagliato. Anselmi: socio ed ex-amante di Lula. E’ una persona volgare ed arrogante. Christian: autista, è la prima persona che Lorenzo incontra in Romania. Dal carattere schivo, sarà lui a mostrare a Lorenzo cos’era la Romania in epoca comunista. Monica: amante di Anselmi, di origine rumena, parla l’italiano nello stesso modo di Anselmi. Viarengo: amico di Lula, imprenditore italiano di un’azienda che produce bare. Farà vedere a Lorenzo le foto più recenti della madre. Il padre: è il secondo marito di Lula non è il vero padre di Lorenzo, ma lo tratta come un figlio crescendolo una volta che lui e Lula si sono separati.

4. Il colonialismo “Li abbiamo visti sfilare uno dopo l’altro, i musi delle loro macchine. Io e Christian stavamo seduti in piazza, una birra per ciascuno e il tavolino in mezzo. Ci sono passati accanto tutti uguali, prima il cofano, poi il gomito dal finestrino, infine gli occhiali da sole sopra il naso” Il tipo di colonialismo descritto in quest’opera è di tipo economico, la Romania si può definire una neo-colonia italiana. Gli uomini che atterrano a Bucarest sono in cerca di fortuna. Hanno trasferito lì le loro aziende, comprato terreni e fuoristrada e innalzato capannoni con nomi italiani. Sono i nuovi pionieri di un’economia feroce, che tende allo sfruttamento delle risorse umane e che con la presunzione di togliere il medioevo dalla testa di questa gente, compra la loro miseria per pochi soldi. “Lavoravano per multinazionali importanti, centinaia o migliaia di romeni che faticavano per loro giorno e notte” L’atteggiamento del colonizzatore evidenzia due cose: L’orgoglio dell’elusione della legge; L’imposizione dei valori economici e simbolici nel paese ospitante Anselmi e Lula sono emblemi del fallimento dell’Italia, sono imprenditori da poco e hanno cercato fortuna altrove. L’incontro Italia-Romania è l’incontro di due paesi in difficoltà. Anselmi è il ritratto della crisi: ha bisogno di esibire la propria ricchezza, avendo però quasi lo stesso atteggiamento dei rumeni.

4. Il colonialismo “Gli abbiamo tolto il Medioevo a questa gente (…) sono proprio gente strana, non trovi?” Anselmi “Ho dovuto insegnargli tutto a questi qui che quasi non sapevano nemmeno cos’era, una bara. Quando sono arrivato un disastro. Pensavo Madonna il comunismo come li ha ridotti (…) Sarebbero anche bravi ragazzi” Viarengo L’Est è la meta per il riciclo di pseudoimprenditori, falliti in patria, ma ancora arroganti, alla ricerca di una seconda vita e di un possibile riscatto sulle spalle di un paese naufragato. La Romania è un paese che conserva i segni della dittatura comunista, il cui più grande esempio è a Bucarest il Palazzo di Ceausescu, dittatore sanguniario megalomane che ha governato nel terrone e ucciso migliaia di persone. Dopo la rivoluzione in piazza Ceausescu è scappato con l’elicottero. Il palazzo di Ceausescu non si vedeva mai tutto intero, da fuori non finiva mai. “E quella è la prima foto del viaggio che ho fatto per venire da te. C’è il palazzo di Ceausescu, tutto intero, e c’è anche un po’ di cielo, sopra il palazzo. Più piccolo nell’angolo, ci sono io. Si capisce che sono io soltanto perché lo so. Si vede uno con degli occhiali scuri e una cornetta della doccia che gli pende dalle mani”. Bucarest è una città di casermoni disseminati per tutto il panorama. I rumeni sono rimasti più di cinquant’anni indietro, li hanno tenuti fermi nel passato. Il primo viaggio di Lula verso la Romania non finiva più, talmente erano tanti gli stranieri che vi si recavano in cerca di fortuna. Per lei la Romania era come il far west, ne era rimasta affascinata ma allo stesso tempo ne aveva paura. “Ti piace Bucarest? Mi ha chiesto Monica sulla terrazza. Le ho risposto No”

5. La posizione della donna Le donne in questo romanzo sono due: Lula Monica Attraverso la loro analisi capiremo la posizione e il ruolo della donna. Proveniente da una famiglia altolocata, il padre infatti era un notaio, Lula si sposa in prime nozze con un uomo che piaceva alla sua famiglia. Traditolo, rimase incinta di Lorenzo, il suo matrimonio finì e Lula venne ripudiata dalla famiglia perché considerata un disonore. Si risposa con un uomo che subito si mostra molto affettuoso nei confronti di Lorenzo. Imprenditrice in Italia inventa una macchina dimagrante che sponsorizzerà in tutto il mondo, fino a giungere poi in Romania, la terra nella quale decide di andare a vivere da sola. Donna sempre energica e madre affettuosa, Lula abbandona Lorenzo e ricomincia una nuova vita a Bucarest in compagnia del suo socio nonché nuovo amante Anselmi. La sua vita finirà in un brutto modo, muore infatti da sola. Si è lasciata morire, come dicono gli amici, viziata dall’alcool e dal fumo, ingrassata e non curante del suo aspetto fisico.

5. La posizione della donna Monica E’ la nuova compagna di Anselmi, infatti parla l’italiano al suo stesso modo. Dalle prime battute che essa scambia con Lorenzo, si capisce subito che la donna rumena è una “donna oggetto”. E’ proprio lei a dire degli italiani più di una volta: “A voi italiani piacciono le fighe romene. L’ha detto come l’avrebbe detto Anselmi, con le sue stesse parole, la stessa inflessione. Con la sua stessa grevità”. E’ giovane e bella, sembra però schiava di Anselmi che la tormenta con telefonate e cose da fare. Farà da guida anche lei, come Christian, a Lorenzo per le strade di Bucarest. Dimostra un certo disprezzo per il comunismo, ma non apprezza nemmeno la Bucarest di oggi con i suoi casermoni e il suo essere grigia. Sembra essere affascinata da Lorenzo che cercherà alla fine del romanzo di baciare invano.