VARIABILITA’ BIOLOGICA E VALORI DI RIFERIMENTO

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VARIABILITA’ BIOLOGICA E VALORI DI RIFERIMENTO

Concetto di valore normale e di riferimento Per valore normale si intende il valore più frequentemente riscontrato negli individui sani della specie umana Il concetto di soggetto sano è un archetipo, cioè non è facilmente identificabile con un modello reale ma si può dire che sano è un “soggetto senza malattia” Fattori di variabilità del concetto di normalità sono: età , sesso, razza, estrazione sociale, abitudini di vita, ecc

Da qui il postulato di Grasbeck che definì il valore di riferimento, calcolato su una popolazione ristretta che abbia almeno caratteristiche genetiche ed ambientali molto “omogenee” e confrontabili con quelle del soggetto a cui il risultato di laboratorio si riferisce Il dato analitico ha pertanto valore solo se confrontato con i valori di riferimento

FATTORI CHE INFLUENZANO I VALORI DI RIFERIMENTO Principali fattori che influenzano i valori di riferimento sono: genetico (gruppi sanguigni, antigeni di istocompatibilità); fisiologico (età, sesso, eccesso di peso, fattori ambientali, stato nutrizionale, gravidanza, ora e giorno del prelievo, modalità di prelievo, postura); esogeno (alimentazione, attività fisica, attività professionale, fattori psichici, abitudini di vita in genere, fumo, alcool, stress, ansia, dolore, assunzione di contraccettivi, assunzione di farmaci, altitudine, clima); variabilità intra ed interindividuale (variabilità biologica della specie); variabilità biologica ritmica (oscillazioni dei valori di alcuni analiti nel corso della giornata, della settimana, del mese)

A tal proposito assumono fondamentale importanza la variabilita preanalitica , analitica e la statistica dei dati analitici Si introducono a questo punto i concetti di media aritmetica (è una stima del valore centrale attorno a cui oscillano i valori trovati); di moda (rappresenta, in una distribuzione di frequenze di un dato parametro in una popolazione, il valore che presenta la massima frequenza), di mediana (il valore centrale di una distribuzione di frequenze ordinate in modo crescente o decrescente), di deviazione standard (indica di quanto in media le singole osservazioni si discostano dalla media aritmetica)

CONCLUSIONI Lo studio approfondito di tutti quei fattori che sono in grado di modificare o semplicemente influenzare la produzione di idonei intervalli di riferimento ha dato un notevole contributo al chiarimento dei dati stessi di laboratorio Sfortunatamente però dal punto di vista pratico i risultati fin qui raggiunti in veste teorica sono ancora poco significativi per il clinico che preferisce sempre più una forma più sintetica ed immediata del risultato stesso Il computer ci potrà dare una mano in futuro utilizzando range di riferimento sempre più chiari e semplificativi senza far confondere il medico con un numero eccessivo di numeri e valori da interpretare dando quindi una valorizzazione medica sempre più accurata e precisa al dato di laboratorio