La famiglia tra responsabilità educative e precarietà di Luigi Pati
Riflessione su quattro questioni: Precarietà lavorativa e progetto familiare. Difficoltà educative delle nuove famiglie. Aspetti e problemi della conciliazione famiglia-lavoro. La rete di sostegno alla famiglia.
1. Precarietà lavorativa e progetto familiare Il lavoro si connette strettamente con la nascita della famiglia. Limiti posti ai giovani dallo stato di disoccupazione e dalla flessibilità lavorativa. Fenomeno dell’insediamento nella precarietà.
L’insicurezza del presente ostacola il soggetto a prefigurarsi l’avvenire, a proiettarsi nel futuro, a disporsi alla scelta. Condizione contrassegnata dalla vulnerabilità.
Coppie flessibili vulnerabilità relazionale potenziata: maggiori difficoltà a definire la propria identità pubblica; maggiore dipendenza, soprattutto economica, dalle famiglie d’origine; maggiore conflittualità di coppia.
2. Difficoltà educative delle nuove famiglie. Nelle coppie flessibili, la nascita di un figlio è rinviata. Quando il figlio irrompe nella vita di coppia, i problemi si acuiscono: uno o entrambi i genitori possono decidere di svolgere più lavori contemporaneamente; i figli sono affidati alle cure dei nonni o alla rete parentale estesa; i genitori, soprattutto il padre, sono costretti a trascurare la loro funzione educativa.
Le nuove famiglie: sistemi relazionali vulnerabili Per le giovani generazioni le “naturali” fragilità, collegate al progetto matrimoniale/familiare, si sommano a quelle suscitate dal lavoro flessibile dalla nascita del figlio dai tempi e ritmi lavorativi dei singoli genitori Le nuove famiglie: sistemi relazionali vulnerabili
Anche le nuove famiglie con lavoro a tempo indeterminato presentano fragilità. Si tratta di fragilità concernenti soprattutto la conciliazione famiglia-lavoro. Tali difficoltà in linea generale sono attutite dal ricorso alla rete di sostegno parentale (che molti giovani genitori preferirebbero evitare): indagine riguardante gli asili nido di Brescia; nuova identità dei nonni.
Il problema si complica ulteriormente nei casi in cui la giovane famiglia vive lontano dalla rete familiare: isolamento sociale; costo degli asili nido.
Rischio d’incorrere in scompensi dei legami interni ed esterni. Donna-madre: soggetto che subisce maggiormente l’inconciliabilità. Pur in questa situazione di vulnerabilità, le famiglie manifestano potenzialità e capacità di reazione.
3. Aspetti e problemi della conciliazione famiglia-lavoro. Il conflitto tra mondo del lavoro e famiglia affonda le radici nelle diverse logiche che animano i due spazi di vita. La pedagogia personalistica individua la conciliazione come una questione poliedrica, che non può essere affrontata, privilegiando uno dei due termini. Entrambe le sfere devono subire alcune modificazioni.
I sostegni alla famiglia, il coinvolgimento maschile nei compiti familiari, le provvidenze economico/legislative a favore dei genitori sono necessari ma non sufficienti. Necessità di un nuovo approccio culturale in cui i diversi attori siano corresponsabili: genitori, datori di lavoro, politici.
Le buone prassi della conciliazione famiglia-lavoro possono essere classificate secondo 4 tipologie: - creazione di servizi aziendali - misure di flessibilità riguardo a orario e al luogo - indennità e benefit - supporti alla carriera Si tratta di buone iniziative, ma non sufficienti. La questione si pone soprattutto in termini culturali.
Urgenza di “rendere relativo” il lavoro: da delinearsi come strettamente connesso con il divenire esistenziale dell’uomo.
Logica di sviluppo dell’attività produttiva in senso umano. La conciliazione deve essere sostenuta da un chiaro sistema di valori. Video su you tube di aimee http://www.youtube.com/watch?v=CEVP4BYSr_0
Si pongono due esigenze: Riformulare le relazioni in azienda; Riformulare la cultura organizzativa
RIFORMULARE LE RELAZIONI Se i colleghi, diretto superiore e datore di lavoro tengono conto del fatto che il lavoratore è anche genitore, risulta più facile la conciliazione famiglia lavoro. Colleghi Diretto superiore Datore di lavoro
RIFORMULARE LA CULTURA ORGANIZZATIVA COMPONENTE RELAZIONALE COMPONENTE LEGISLATIVA NUOVA CULTURA DI IMPRESA
4. La rete di sostegno alla famiglia. Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo dal 1990 attua la prospettiva dello Sviluppo Umano: conciliare la crescita quantitativa di una società con il suo sviluppo Consiglio Europeo: flexsicurezza (flexsecurity) RSI: buone pratiche di aziende che considerano i dipendenti come “soggetti familiari”
Le politiche Commissione Europea sin dal 1995 ha dato spazio all’istanza dell’ aiuto da offrire ai genitori per rendere armonici impegno lavorativo e carichi familiari. Tale preoccupazione è stata rafforzata dopo la sessione straordinaria del Consiglio Europeo del 23-24 marzo 2000 a Lisbona. In Italia: modificazione titolo V della Costituzione, in particolare dell’art.117.
Welfare locale E’ necessario un decentramento, che permetta di attuare in loco strategie di conciliazione tra famiglia e lavoro, adeguando le iniziative alle effettive esigenze delle persone. Passare da un welfare centralizzato a un welfare locale dei servizi.
Grazie per l’attenzione