ESPROPRIAZIONI Sia il codice civile che la costituzione determinano il contenuto del diritto di proprietà affermando che: “il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno e esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico” art.832 c.c. mentre l’art 42 della costituzione afferma che la proprietà è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento ed i limiti allo scopo di assicurare la funzione sociale. In sostanza la carta Costituzionale, pur considerando il concetto di esclusività e inviolabilità della proprietà, ne subordina i modi di acquisto e di godimenti per interesse pubblico. Quindi l’espropriazione è un istituto giuridico di diritto pubblico che si concretizza nell’emanazione, da parte di una autorità amministrativa, di un provvedimento con cui uno o più soggetti sono privati coattivamente del diritto di proprietà, per interesse pubblico, dietro compenso di un indennizzo. I soggetti dell’espropriazione sono: l’espropriato, l’autorità espropriante, il beneficiario, il promotore dell’espropriazione.
Panorama Legislativo Le numerose e complesse normative che hanno proceduto, e alla quale fa riferimento, l’attuale disposizioni in materia di esproprio possono essere sintetizzati i tre gruppi: Legge fondamentale ( 25 /6/1865 ) n. 2359; Legge di Napoli ( 15/1/ 1885 ) n. 2892; Legge casa ( 22/10/1971 ) n.865 e successive modifiche ( legge Bucalossi). Con il DPR 8giugno del 2001, n.327 è stato emanato il Testo Unico in materia di esproprio che costituisce attualmente la normativa in vigore e al faremo riferimento. La competenza a promuovere l’esproprio per la realizzazione di un’opera pubblica è in particolare delle Regioni, Province, e Comuni che attribuiscono tale poter ad un Ufficio per le Espropriazioni
FASI DEL PROCEDIMENTO DI ESPROPRIO L’espropriazione per pubblica utilità richiede che sia seguito un iter amministrativo che si conclude con l’emanazione di un decreto di esproprio. Perché si possa pervenire all’emanazione del decreto occorrono: Che l’opera da realizzare sia prevista nello strumento urbanistico ( PRG ); Che sia stato apposto sul bene il vincolo preordinato di esproprio; Che ci sia la dichiarazione di pubblica utilità Che sia stata determinata l’indennità provvisoria di esproprio; Che sia notificato ai proprietari l’indennizzo. Decreto di esproprio. Il vincolo si ha quando viene approvato il piano urbanistico generale o una sua variante che prevede un’opera pubblica. Tale vincolo ha la durata di 5 anni, entro tale termine deve essere emanata la dichiarazione di pubblica utilità. La dichiarazione consiste nel predisporre, dal soggetto che promuove l’esproprio, un progetto dell’opera e una relazione che indichi la natura e lo scopo delle opere da eseguire.
Determinazione dell’indennizzo Il Testo Unico fa riferimento per molti aspetti alla legge fondamentale e alla legge di Napoli e alla legge 865 del 1971 detta legge casa e sue modificazioni. La legge fondamentale distingue l’esproprio in totale e parziale. Per il primo afferma che l’indennizzo deve essere pari al giusto prezzo di mercato che il bene ha in quel momento in una libera contrattazione di compravendita. Per il secondo l’indennizzo si applica l’aspetto economico valore complementare. Il testo unico distingue per il calcolo dell’indennità le aree agricole da quelle urbane. Per le aree agricole fa riferimento alla legge casa e afferma che l’indennizzo per esproprio totale è pari al VAM ( valore, agricolo, medio ) della coltura in atto oppure della coltura più rappresentativa della zona. Bisogna distinguere però se il tipo di proprietario, cioè se è coltivatore diretto o meno e se c’è cessione volontaria o meno.
Aree agricole Proprietario non coltivatore diretto: cessione volontaria I = VAM x 1,5 Non cessione volontaria I = VAM Proprietario coltivatore diretto: Cessione volontaria I = VAM x 3 Cessione non volontaria I = 2 VAM Se sul fondo c’è un Affittuario da almeno 1 anno a questo spetto un VAM Nota bene a questo indennizzo si aggiunge, se ci sono dei fabbricati, il valore di ricostruzione degli stessi + un VAM per il suolo occupati dai fabbricati stessi. Per l’occupazione temporanea che non può durare più di cinque anni è prevista un indennità pari a 1/12 del VAM per ogni anno di occupazione e a un dodicesimo di quella annua per ogni mese o frazioni di mese.
Indennizzo aree edificabili Il Testo Unico fa riferimento alla legge di Napoli anche in questo caso bisogna distinguere se c’è cessione volontaria o se il proprietario è coltivatore diretto o meno. Ind. = Vv + 10 RDx1,8 /2 se c’è cessione volontaria; Ind. = Vv +10 RDx1,8/2 x 0.60 se non c’è cessione volontaria. Qualora l’area edificabile fosse utilizzata per scopi agricoli spetta al proprietario coltivatore diretto un VAM in più. La stessa indennità spetta se c’è l’affittuario.