Il Mercato Italiano M&A Milano 18 giugno 2010 M. Vacchini
Mercato M&A mondiale: statistiche e trends Il 2009 conferma il forte trend negativo del 2008 Il valore mondiale dell’attività di M&A nel 2009 è diminuito del 15% La riduzione del valore delle operazioni è stata più consistente della variazione del numero delle operazioni stesse (- 2%) Fonte: Zephyr
Nel 2009 le operazioni realizzate dagli operatori di Private Equity si sono contratte del del 55% rispetto al 2008 L’area Asia-Pacifico è stata l’unica con un incremento a valore dell’attività M&A tra il 2008 e il 2009 (+14%). L’Europa Occidentale ha registrato la maggiore flessione in termini di valore, con un calo del 25% rispetto all’anno precedente Fonte: Zephyr
Mercato M&A Italia vs. Europa Occidentale Il trend globale ha caratterizzato anche il mercato italiano Nel 2009 i valori relativi ad acquisizioni di di target italiane risultano in calo del 44% sul 2008 e del 57% rispetto al 2007 Il numero delle transazioni 2009 risulta in calo del 17% rispetto al 2008 Nella classifica per controvalore dell’Europa occidentale l’Italia è al 5° posto (con una perdita di due posizioni) dopo UK, Spagna, Germania, Francia Fonte: Zephyr
Caratteristiche del mercato M&A Italia Diverso comportamento tra gli operatori finanziari (Private Equity) e quelli industriali Riduzione dei multipli di acquisizione per la minore competizione da parte dei Private equity e per la stretta creditizia I grandi gruppi hanno sopperito alla stretta creditizia finanziando le acquisizioni con strumenti alternativi (bonds, “carta-contro-carta”) Operazioni realizzate con prevalente interesse strategico Impulso all’attività di “distressed” M&A soprattutto tra player industriali I Nuovi settori (energia, infrastrutture) prevalgono su quelli tradizionali (meccanica) con una tenuta di alcuni settori anticiclici (food e farmaceutico) Forte attività da parte dei mercati emergenti (Asia, Brasile)
Alcune operazioni “corporates” - l’acquisizione della Upim da parte del gruppo Coin - l’acquisizione della Ercom da parte di Lavazza - Finmeccanica ha rilevato la polacca Swidnick - L’accordo Fiat/Chrysler - Bauli, per l’acquisizione di Motta Alemagna - Philips Electronics, per l’acquisizione di Saeco Nel primo trimestre 2010, si sono registrate solo 42 operazioni per appena 4,6 miliardi di controvalore: il 50% del controvalore è imputabile a due operazioni - la cessione Intesa Sanpaolo Servizi Transazionali a State Street Corporation - la cessione di Hansenet a Telefonica Primi dati e tendenze per il 2010
Mercato M&A e attività di Private Equity nel mondo A livello mondiale l’attività di investimento da parte dei fondi ha avuto un crollo senza precedenti (-80% nel 2009 rispetto al 2008) Un tale picco negativo del non si era visto neppure dopo la crisi 2001-2002 Crisi più accentuata per i grandi deal (minor possibilità di leva) Forte concentrazione sulle attività di valorizzazione/ristrutturazione del portafoglio Riduzione di commitment da parte di qualche investitore e nuovi rapporti tra investitori ed operatori (management fees, transaction fees) Fonti: Private Equity Insight
Mercato M&A e attività di Private Equity in Italia Nel 2009 sono state realizzati dai private equity 51 investimenti rispetto ai 127 del 2008 con una contrazione del mercato pari a circa il 60%. Distribuzione per tipologia d’investimento: Buy out (43%). Expansion (salite al 35%), Turnaround, che risultano essersi più che raddoppiati (16%) Replacement con il 6% del mercato. Multiplo medio sul fatturato pari a 0,9x, rispetto al 1,1x del 2008, mentre il dato di valorizzazione rispetto all’EBITDA si e attestato su un valore medio pari a 5,7x, in riduzione di circa il 18% sul 2008. Il livello medio della leva (debito/equity) a supporto delle acquisizioni è risultato pari a 1,0, rispetto a 1,4 nel 2008. Quasi scomparso il mercato secondario (transazioni tra Private equity)
…. e per concludere alcuni spunti di riflessione per gli operatori del mercato dell’M&A (advisor, studi legali, professionisti) alla luce delle tendenze in atto approccio più “creativo” dinamico e professionale meno pura intermediazione contenuto e competenze strategiche nella gestione dei progetti maggior internazionalizzazione delle strutture (anche nei paesi emergenti) Competenze professionali specifiche (diritto fallimentare, gestione di crisi etc..) Alleanze tra team con competenze integrate (advisor, legali, management etc..) Conoscenze dei fondamentali dei “nuovi settori” (energia, infrastrutture etc..)