La gestione della liquidità e della tesoreria

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La gestione della liquidità e della tesoreria Giuseppe Squeo

La problematica della liquidità Raccolta Impieghi Investimenti finanziari Servizio pagamenti versamenti prelievi rimborsi utilizzi disinvestimenti investimenti incassi pagamenti flussi entrata – uscita gestione finanziaria Ricerca equilibrio dei flussi di brevissimo: gestione tesoreria medio-lungo (strutturale): gestione liquidità

La problematica della liquidità (2) La banca deve in ogni momento essere in grado di far fronte agli impegni di pagamento in moneta legale, tempestivamente ed economicamente. Questo implica che la banca deve avere adeguati volumi di base monetaria, con un bilanciamento tra entrate ed uscite monetarie garantito dalla gestione corrente, senza alterare l’equilibrio economico-patrimoniale. La ricerca di una ordinata successione di movimenti monetari, rappresenta uno degli obiettivi fondamentali della banca. Da qui l’importanza della gestione della liquidità a cui è affidato il compito di bilanciare i movimenti finanziari e monetari della banca: è questo al tempo stesso un vincolo ed un obiettivo.

La liquidità e tesoreria Gli equilibri anzidetti sono perseguibili in via: tendenziale, conseguibili nel medio termine, volti ad eliminare squilibri strutturali (politica liquidità); immediata, per aggiustare squilibri di breve termine (politica di tesoreria). Emerge da quanto detto la presenza contemporanea di due politiche: la gestione della liquidità, volta a modificare economicamente la composizione quali-quantitativa dell’attivo e del passivo di bilancio, agendo sulla dinamica prospettica delle singole voci; la gestione tesoreria, diretta al riequilibrio continuo ed istantaneo, in ottica di economicità, della dinamica monetaria.

La politica della liquidità … volta a conseguire, nel medio termine, l’equilibrio finanziario tendenziale, influendo sull’ordine temporale dei flussi di cassa. Essa è composta di indirizzi di gestione relativi: al grado di trasformazione delle scadenze; alla funzione assegnata al portafoglio titoli; alle funzioni della raccolta da clientela in relazione alla chiusura del circuito impieghi/raccolta, con la posizione netta sull’interbancario; alle finalità del posizionamento temporale della liquidità; alle modalità di controllo del rischio di liquidità.

La politica della liquidità: obiettivi definiscono Indirizzi gestionali (a,b,c,d,e) determinano la struttura del bilancio nel medio termine il margine di manovra operativo, nel breve Individuazione componenti discrezionali con determinazione Livello e composizione riserve liquidità Strumenti di tesoreria da attivare Presenza su mercato monetario

La politica di tesoreria Le problematiche di tesoreria, come visto, nascono dalla necessità di sistemare prontamente ed economicamente gli squilibri giornalieri tra entrate ed uscite monetarie. Le soluzioni adottate nell’ambito delle politiche di tesoreria: non vanno ad incidere sulla definizione prospettica del margine operativo, ma a ricercare soluzioni provvisorie di aggiustamento della liquidità giornaliera, guidate da criteri di economicità e rapidità, che ne costituiscono gli obiettivi primari. Ne scaturisce una definizione di politica di tesoreria quale “insieme degli orientamenti di fatto seguiti nell’allocazione e nell’acquisizione della liquidità supplementare.”

Le modalità di regolamento Le banche producono e assicurano la circolazione ai loro mezzi di pagamento grazie a procedure idonee ad assicurare il trasferimento della titolarità e la relativa disponibilità della moneta tra le unità economiche. Questa attività implica due aspetti: quello finanziario, la produzione di moneta bancaria e la sua trasformazione in moneta legale o altre attività finanziarie; quello tecnico-operativo, il sistema dei servizio di pagamento, costituito dal capitale tecnico ed umano, dalle reti di collegamento e dalle relazioni tra le banche, nonché da intese accordi di compensazione e regolamento. Modalità regolamento multilaterale bilaterale c/c di corrispondenza a regolamento netto a regolamento lordo

Le modalità di regolamento Bilaterale: rapporto diretto baca A con banca B tramite c/c di corrispondenza c/c corrispondenza Cliente ordinante Cliente beneficiario Banca A Banca B gestore Multilaterale: conto banca A con gestore e conto banca B con gestore. Norme uniformi e vincolanti per tutti. Banca centrale: a) gestore sistema pagamenti e prestatore ultima istanza consentendo rifinanziamento. Evita rischio sistemico.

Il c/c di corrispondenza per servizi resi E’ il conto reciproco con il quale si regolano le transazioni tra banche per effettuare pagamenti ed incassi per conto della clientela. La liquidazione è generalmente trimestrale e vi è una convenzione che definisce tassi e valute da applicare. Movimenti diretti tra banche (interessi su depositi interbancari) Disposizioni di incasso Conto reciproco clientela Disposizioni di pagamento Valute di accredito di solito posteriori a scadenza del titolo presentato per l’incasso Saldo contabile Saldo liquido Numeri creditori Numeri debitori Ricerca bilanciamento dei saldi (importo * giorni)

La liquidità La liquidità di distingue in due categorie: quella primaria (di prima linea), costituita dai “crediti esigibili a vista nei confronti delle altre banche o convertibili in base monetaria su iniziativa del creditore senza apprezzabili costi” costituita da: base monetaria costituita da a) contante, b) conto di riserva obbligatoria e libera presso Bankit e c) altri conti di deposito presso Bankit e le linee di credito di anticipazione infragiornaliera; crediti nei confronti di altre banche, quali: a) cedole, vaglia, assegni circolari, titoli scaduti, etc.; b) crediti e depositi a vista v/sistema sotto forma di c/c di corrispondenza per servizi resi e depositi interbancari liberi a vista; quella secondaria, costituita da “attività liquide a breve fruttifere con spiccate attitudini ad essere convertite in contanti, essendo dotate di elevata liquidità o elevato grado di liquidabilità”, costituite da: crediti interbancari a breve non esigibili a vista; attività fruttifere con elevata liquidabilità come a) i titoli a breve e lungo negoziabili, b) valori pignorabili per ottenere finanziamenti (pct).

Le variabili della gestione di tesoreria Operazioni di gestione corrente Operazioni di tesoreria a scadenza Strumenti di intervento di tesoreria Attivati direttamente dal gestore della tesoreria Indipendenti dalla volontà del gestore della tesoreria Movimenti esogeni di tesoreria Movimenti endogeni di tesoreria C/ di riserva obbligatoria interventi volti a orientare saldo del conto definisce esogenamente saldo del conto Saldo conto della riserva obbligatoria

Le modalità della gestione di tesoreria I flussi esogeni determinano un saldo naturale che può essere diverso da quello desiderato o programmato, in tal caso si attivano gli strumenti di tesoreria per indirizzare il saldo verso il segno e l’entità desiderata. Questo implica una diversa strutturazione della riserva primaria e potenzialmente di quella secondaria. La motivazione principale è nel livello dei tassi policy, di quelli interbancari e di quelli di mercato monetario e finanziario. Obiettivo: indebitarsi ai tassi più bassi e impiegare a quelli più alti. Ne deriva che l’azione di tesoreria è indirizzata: in primo luogo, a presidiare l’equilibrio finanziario di breve della banca originati dalla tradizionale attività (raccolta e impieghi), minimizzando i costi di aggiustamento nell’ambito del conto di riserva, orientare e gestire la liquidità secondaria per cogliere le opportunità di reddito e, contemporaneamente, mantenere sotto controllo il livello dei rischi di tasso e di liquidità.

Le modalità della gestione di tesoreria (2) Nell’attività di amministrazione dei flussi giornalieri la banca tende a: mantenere le giacenze in contante entro i limiti delle esigenze operative; ottimizzare la disponibilità dei saldi liquidi sui conti di corrispondenza in funzione delle alternative di impiego (per conseguire un eventuale maggiore rendimento) o di indebitamento (per minimizzarne il costo); mantenere il saldo del conto di riserva obbligatoria sul livello desiderato anche in funzione del mantenimento del requisito di riserva obbligatoria. A quest’ultimo riguardo va osservato che è possibile detenere: un saldo superiore a quello medio giornaliero coerente con il vincolo mensile, implica tassi di mercato al disotto del livello ritenuto normale (momenti di liquidità di mercato abbondante); un saldo inferiore a quello medio giornaliero coerente con il vincolo mensile, implica tassi di mercato al disopra dei livelli ritenuti normali (momenti di scarsa liquidità di mercato). Ne deriva una una linea operativa improntata a massimizzare la sostituzione intertemporale delle fonti di liquidità in funzione del livello dei tassi presenti ed attesi, ciò implica un rischio di tasso di interesse.

Tesoreria e sistema informativo La complessità di questa attività richiede di disporre di un sistema informativo di tesoreria adeguato per fornire su orizzonti temporali diversi (infragiornaliero, giornaliero, decadale e mensile) la situazione di tesoreria. Quest’ultima è rappresentata da una serie di documenti e prospetti sui flussi monetari in uscita ed in arrivo, noti in anticipo, ordinati in funzione del segno e del tempo. Nota la situazione di tesoreria e la posizione di riserva obbligatoria, si possono orientare a razionalizzare gli interventi in base all’obiettivo desiderato. Da questo deriva l’importanza di poter conoscere in via anticipata i movimenti futuri, per cui è importante studiare la natura dei flussi; cosa che implica la disponibilità di un idoneo sistema informativo atto a supportare i processi decisionali e la scelta del mix di procedure e di strumenti economicamente più convenienti da attivare. Le analisi e le informazioni sulla situazione attuale ed attesa della posizione di liquidità, dell’attività della banca e delle condizioni dinamiche dei mercati costituiscono il quadro di riferimento entro cui la tesoreria della banca è chiamata ad operare e formulare le proprie decisioni.

Gli strumenti di tesoreria In contropartita con Banca Centrale Negoziazione fondi tra istituzioni creditizie Operazioni su iniziativa delle banche Operazioni di mercato aperto Negoziazione depositi e finanziamenti su Operazioni derivate c/c corr. servizi resi contratti derivati su tassi di interesse rifinanziamento marginale rifinanziamento principale c/ depositi liberi e vincolati depositi overnight a più lungo termine prestiti e conti finanziamento (fidi) fine tuning strutturali pronti c/ termine

Gli strumenti di tesoreria I conti di deposito ordinario liberi sono gli strumenti principali e più rappresentativi del mercato interbancario. Essi sono negoziati secondo tipologie standard sul mercato interbancario telematico dei depositi monetari multivalute (Mid). Una banca propone una transazione a certe condizioni alla quale tutti gli operatori collegati possono aderire (minimo 1,5 milioni di euro). La negoziazione di riserve di base monetaria è fatta per: riequilibrare temporanei surplus o deficit di tesoreria, genera elevata intercambiabilità di posizione creditoria e debitoria; attuare indirizzi di gestione tendente ad integrare in via sistematica la raccolta bancaria (impieghi strutturalmente più elevati della raccolta) o gli impieghi (raccolta strutturalmente più elevata degli impieghi), con posizioni debitorie o creditorie stabili nel tempo.

Alcune caratteristiche del mercato interbancario Non impone vincoli di riserva obbligatoria al prenditore. Comporta costi amministrativi inferiori alla provvista ordinaria. È il riflesso della situazione di liquidità delle banche datrici. Può venire meno l’esigibilità effettiva dei fondi prestati (rischio creditizio). A causa della concentrazione bancaria è diminuito il numero dei partecipanti al mercato, favorendo azioni di tesoreria infragruppo. I maggiori volumi di scambio sono concentrati sulle operazioni overnight, in quanto i depositi ad un giorno consentono la negoziazioni di fondi liquidi in funzione del riequilibrio giornaliero delle tesorerie. I tassi negoziati sono indicativi della liquidità bancaria.

Unitarietà di indirizzi L’interdipendenza tra tutte le variabili gestite, il tenere conto degli scenari presenti e futuri, fa sì che si generi la necessità di una “gestione unica” della tesoreria euro, valute e titoli o di una “attività di coordinamento.”, con la creazione di una “direzione finanza” o di un’area finanziaria. Le operazioni di tesoreria, oltre ad integrarsi con quelle condotte sui mercati a pronti dei titoli e dei cambi, devono anche collegarsi con quelle effettuate sui mercati dei derivati. La politica di tesoreria è ancora fortemente interrelata con: la politica monetaria; il sistema dei pagamenti.

La riserva obbligatoria Dal 1 gennaio 1999 tutte le banche dell’UEM sono assoggettate alle stesse regole di riserva obbligatoria, che come è noto è uno strumento di politica monetaria. Per la definizione di questo aggregato e per il suo utilizzo valgono i seguenti riferimenti: periodo di mantenimento: dal 24 del mese successivo a quello di riferimento fino al 23 del mese successivo; aggregato soggetto a riserva, le forme di raccolta in euro e valuta entro i 24 mesi realizzate tramite depositi, titoli di debito, pct e titoli di mercato monetario; aliquota, 2% applicato a ciascuno dei 4 aggregati sopra richiamati. Al totale di riserva va sottratto un ammontare di 100.000 euro. somma mobilizzabile, per intero; remunerazione, tasso riferimento principale medio (non remunerato l’eccesso).

La mobilizzazione Mobilizzare la riserva obbligatoria, significa consentire la possibilità di prelevare dal conto di riserva obbligatoria, anche tutta la somma ivi depositata, alla condizione di rispettare una regola fondamentale: “nell’ambito del periodo di mantenimento la riserva obbligatoria va mantenuta come giacenza media e non necessariamente ogni giorno”. Questo significa che se l’obbligo di riserva è di detenere una giacenza media di 100.000 euro una banca può operare nei seguenti estremi: a) detenere quella somma per tutto il periodo di mantenimento; b) prelevare giorno 24 i 100.000 euro e versare il 23 del mese successivo 3.000.000 euro (100.000 per 30 giorni); c) detenere giorno 24 del mese 3.000.000 euro e ritirare tutta questa somma il giorno 25 tenendo azzerato il conto per il restante periodo.

Il Trans-European Automated Real-time Gross Settlement Express Transfer (Target) Sistema di trasferimento di fondi interbancari tra paesi aderenti all’UEM, al fine di creare un mercato interbancario ampio e spesso, per ridurre la volatilità dei tassi monetari. Il sistema è basato sul principio del “regolamento lordo in tempo reale.” Ovvero, le transazioni vanno subito coperte e non opera, a fine giornata, la compensazione tra partite, in tal modo, si elimina l’effetto domino che una insolvenza può provocare sul sistema dei pagamenti. Poiché il regolamento lordo aumenta notevolmente il fabbisogno complessivo di fondi, sono previste: la concessione di prestiti infragiornalieri da parte delle BC; la creazione di “liste di attesa” per parcheggiare nella giornata i pagamenti provvisoriamente non coperti.

Target (2) Cliente banca Alfa paga o riceve Cliente banca Alfa Sistema regolamento lordo nazionale Paese A (Italia = Bi-Rel) Sistema regolamento lordo nazionale Paese B Cliente banca Alfa paga o riceve Cliente banca Alfa paga o riceve Banca nazionale “Alfa” Banca nazionale “Beta” interlink Banca Centrale del Paese “A” Banca Centrale del Paese “B” Il conto di gestione: a) conto di riserva (deposito in c/c con Bankit a gestione accentrata per riserva obbligatoria); b) conto di anticipazione infragiornaliera in c/c aperto presso Bankit e fatto per favorire il sistema dei pagamenti target, con linea di credito senza limiti rispetto alla quale vanno fornite idonee garanzie.

Bi-Rel e Bi-Comp Bi-Rel sistema a regolamento lordo con cui gli ordini di pagamento sono regolati continuamente e singolarmente in euro in via irrevocabile e definitiva. Il conto di gestione è incentrato sul conto di riserva obbligatoria detenuto con la banca centrale. Operazioni transfrontaliere, operazioni con banca centrale, transazioni di operatori direttamente su rete bancaria nazionale, operazioni di Mid e altre tipo ingrosso. Utilizzabile la riserva obbligatoria. Bi-comp sistema per compensazione e regolamento multilaterale delle operazioni al dettaglio. A fine giornata si determina saldo giornaliero per ciascuna banca nei confronti delle altre. Il saldo finale, in cui confluiscono i due sottosistemi sono addebitati o accreditati sul conto di gestione.

Il mercato interbancario dei depositi (MID) E’ il mercato telematico interbancario operante in Italia, che consente alle banche che hanno eccesso di liquidità di effettuare la loro offerta (lettera) e a quelle che hanno fabbisogni di liquidità di effettuare la domanda (denaro) sul circuito telematico, in modo da cercare nell’intero circuito la controparte disposta ad aderire alla richiesta. Su tale mercato vengono effettuate le seguenti operazioni: overnight , 1 giorno a partire da quello di negoziazione; tom next, 1 giorno a partire dal primo giorno feriale successivo; spot next, 1 giorno a partire dal secondo giorno feriale successivo; depositi vincolati a giorni (term deposit) trasferimento stesso giorno di negoziazione e chiusura a tempo ( min. 2 mx 10 giorni); depositi a tempo (time deposit), trasferimento a due giorni e chiusura a 1 settimana, due settimane, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi; depositi differiti a tempo, con trasferimento iniziale e chiusura a date future determinate da momento negoziazione.

L’euribor L’euribor, l’euro interbank offered rate, è un indicatore (tasso di interesse di riferimento) delle contrattazioni interbancarie effettuate nell’ambito delle dei paesi aderenti all’euro. Sostanzialmente misura, giornalmente, il tasso medio (media semplice) applicato alle operazioni interbancarie di un gruppo definito di banche di primario standing. Sono calcolati i tassi medi relativi a contratti di deposito non garantiti con partenza spot (scambio di fondi con partenza secondo giorno non lavorativo).

Le quotazioni euribor al 13-3-2003 Scadenza tasso % (360) tasso%(365) 1 settimana 2,6600 2,6970 1 mese 2,5810 2,6170 2 mesi 2,5380 2,5730 3 mesi 2,5010 2,5360 4 mese 2,5010 2,5360 5 mesi 2,4700 2,5040 6 mesi 2,4390 2,4730 7 mese 2,4190 2,4530 8 mesi 2,4020 2,4350 9 mesi 2,3770 2,4100 10 mese 2,3670 2,4070 11 mesi 2,3570 2,3900 1 anno 2,3470 2,3800

La liquidità supplementare: i modelli Sono individuabili due modelli di riferimento nella gestione della liquidità supplementare: quello amministrativo-tradizionale, volto unicamente a trovare soluzioni economiche alla pura sistemazione degli scompensi giornalieri; quello dinamico-speculativo, che in un’ottica pro-attiva mira sia alla sistemazione degli scompensi giornalieri sia alla gestione reddituale delle fonti e degli usi della liquidità supplementare, assumendo in tale logica rischi di mercato in funzione della prevista dinamica delle relative variabili. I due modelli si distinguono soprattutto per la priorità assegnata alla sistemazione degli scompensi (prioritaria nel primo caso) e alla ricerca della redditività prospettica (secondaria nel primo caso).

Il modello dinamico speculativo In questo modello, le decisioni relative all’acquisizione o collocamento fondi per sistemazione di squilibri giornalieri, sono prese in sintonia con: gli andamenti ciclici stagionali dei depositi; la dinamica degli investimenti in titoli e la posizione in cambi; le aspettative sulla struttura e sul livello dei tassi di interesse interni ed esteri e dei tassi di cambio. In funzione di queste premesse la politica di tesoreria deve essere pro-attiva volta a prevenire gli squilibri, più che a sistemarli, gestendo eventuali posizioni in cambi, tassi, corsi in funzione delle previsioni effettuate, sempre comunque in un ambito di breve termine ma collegata al medio termine. La sistemazione giornaliera deve riguardare solo le partite impreviste ed imprevedibili.

Il modello dinamico speculativo (2) Sostanzialmente si può ipotizzare uno schema del seguente tipo. Politica di liquidità (medio termine) Politica di tesoreria (breve termine) formare redditività cercando prevenire (non compensare) Azzeramento sfasamenti (solo quelli non prevedibili) Margine operativo Squilibri giornalieri

Il modello dinamico speculativo (3) Scadenze tecniche Fenomeni ciclici Fenomeni stagionali Redditività aggiuntiva Flussi (anticipare la gestione dei flussi) Prevenire la creazione di saldi giornalieri Dinamica borsa Dinamica tassi Dinamica cambi

Allegato

Uno strumento di tesoreria: il FRA Il forward rate agreement (FRA), contratto in base al quale “due controparti si accordano su un tasso di interesse fisso da applicare a un determinato capitale per un periodo futuro di durata predefinita (da 1 mese a 2 anni).” Le caratteristiche del FRA sono: si da luogo non all’esecuzione del contratto sottostante ma alla liquidazione del differenziale tra il tasso forward e quello di riferimento vigente alla scadenza, moltiplicato per il capitale di riferimento; si prende a riferimento un indicatore di mercato, di solito i tassi interbancari. Il FRA spesso è indicato con l’esplicitazione di due date: la data di liquidazione e quella terminale del “contract period”.

Gli elementi del FRA Il tasso di interesse fisso concordato alla stipula. Il capitale nozionale di riferimento su cui applicare il differenziale dei tassi. Il tasso di interesse variabile (tasso di liquidazione), da rilevare in base a modalità definite nel contratto. La data di liquidazione, in cui liquidare il differenziale di interesse. Il periodo di riferimento, contract period, dato dall’arco temporale che intercorre tra la data di liquidazione e la data finale concordata tra le parti.

Un esempio di FRA Oggi 24 marzo stipulo un prestito di un anno con tasso rivedibile semestralmente. Prestito 10.000 euro, tasso iniziale 5%, revisione tasso 24 settembre (euribor 6 mesi del 22 settembre pari al 5,5%). Per annullare il rischio di tasso stipulo fra tre mesi (24/6) un FRA (3,9) su un capitale nozionale di 10.000 euro. data tasso liquidazione 22/9 settelement date 24/3 24/6 24/9 24/3 grace period contract period Il differenziale di interesse che sarà liquidato al compratore del FRA è pari a: 10.000 * (5,5-5)* (181/365) = 24,795 euro. In base al prestito, nell’anno, saranno pagati: 252,055+272,74 = 524,795 che al netto di 24,795 fa 500, che è il tasso fisso 5%.

La gestione valutaria: tipologia operazioni La gestione valutaria delle aziende di credito si sostanziano: nel regolamento delle transazioni internazionali, attuato con l’emissione di assegni, con bonifici o con il credito documentario; operazioni di tesoreria in valuta, relativamente alle negoziazioni a pronti, a termine o di swap; concessione di prestiti in valuta o su operazioni di origine estera; depositi in valuta; copertura dal rischio di cambio, tra cui le operazioni di cambi a termine, di opzioni su cambi e il domestic currency swap.

I regolamenti internazionali Nei regolamenti internazionali le banche rivestono un ruolo importante con la messa a disposizioni di mezzi di pagamento come: mediante assegni emessi da banche del paese debitore a valere su conti intrattenuti presso la corrispondente estera; con bonifici bancari, con cui la banca del debitore ordinante invita la banca corrispondente del paese estero ad accreditare il conto del creditore-beneficiario. Tale ordine può essere dato: per lettera (poco usato e per importi modesti), per telex, molto usato più veloce e sicuro del primo; per Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) che è un circuito telematico creato da un pool di banche europee ed americane per trasferire i fondi su scala mondiale). le rimesse documentarie.

Le operazioni creditizie in valuta Sono operazioni di raccolta fondi e di prestiti in valuta, e comprendono : i depositi in valuta della clientela, che dovendo operare con l’estero preferisce tenere accanto ad un conto in lire uno o più conti in valuta (tesoreria plurivalutaria); i finanziamenti in valuta alla clientela, sia per finanziarie operazioni con l’estero sia operazioni sull’interno ma in valuta estera, ove si ritengono in una certa prospettiva del cambio migliori i tassi praticati sui prestiti in valuta; le operazioni sul mercato monetario estero (euromarket) a fini di gestione valutaria depositando o prendendo a prestito valute estere, in funzione della situazione di tesoreria se eccedente o carente.

Il rischio di cambio Il rischio di cambio evidenzia la possibilità che si manifesti un guadagno od una perdita per le oscillazioni prodotte sui livelli di cambio, in operazioni su cambio differite nel tempo. importatore esportatore Cambio Є/$ 1,00 Ipotesi 1^ cambio Є/$ 1,20 ctv € 833 Ipotesi 2^ cambio Є/$ 0,90 ctv €1.111 Ipotesi 1^ maggior costo 200 Ipotesi 2^ minor costo 100 1.000 dollari Ipotesi 1^ maggior ricavo 200 Ipotesi 2^ minor ricavo 100 1/2 1/4 Un esportatore che l’1-2 definisce un contratto per 1.000 dollari, con regolamento 2 mesi, in caso di rialzo del cambio avrà un minore ricavo rispetto a quello odierno e maggiore in caso di ribasso.

Le operazioni di negoziazione in cambi Sono operazioni riferite alla compravendita di banconote e divise estere. Le divise estere rappresentano crediti in valuta esigibili costituiti da assegni bancari, circolari, tratte o disponibilità liquide presso l’estero. Tali negoziazioni possono essere effettuate: a pronti, con cambio spot, prevedendo l’esecuzione del contratto nel secondo giorno lavorativo successivo a quello della stipulazione. E’ compreso lo sconto di divise estere; a termine, con cambio forward prestabilito, con l’esecuzione dell’operazione che avviene all’epoca prevista nella stipula dell’operazione. swap, con scambio di divisa eccedente contro divisa carente.

Lo swap in valuta Gli swap in valuta (currency swap o riporti in cambio o pronti contro termine in valuta) sono contratti con i quali una parte cede all’altra una determinata quantità di valuta contro un’altra valuta con il reciproco impegno ad effettuare alla scadenza prevista l’operazione opposta. Il prezzo a pronti è il cambio spot mentre quello a termine è il cambio forward, calcolato in base al differenziale dei tassi delle due divise. Il cambio forward è dato dal cambio spot più un differenziale (premium o discount), calcolato in base al rate swap dato da: Cambio spot (tasso divisa 1-tasso divisa 2)*giorni/36500 Nell’ipotesi che: la valuta ceduta in swap fosse depositata al tasso corrente (spot*t1*gg/36500); quella ricevuta fosse presa a prestito al suo tasso corrente (spot*t2*gg/36500).

Esercizio Un’azienda ha una eccedenza di 1.000.000 di dollari ed una carenza di yen per il controvalore di 1.000.000 di dollari per un periodo di 30 giorni. Effettua uno swap con vendita a pronti di $ 1.000.000 contro yen e riacquista a 30 giorni $ 1.000.000 pagando in yen. I tassi correnti sul mercato sono 1,25% per lo yen e 3,75% per i dollari. Il cambio spot è di 120.

Gli strumenti di copertura del rischio di cambio I principali strumenti per coprirsi dal rischio di cambio sono: l’acquisto a pronti della valuta, anticipando l’operazione e depositando in un conto valutario la valuta stessa; acquisto a termine con cambio forward prefissato, calcolato come visto sommando al cambio spot lo swap rate (calcolato moltiplicando il cambio spot per il differenziale tra il tasso della divisa nazionale e quello di quella estera nazionali, rapportando il tutto alla frazione di anno di differimento dell’operazione). Ne deriverà: per gli esportatori la vendita a termine; per gli importatori l’acquisto a termine; Il domestic currency swap, contratto con il quale due operatori nazionali, uno creditore e l’altro debitore in valuta, per il medesimo importo e scadenza, compensano le rispettive posizioni impegnandosi a scambiarsi il differenziale:

Gli strumenti di copertura del rischio di cambio (2) controvalore in moneta nazionale determinato in base ad un cambio convenzionale stabilito; controvalore determinato in base al cambio del giorno di scadenza.