DIRITTI E DOVERI del MEDICO DIPENDENTE

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Transcript della presentazione:

DIRITTI E DOVERI del MEDICO DIPENDENTE Alberto Catalano 1

DIRITTI Rispetto delle norme contrattuali Rispetto della dignità di uomo e di professionista Rispetto delle scadenze contrattuali Riconoscimento della professionalità Riconoscimento del ruolo svolto .… 2

DECALOGO dei DIRITTI del Medico IV Giornata del Medico Organizzata dall’Ordine dei Medici di Ferrara – 8.5.2004 3

Diritto all’esercizio professionale Diritto all’innovazione Diritto al riconoscimento di capacità e qualità Diritto alla formazione e all’aggiornamento (Il SSN ha il dovere di provvedere alla formazione dei medici che con esso contraggono un rapporto professionale, senza discriminazioni, sulla base delle risorse finanziarie o del tipo di rapporto- contratto) 4

5. Diritto alla partecipazione 6. Diritto al rispetto dell uso del suo tempo 7. Diritto all’informazione 8. Diritto alla responsabilità “personale” (Ogni medico ha il diritto dl non essere coinvolto o ritenuto responsabile per danni derivanti da cattiva organizzazione altrui del servizi sanitari o dalla mancanza di strumentazlone idonea definita da standard uniformi ed indipendentemente dai gestori dei servizio) 5

9. Diritto alla tutela dell’onorabilità (Ogni medico, qualora coinvolto In contestazioni, accuse di malasanità, o comunque giudizi sul proprio operato, ha diritto al rispetto della propria onorabilità e pertanto, fino a giudizio definitivo, ha diritto all’anonimato e al rispetto della sua privacy, soprattutto presso i mezzi di comunicazione. Il medico che sia stato diffamato o ingiustamente accusato, ha diritto, se riconosciuto innocente, che tale giudizio venga comunicato con la stessa diffusione e lo stesso risalto delle accuse avanzategli. Ha inoltre diritto al pieno risarcimento per i danni morali e materiali che abbia subito). 10. Diritto ai giusto compenso 6

DOVERI Rispetto del codice deontologico Rispetto delle leggi generali Rispetto delle leggi specifiche 7

IL CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA E’ UN CORPUS DI REGOLE DI AUTODISCIPLINA PREDETERMINATE DALLA PROFESSIONE, VINCOLANTE PER GLI ISCRITTI ALL’ORDINE CHE A QUELLE NORME DEVONO QUINDI ADEGUARE LA LORO CONDOTTA 8

SI SUDDIVIDE IN: OGGETTO E CAMPO DI APPLICAZIONE COMPITI E DOVERI GENERALI DEL MEDICO RAPPORTI CON I CITTADINI RAPPORTI CON I COLLEGHI RAPPORTI CON I TERZI (es. altre professioni sanitarie) RAPPORTI CON IL SSN E CON ENTI PUBBLICI E PRIVA TI 9

Libertà e indipendenza della professione Art. 4 Libertà e indipendenza della professione L’esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull’ indipendenza professionale che costituiscono irrinunciabile diritto del medico nel rispetto dei diritti dell’Individuo 10

I DOVERI VERSO I COLLEGHI Il medico deve trattare i suoi Colleghi come si augurerebbe di essere trattato da essi. Il medico non deve mai attirare i pazienti dei suoi Colleghi. 11

Gazzetta UfficiaIe n. 84 deI 10-04-2001 DECRETO 28 novembre 2000 Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Gazzetta UfficiaIe n. 84 deI 10-04-2001 12

Art. 2 Principi 1. Il dipendente conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire esclusivamente la Nazione con disciplina ed onore e di rispettare i principi di buon andamento e Imparzialità dell’amministrazione. Nell’espletamento dei propri compiti, il dipendente assicura il rispetto della legge e persegue esclusivamente l’interesse pubblico; ispira le proprie decisioni ed I propri comportamenti alla cura dell’interesse pubblico che gli è affidato. 13

Art. 3 Regali e altre utilità 1. Il dipendente non chiede, per sé e per altri, né accetta, neanche In occasione di festività, regali o altre utilità salve quelli d’uso di modico valore, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni e attività inerenti l’ufficio. 2. Il dipendente non chiede, per sé e per altri, né accetta, regali o altre utilità da un subordinato o da suoi parenti entro il quarto grado. Il dipendente non offre regali o altre utilità ad un sovraordinato o a suoi parenti entro il quarto grado, o conviventi, salvo quelli d’uso di modico valore. 14

Partecipazione ad associazioni e altre organizzazioni Nei rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica al dirigente dell’ufficio la propria adesione ad associazioni ed organizzazioni, anche a carattere non riservato, i cui interessi siano coinvolti dallo svolgimento dell’attività dell’ufficio, salvo che si tratti di partiti politici e sindacati. Il dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni ed organizzazioni, né li Induce a farlo promettendo vantaggi di carriera. 15

Comportamento nella vita sociale Art. 9 Comportamento nella vita sociale Il dipendente non sfrutta la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino. Nel rapporti privati, in particolare con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, non menziona né fa altrimenti intendere, di propria iniziativa, tale posizione, qualora ciò possa nuocere all’immagine dell’amministrazione. 16

Comportamento in servizio Art. 10 Comportamento in servizio Il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né affida ad altri dipendenti il compimento dl attività o l’adozione di decisioni di propria spettanza. Nel rispetto delle previsioni contrattuali, il dipendente limita le assenze dal luogo di lavoro a quelle strettamente necessarie. 17

Art. 10 3. Il dipendente non utilizza a fini privati materiale o attrezzature dl cui dispone per ragioni di ufficio. Salvo casi d’urgenza, egli non utilizza le linee telefoniche dell’ufficio per esigenze personali. Il dipendente che dispone dl mezzi dl trasporto dell’amministrazione se ne serve per lo svolgimento dei suoi compiti d’ufficio e non vi trasporta abitualmente persone estranee all’amministrazione. 4. Il dipendente non accetta per uso personale, né detiene o gode a titolo personale, utilità spettanti all’acquirente, in relazione all’acquisto di beni o servizi per ragioni dl ufficio. 18

Rapporti con il pubblico Art. 11 Rapporti con il pubblico 1. Il dipendente in diretto rapporto con il pubblico presta adeguata attenzione alle domande di ciascuno e fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di altri dipendenti dell’ufficio. Nella trattazione delle pratiche egli rispetta l’ordine cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto motivando genericamente con la quantità di lavoro da svolgere o la mancanza di tempo a disposizione. Egli rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde sollecitamente alloro reclami. 19

2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e dei cittadini, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento dell’immagine dell’amministrazione. Il dipendente tiene informato il dirigente dell’ufficio dei propri rapporti con gli organi di stampa. 3. Il dipendente non prende impegni né fa promesse in ordine a decisioni o azioni proprie o altrui inerenti all’ufficio, se ciò possa generare e confermare sfiducia nell’ amministrazione o nella sua indipendenza ed imparzialità. 20

4. Nella redazione dei testi scritti e in tutte le altre comunicazioni il dipendente adotta un linguaggio chiaro e comprensibile. 5. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in una amministrazione che fornisce servizi al pubblico si preoccupa del rispetto degli standard di qualità e di quantità fissati dall’amministrazione nelle apposite carte dei servizi. Egli si preoccupa di assicurare la continuità dei servizio, di consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro informazioni sulle modalità di prestazione dei servizio e sui livelli di qualità. 21

Art 12 Contratti Il dipendente non conclude, per conto dell’amministrazione, contratti dl appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato nel biennio precedente. Nel caso in cui l’amministrazione concluda contratti dl appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese con le quali egli abbia concluso contratti a titolo privato nel biennio precedente, si astiene dal partecipare all’adozione delle decisioni ed alle attività relative all’esecuzione dei contratto. Nella stipulazione di contratti per conto dell’amministrazione, il dipendente non ricorre a mediazione o ad altra opera dl terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo dl intermediazione, né per facilitare o aver facilitato la conclusione o l’esecuzione del contratto. 22

3. Il dipendente che stipula contratti a titolo privato con Imprese con cui abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento ed assicurazione, per conto dell’ amministrazione, ne informa per iscritto il dirigente dell’ufficio. 4. Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa per iscritto il dirigente competente In materia di affari generali e personale. 23

Obblighi connessi alla valutazione dei risultati Art. 13 Obblighi connessi alla valutazione dei risultati II dirigente ed il dipendente forniscono all’ufficio interno di controllo tutte le Informazioni necessarie ad una piena valutazione del risultati conseguiti dall’ufficio presso Il quale prestano servizio. L’informazione è resa con particolare riguardo alle seguenti finalità: modalità di svolgimento dell’attività dell’ufficio; qualità del servizi prestati; parità di trattamento tra le diverse categorie di cittadini e utenti; agevole accesso agli uffici, specie per gli utenti disabili; semplificazione e celerità delle procedure; osservanza del termini prescrittI per la conduzione delle procedure; sollecita risposta a reclami, istanze e segnalazioni. 24

I divieti per i sanitari previsti dalle Leggi Divieto di apertura di ambulatori e case di cura non autorizzati Per la apertura di ambulatori, Case o Istituti di Cura medIco-chirurgica o di assistenza ostetrica, gabinetti di analisi per il pubblico o scopo dl accertamento diagnostico e Case o Pensioni per gestanti, necessita apposita autorizzazione. Divieto di esercizio di farmacia Il medico non può esercire una farmacia, né fare convenzioni con farmacisti per la partecipazione agli utili della farmacia. 25

Divieto di comparaggio Il medico non può ricevere per sé o per altri denaro, o altre regalie e neppure la promessa, allo scopo di agevolare con prescrizioni o in qualsiasi altro modo la diffusione di specialità medicinali o altri prodotti di uso farmaceutico. Divieto di commercio di campioni Il medico non può vendere sotto qualsiasi forma i campioni medicinali. 26

Divieto di custodia di alienati non autorizzata. Divieto dl usare raggi X e sostanze radiogene da parte di sanitari non specializzati E’ vietato l’impiego dei raggi X e delle sostanze radiogene a scopo terapeutico ai sanitari non specializzati e sprovvisti della autorizzazione ministeriale. Divieto di custodia di alienati non autorizzata. E’ fatto divieto ai medici di custodire, senza autorizzazione, persone affette da alienazione mentale. 27

Divieto dl uso illegittimo di cadavere E’ fatto divieto al medico di dissezionare, o altrimenti adoperare, cadavere o una parte di esso, a scopi scientifici o didattici non consentiti dalla legge. Segreto professionale Il medico ha l’obbligo di mantenere il segreto su tutto ciò che viene a sua conoscenza nel corso della cura del Pazienti Il medico può pertanto astenersi dal testimoniare in virtù del segreto professionale; l’interessato però può sciogliere il medico dall’obbligo del segreto professionale nel suoi riguardi. 28

Quanti rispettano le regole? Politici... Magistratura... Forze di Polizia... Amministratori... 29

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