Vice Presidente Commissione Energia di Confindustria Task Force Efficienza Energetica di Confindustria: il ruolo dell’Energy Manager Alessandro Clerici Vice Presidente Commissione Energia di Confindustria
Indice Introduzione Task Force Efficienza Energetica Considerazioni generali su efficienza energetica Commenti su “tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia” (Energy Manager)
Introduzione
EFFICIENZA ENERGETICA = produrre gli stessi prodotti e servizi con meno energia e quindi: minor impatto sull’ambiente minori costi (per le aziende e per il sistema Italia)
L’Italia, con i suoi consumi di circa 0,16 kg PE per 1 € di PIL e con emissioni di CO2 pari a 8,4 ton/persona per anno, può considerarsi un paese “virtuoso” energeticamente sebbene negli ultimi anni vi sia stato un rallentamento. Vi sono tuttavia ancora notevoli spazi per un’efficienza energetica, la cui diffusione è fondamentalmente legata ad aspetti informativi e culturali. Per una “efficiente efficienza” è indispensabile arrivare ad una estesa applicazione del concetto “life cycle cost”.
Totale consumi finali in Italia ~ 145 MTEP. CE ritiene possibili con efficientizzazioni risparmiare il 20% di energie primarie. Ciò equivale per Italia a ~ 30 MTEP. 30 MTEP corrispondono all’energia primaria richiesta in un anno da 35.000 MW di centrali a ciclo combinato funzionanti 5.500 ore/anno per fornirci oltre 190 TWh/anno di energia elettrica. Totale energia immessa in rete in Italia ~ 330 TWh
Sulla base di tali indicazioni preliminari la dott Sulla base di tali indicazioni preliminari la dott.ssa Emma Marcegaglia -Vice Presidente di Confindustria per Ambiente, Energia ed Infrastrutture - nel luglio 2006 ha deciso di costituire, nell'ambito della Commissione Energia di Confindustria, una Task Force ad hoc sull'efficienza energetica. Coinvolte tutte le associazioni e strutture locali facenti riferimento a Confindustria stessa e considerate tutte le varie applicazioni (dagli edifizi ai macchinari ed apparecchi degli utenti, dai trasporti ai vari servizi del terziario ed alle infrastrutture). Nel luglio 2007 è stato presentato il rapporto preliminare alle Istituzioni.
Task Force Efficienza Energetica
Task Force “Efficienza Energetica” Principali obiettivi: valutare effettivamente i risparmi energetici conseguibili evitando oneri addizionali alle imprese, individuando quei settori che per dimensione e per potenziali risparmi risultino i più interessanti per interventi specifici; evidenziare le tecnologie disponibili per implementare programmi di efficienza energetica sulla base di analisi di costi/benefici; indirizzare i competenti Ministeri verso uno stimolo all'efficienza energetica e relative leggi inserite organicamente in un quadro coerente di politica energetica di medio - lungo termine; definire ed implementare azioni di comunicazione e informazione, fondamentali per il successo delle iniziative.
L’analisi per settore (industriale, terziario, residenziale, infrastrutture/trasporti) è integrata per tecnologie. Le tecnologie rilevanti ai fini dell’efficienza energetica individuate ad ora sono: MOTORI ELETTRICI / INVERTERS COIBENTAZIONE E/O ALTRI INTERVENTI EDILI ELETTRODOMESTICI / CLIMATIZZAZIONE RESIDENZIALE CLIMATIZZAZIONE COGENERAZIONE / TRIGENERAZIONE ILLUMINAZIONE RIFASAMENTO HOME AND BUILDING AUTOMATION AUTOMAZIONE DI PROCESSI CONTINUI ICT SISTEMI DI PROPULSIONE
Dopo una prima analisi preliminare per settore ci si è focalizzati su l’approfondimento delle tecnologie rilevanti Per ciascuna tecnologia si è considerato come periodo iniziale il 2005 e il prevedibile andamento del mercato al 2016 Con ipotesi specifiche per ciascuna tecnologia sono stati elaborati scenari di possibili risparmi in funzione di diverse politiche di incentivazione ed analisti costi/benefici Per lo svolgimento dei lavori è stata stabilita una fattiva collaborazione con ENEA e CESI Ricerca il quale ha messo a disposizione i risultati del Programma Ricerca di Sistema per il settore elettrico relativi all’efficienza negli usi finali.
I Consumi in Italia nel 2005 I consumi finali di ~146 MTEP sono così suddivisi: Trasporti ~ 30% Industria ~ 28% Residenziale ~ 21% Terziario ~ 11% Altri ~ 10% I consumi lordi di ~ 198 MTEP sono così suddivisi per fonte: Petrolio ~ 43% Gas ~ 36% Carbone ~ 9% Elettricità primaria~ 6% Altri ~ 6% Trend al 2030: +20%=+30MTEP 85% di energia è importata: dipendenza è in crescita Fonte: Cesi Ricerca
Consumi Finali Italiani per Settore e per Fonti nel 2005 Consumi (MTEP) Prodotti Petrolif. Gas Combustibili Solidi Elettricità Trasporti ~44 97% 0,70% -- 2% Industria ~41 19% 41% 11% 29% Residenziale ~30 20% Terziario ~16 10% 49% Altri ~15 Totale ~146 16% (76%) 60% Fonte: Cesi Ricerca
Consumi di energia elettrica in Italia nel 2005 per settori Nel 2005 il settore industriale ha assorbito il 49% del consumo italiano di energia elettrica pari a circa 154 TWh. Secondo un rapporto CESI il 75% dei consumi del settore è assorbito da motori elettrici. [Fonte Terna]
Consumi Elettrici Finali Italiani I principali consumi elettrici sono così suddivisi: Motori ~ 45-50% Illuminazione ~ 13-17% Elettrodomestici ~ 12-15% Nota bene: ICT, stand by, carica batterie, etc. > 4%!
Consumi per fonte e per settore industriale [Mtep] [Fonte Ministero Sviluppo Economico estratti dal Rapporto ENEA 2005 e rielaborati da Assoutility]
Illuminazione Consumi totali Italia ~ 50 TWh Settore industriale contribuisce per ~ 25-% Potenziali risparmi fino al 40-45% (15 TWh) ottenibili con sorgenti luminose, apparecchi di illuminazione ed alimentatori di ultima generazione abbinati ad appropriati sistemi di regolazione/controllo. [Fonte CRF e Rapporto AEEG del 20/07/06 con rielaborazioni Assoutility]
Motori Elettrici ed Inverters Potenziale risparmio di 20 TWh / anno 7% di totali consumi elettrici italiani
Motori elettrici in Italia N° motori ~ 20 milioni (75% industria) Potenza installata ~ 100 GW Consumo motori ~ 155 TWh/anno (85% industria) N.B.: meno del 2% delle ordinazioni in Italia sono per motori ad alta efficienza (1/5 di media europea ed 1/40 di paesi scandinavi). N.B.: un motore nella sua vita costa il 2-3% per l’investimento iniziale ed il 95% per la relativa bolletta elettrica! [Fonte ANIE e CESI rielaborati da Assoutility]
Motori elettrici asincroni trifase in BT Se entro il 2010 si sostituissero tutti i motori installati fino a 90 kW con motori ad alta efficienza, si otterrebbe un risparmio energetico pari a 7,2 TWh/anno. Per il settore industriale si avrebbe una riduzione di ~ 6 TWh/anno. Taglia motore Energia consumata [GWh] Energia risparmiata [GWh] 0,76-3 kW 13.873 1.500 3,01-7,5 kW 12.166 1.977 7,51-22 kW 15.828 1.315 22,01-90 kW 19.131 985 5.778 I motori con taglie fino a 22 kW hanno i maggiori potenziali di risparmio e sono quelli maggiormente utilizzati. [Fonte ANIE e CESI rielaborati da Assoutility]
Preoccupiamoci anche dei motori elettrici “nascosti” nei macchinari che acquistiamo
Inverter Quando un motore alimenta macchine fluidodinamiche (es.: pompe/ventilatori) si varia usualmente la portata con valvole e serrande. E’ come guidare l’auto con acceleratore al massimo e ridurre la velocità agendo sui freni. Inverter inserito a monte del motore ne varia la velocità ed i consumi in funzione del carico. In Italia utilizzati inverter per meno del 6% delle possibili applicazioni (paesi scandinavi per oltre il 70%). [Fonte ANIE rielaborati da Assoutility]
Inverter I risparmi ottenibili con l’applicazione dell’inverter sono pari a: 35% P&F (pome e ventilatori) 15% Compressori 15% Altre Applicazioni Il potenziale risparmio in Italia con l’applicazione conomicamente giustificabile di inverter è di oltre 12 TWh (10 per il settore ndustriale) [Fonte ANIE rielaborati da Assoutility]
Cogenerazione L’analisi di tali dati si può così sintetizzare: Il combustibile primario utilizzato per la cogenerazione è il gas naturale Circa il 90% degli impianti di cogenerazione in Italia sono superiori a 10 MWe La cogenerazione nel settore industriale rappresenta il 98% del totale degli impianti installati
Potenziale sviluppo della Cogenerazione Un settore che potrebbe rappresentare la vera sfida per la cogenerazione in Italia sia dal punto di vista dell’utenza che dell’indotto industriale è quello dell’utilizzo negli impianti di cogenerazione al di sotto di 10 MWe dei combustibili derivati da fonti rinnovabili quali biogas, biodiesel, oli vegetali, gassificazione di biomasse. Nei paesi del nord Europa e in particolare in Germania si è avuto in questi ultimi anni un notevole sviluppo grazie alla economicità dei combustibili e agli incentivi sia tramite finanziamenti agevolati che attraverso i certificati verdi.
Home and Building Automation Il sistema di controllo, automazione e supervisione deve comprendere tutti gli impianti interessati dell’edificio realizzando un sistema integrato. I risparmi stimati sono il valore potenzialmente raggiungibile costruendo i nuovi impianti, ed adeguando quelli esistenti; ci si accosterà tanto di più quanto più efficaci potranno essere gli incentivi e/o le azioni adottate in favore delle nuove tecnologie: Controllo delle condizioni climatiche Controllo impianto di illuminazione Controllo motorizzato delle tapparelle Programmi di occupazione oraria Termoregolazione e contabilizzazione dei consumi negli impianti di riscaldamento centralizzati in edifici di nuova costruzione o già esistenti. Gestione carichi elettrici Conduzione e manutenzione programmata L’implementazione di un sistema di Automazione può comportare una riduzione dei consumi di energia primaria fino al 25% rispetto ad impianti sprovvisti di tale sistema. Considerando una percentuale del 17% si ottiene un risparmio energetico al 2014 di circa 6 Mtep/a
Documento MSE a CE basato anche su studio di Confindustria Sulla base delle prescrizioni contenute nella Direttiva 2006/32/CE sono stati determinati i seguenti obiettivi di risparmio energetico: Consumo medio degli ultimi 5 anni (GWh) 1.316.261 Obiettivo di risparmio energetico del 9% nel 2016 GWh) 118.464 Tenuto conto dei compiti attribuiti all’Italia dalla citata direttiva è stata individuata una serie di misure di efficienza energetica riportata nella sottostante tabella, che permette di raggiungere e superare l’obiettivo assegnato di 118.500 GWh/anno nel 2016 mediante interventi nei settori Residenziale, Terziario, Industriale e dei Trasporti. Risparmio energetico annuale al 2016 per settore di consumo Misure di miglioramento dell’efficienza energetica per settore Risparmio energetico annuale atteso al 2016 (GWh/anno) Residenziale 56.830 Terziario 24.700 Industria 21.537 Trasporti 23.260 TOTALE 126.327 Fonte MSE - Cesi Ricerca
Risparmio energetico annuale al 2016 per tecnologia Misure di miglioramento efficienza energetica per tecnologia Risparmio energetico annuale atteso al 2016 (GWh/anno) Dettaglio Risparmio energetico annuale atteso al 2016 (GWh/anno) Totale Motori elettrici/inverters sostituzione motori elettrici di potenza 1-90kW da classe Eff2 a classe Eff1 3.400 9.800 installazione di inverters su motori elettrici di potenza 0 75-90 kWh 6.400 Coibentazione coibentazione superfici opache edifici residenziali ante 1980 12.800 13.730 sostituzione di vetri semplice con doppi vetri 930 Climatizzazione impiego di condizionatori efficienti 540 49.880 impiego impianti di riscaldamento efficienti 43.350 camini termici e caldaie a legna 3.480 incentivazione all’impiego di condizionatori efficienti 2.510 Elettrodomestici e Climatizzazione termica, frigorifera residenziale e assimilata sostituzione lavastoviglie con apparecchiature in classe A 1.060 7.530 sostituzione frigoriferi e congelatori con apparecchiature in classe A+ e A++ 3.860 sostituzione lavabiancheria con apparecchiature in classe A superlativa 410 sostituzione scalda acqua elettrici efficienti 2.200 Cogenerazione 6.280 Illuminazione lampade efficienti e sistemi di controllo 6.500 12.590 lampade efficienti e sistemi di regolazione del flusso luminoso (illuminazione pubblica) 1.290 sostituzione lampade ad incandescenza (GLS) con lampade a fluorescenza CFL 4.800 Fonte MSE - Cesi Ricerca
Considerazioni generali su efficienza energetica
L’efficienza energetica va vista come un’opportunità non solo per i fornitori di tecnologie ma specialmente per il sistema paese e le sue industrie. Occorre concentrarsi su quei settori che danno da subito i maggiori ritorni con le tecnologie esistenti e con il supporto di leggi/incentivi che non creino al sistema industriale ed al paese oneri aggiuntivi. Molti interventi non devono attendere incentivi dati i loro ritorni a breve. Occorre agire in modo differenziato sia sul parco installato sia sul "nuovo" considerando orizzonti temporali adeguati, almeno di medio periodo (5-10 anni).
Sebbene i differenti settori tecnologici abbiano ciascuno le proprie caratteristiche, occorrerà per ciascuno di essi sfruttare le leve di: incentivi ai consumatori certificati bianchi eventuali requisiti normativi per il nuovo da installare eventuali sgravi fiscali per fornitori di prodotti “high efficiency” Gli incentivi devono essere portati a carico della fiscalità generale, senza incidere sulle tariffe.
Informazione, comunicazione e formazione sono strumenti essenziali per una divulgazione dell’efficienza energetica e l’attività di audit energetico deve essere supportata dalle istituzioni come uno strumento importante per “smuovere” e “promuovere” gli interventi. Occorre arrivare ad una diffusa cultura che non si concentri sul puro investimento iniziale, ma che consideri anche i costi di O&M e quelli della bolletta energetica che sarà sempre più salata: una cultura di “life cycle cost”. Si ricorda ad esempio che i motori elettrici nella loro vita costano 2-3% per l’investimento iniziale ed il 95% per la relativa bolletta elettrica!
Fondamentali certificazioni e controlli per evitare contraffazioni Confindustria e le sue Unioni Industriali locali vogliono mettere in comune le esperienze positive e premiare i ”campioni” di efficienza energetica. I vertici aziendali devono sviluppare una posizione “proattiva” e “non oppositiva” delle varie funzioni aziendali e promuovere rianalisi della globale efficienza energetica nei siti produttivi/uffici. E’ necessaria una stretta collaborazione tra responsabile degli acquisti, responsabile tecnico, responsabile di esercizio e manutenzione … ed un “efficiente” energy manager.
Commenti su “tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia” (Energy Manager)
Secondo le indicazioni di legge “le funzioni che l'Energy Manager deve svolgere sono sintetizzate nella individuazione delle azioni, degli interventi e delle procedure necessarie per promuovere l'uso razionale dell'energia nonchè nella predisposizione dei bilanci energetici in funzione anche dei parametri economici e degli usi finali”. L'Energy Manager ha perciò il compito di supporto al decisore in merito all'effettiva attuazione delle azioni e degli interventi proposti.
Il comma 17 della circolare del 2/3/1992 indica come figura ideale per l’energy manager “un ingegnere con pluriennale esperienza nel settore della gestione dell'energia, dotato di competenze tecniche nel settore in cui opera, esperienza nel campo degli studi di fattibilità, buona conoscenza delle tecnologie avanzate e di una capacità organizzativa della propria struttura”.
Considerando: le varie tecnologie coinvolte in un sistema energetico aziendale e la loro rapida evoluzione, le sempre più frequenti e non stabili normative con relative penali (es.: CO2), incentivi (varie finanziarie, decreti legge, ecc), e regole (reti interne di utenza, ecc). la volatilità dei prezzi delle fonti energetiche. è possibile concentrare in una sola persona, specie per grandi aziende, spesso caratterizzate da più siti, le attività di un efficiente “Energy Manager”? non occorre pensare ad una minima struttura di Energy Management?.
anche per un Energy Manager proattivo, con capacità di leadership e di coinvolgimento delle varie strutture aziendali, è possibile ottenere risultati senza un suo “formale” potere ed intervento nelle spefifiche di acquisto (inserimento di “life cycle cost evaluations”), negli ordini e nell’O&M degli impianti?