Fumo di sigarette e rischio infortunistico (e assenteismo per malattia) Metodologia di indagine: ricerca MEDLINE (data-base della US National Library of Medicine che raccoglie gli abstract di circa 4500 riviste biomediche) Parole usate: “smokers and occupational accidents”, “ smokers and occupational injuries”, e similari. Pesenti B., Franchin D. ASL della provincia di Bergamo
Studi Principali attestanti l’associazione Ryan J. ’92– Division of Unintentional Injury Prevention, CDC Atlanta. Studio prospettico controllato (per eliminare i possibili fattori di confondimento: età, sesso, razza, uso di farmaci, turni, attività fisica) durato due anni su 2537 dipendenti del servizio postale di Boston. Fumatori abituali: eccesso del 30% di incidenti sul lavoro; del 40% di infortuni; del 55% di provvedimenti disciplinari. Il tasso di assenteismo per malattia dei fumatori era pari al 5.43% contro il 4.06% dei non fumatori.
Studi Principali attestanti l’associazione Tsai S.P. ’90 – Shell Oil Company, Corporate Medical Department - Studio prospettico di tre anni su 7863 lavoratori della Shell: analisi dell’assenteismo per malattie superiori ai 5 giorni (morbidity) e incidenti sul lavoro (stradali e non stradali). I fumatori abituali: eccesso del 60% di incidenti sul lavoro (75% per quelli stradali). Gli infortuni sul lavoro sono 2.5 volte più numerosi in chi fuma. Le fumatrici e i fumatori si ammalano rispettivamente 2.5 volte di più ed il 60% in più dei colleghi non fumatori dello stesso sesso.
Studi Principali attestanti l’associazione Sacks J.J. ’94 - Division of Unintentional Injury Prevention, CDC Atlanta Analisi della letteratura dal 1966 al 1993 sui rapporti tra fumo e incidenti (anche non occupazionali). incendi domestici: il 26-56% dei decessi e il 24% delle lesioni non fatali sono imputabili al fumo; il 4% degli incendi domestici è causato da bambini, particolarmente quelli sotto ai 5 anni di età, che giocano con fiammiferi, accendini o altro (la Philip Morris ha ritirato dal mercato un accendino con lucine attraenti per i bambini). Incendi e esplosioni nei luoghi di lavoro: in caso gas o vapori esplosivi o infiammabili sono spesso innescati dal fumo. Il 14% dei ricoveri per ustioni sono correlati alle sigarette. Gli incidenti stradali sono più 1.5 volte più frequenti tra i fumatori Chi fuma ha un numero di infortuni sul lavoro pari a 1.4-2.5 volte chi non fuma.
Studi Principali attestanti l’associazione Leistikow BN, 2000- Department of Epidemiology and Preventive Medicine, University of California Utilizzo dei dati del US National Health Interview Survey ed effettuazione di uno studio tipo prospettico di 6 anni sugli incidenti mortali (occupazionali e non) in un campione rappresentativo della popolazione americana (82.000 persone). Il rischio relativo per i fumatori (corretto per età, razza, sesso, stato civile, livello di istruzione, uso delle cinture di sicurezza, consumo dichiarato di alcool e sostanze psicoattive, ecc.) è risultato pari a 1.42.
Studi Principali attestanti l’associazione Halpern MT, 2001; Charles River Associates, Washington. Studio di coorte (sponsorizzato dalla Glaxo) sull’impatto del fumo di tabacco sull’assenteismo e la produttività di 300 impiegati di una compagnia aerea che sono stati seguiti per 4 mesi. L’assenteismo per malattia tra i fumatori (3.99gg) è risultato significativamente maggiore (P=0.001) sia rispetto agli ex fumatori (2.4gg) che ai non fumatori (1.33gg); inoltre, più tempo passa dalla cessazione, più si riduce l’assenteismo per malattia. La produttività media (su 10 outcomes considerati) degli ex fumatori a più di un anno dalla cessazione, è risultata il 4.5% superiore a quella dei fumatori.
Spiegazioni per l’associazione fumo-infortuni tossicità diretta (effetti di CO, nicotina e carbossiemoglobina): riduzione della visione notturna, ridotti riflessi e attenzione, aumento degli errori di valutazione nella guida; distrazione causata dal fumo: es. accendendo la sigaretta, se cade la brace, se il fumo va negli occhi, se si tossisce; guidando con una mano sola si riduce la manovrabilità nelle emergenze; problemi di salute fumo associati: problemi cardiovascolari fumo associati e farmaci possono alterare la performance; fattori di confondimento (alcool, droga, personalità): fumatori a più alto rischio infortunistico anche negli studi controllati per l’assunzione di alcool o l’uso di droga; i fumatori mostrano tratti di personalità più inclini a comportamenti rischiosi (fumo marker di un rischio sottostante), il fatto però che gli ex fumatori hanno un minor rischio infortunistico indicherebbe il fumo quale fattore di rischio indipendente;
Effetti della promozione della salute nei luoghi di lavoro Ryan J. ’98 – Division of Unintentional Injury Prevention, CDC Atlanta. Continuazione dello studio sui 2537 dipendenti postali. I rischi più elevati per i fumatori per incidenti e infortuni sul lavoro si riducono con programmi attivi di cessazione dal fumo e aumento delle restrizioni per i fumatori nei luoghi di lavoro.
Effetti della promozione della salute nei luoghi di lavoro Jeffery RW, ’93 – Division of Epidemiology, University of Minnesota. 32 aziende sono state randomizzate ed in 16 sono stati effettuati programmi di promozione della salute (cessazione del fumo e controllo del peso) mentre le altre 16 sono state utilizzate come controlli; tutte le aziende sono state seguite per 2 anni e valutato l’andamento dell’assenteismo per malattia. Nelle aziende “trattate” si sono notate riduzioni statisticamente significative nelle percentuali di lavoratori assenti per malattia che si correlavano soprattutto con l’effettuazione di programmi antifumo e meno con quelli per il controllo del peso. Le attività favorenti la disassuefazione dal fumo possono condurre ad importanti benefici economici nel breve termine
Conclusioni La letteratura indica una correlazione significativa tra fumo si sigaretta e infortuni ed assenteismo per malattia. La promozione della salute nei luoghi di lavoro genera benefici per i lavoratori, per le aziende e per la Sanità Pubblica. Nei luoghi di lavoro dove vengono promosse iniziative per la promozione della salute (e gli interventi per la disassuefazione dal fumo tra queste sembrano avere maggiore efficacia) l’assenteismo per malattia è minore e si riducono i rischi infortunistici.