Elementi della spiritualità giovanile S. CLEMENTE Elementi della spiritualità giovanile Copyright © by Padre Pietro Sulkowski CSsR
S. Clemente e Pastorale Giovanile I giovani erano al centro della sua attenzione per tutta la vita. Prima di lasciare l’Italia Clemente riceve dal Papa e dal P. Generale tutti i diritti riguardanti l’educazione della gioventù. Egli ha ritenuto l’educazione della gioventù abbandonata come un dovere eminentemente missionario.
Pastorale Giovanile a Varsavia Senza mezzi S. Clemente ha fondato nella capitale della Polonia una scuola per i poveri e un orfanotrofio. Più tardi, aumentato il numero dei collaboratori, fondò anche un corso classico e un istituto tecnico.
Pastorale Giovanile a Varsavia La scuola popolare per ragazze e ragazzi La capacità di accoglienza era di cento alunni, ma ben presto salì a duecento L’insegnamento era gratuito e offerto ai figli di genitori polacchi quanto tedeschi o russi Senza nessuna difficoltà erano ugualmente ammessi ragazzi e ragazze di altre religioni, purché fossero di bassa condizione sociale
Pastorale Giovanile a Varsavia Ciò che distingueva la scuola di Clemente erano proprio queste condizioni. Le materie più importanti erano la lettura e la scrittura in tedesco o polacco, l’aritmetica, la religione, la storia e la geografia.
Pastorale Giovanile a Varsavia La scuola classica Per i ragazzi poveri fondò un tipo di liceo “per quelli che vogliono continuare i propri studi” Gruppi di benestanti erano in assoluto disaccordo
Pastorale Giovanile a Varsavia La scuola tecnica e professionale L’esperienza personale di Clemente lo porta a fondare una scuola professionale per apprendisti Egli fece in modo che anche i giovani lavoratori potessero fare l’apprendistato di un mestiere Ha fondato anche una scuola professionale e una di economia domestica per ragazze
Pastorale Giovanile a Varsavia La scuola serviva a Clemente a “prolungare” la sua pastorale. I bambini diventavano “apostoli delle famiglie” Clemente leggeva ai bambini il vangelo; prima delle lezioni li portava in chiesa per una breve preghiera
Pastorale Giovanile a Varsavia Una particolare cura di Clemente riguardava le ragazze Egli dovette constatare che numerose ragazze delle classi inferiori di Varsavia erano sedotte nella loro età giovanile e addestrate per fare le prostitute Per ritrovare la loro dignità umana fondò una scuola di lavori manuali (lavori a maglia, cucito, cucina)
Pastorale Giovanile a Varsavia Nel 1789 la scuola di S. Bennone viene ufficialmente accettata dal Governo Nonostante l’utilità e lo sviluppo della scuola a tanti l’attività dei redentoristi dava fastidio Nel 1806 il Governo della Prussia decise di sopprimere la scuola di casalinghe perché non era conveniente che un “istituto di ragazze fosse sotto la direzione di un monastero maschile”
Pastorale Giovanile a Varsavia L’orfanotrofio Venivano accolti a S. Bennone (40/60 fanciulli al giorno) I maschi ci abitavano, ci mangiavano, ci si vestivano Le ragazze erano alloggiate in famiglie amiche o presso vedove benestanti
Pastorale Giovanile a Varsavia Inserimento nel lavoro e accompagnamento L’accompagnamento pastorale, personalizzato per ciascun individuo, era la forza specifica di Clemente I ragazzi non venivano abbandonati a sé stessi I redentoristi si sforzavano di procurare ai loro protetti buoni posti di lavoro o un impiego appropriato
Pastorale Giovanile a Varsavia “Questo è per me. Ora date qualcosa anche per i miei orfanelli”
Pastorale Giovanile a Varsavia “Signore, aiuto! È già tardi”
Da Varsavia a Vienna
Pastorale Giovanile a Vienna Al momento del suo esilio a Vienna nel 1808 si trovò davanti a una nuova situazione Quasi completamente separato dai suoi confratelli Si appoggia ai laici in condizioni quasi impossibili
Pastorale Giovanile a Vienna Ogni giorno la porta aperta, sempre e per chiunque Il suo ministero basato sull’amicizia e sull’ospitalità Il suo appartamento diventa luogo di incontro per giovani studenti universitari
Pastorale Giovanile a Vienna L’ospitalità: Nella sua casa i giovani potevano sperimentare una grande e autentica qualità umana “Potevano andare da lui ogni volta che volevano. Non lo infastidivano mai. Lui aveva sempre il tempo per riceverli, anche quando era occupatissimo o sofferente”. Per i giovani era semplicemente il loro amico prete: “ecco un prete che ci comprende, che prende ciascuno sul serio”.
Pastorale Giovanile a Vienna Ciò che attirava i giovani non era quello che diceva quanto ciò che lui era per loro. L’incontro con Clemente costituiva per loro un esperienza di fede che li rendeva felici Chiesa domestica – Familia sacra
Pastorale Giovanile a Vienna “Queste visite mi sembravano simili a un particolare ufficio familiare” “Alla sua presenza ognuno si sentiva felice, felice di poter parlare con lui” “Non ho mai avuto ore così felici come quando facevamo colazione con lui, attorniato dai suoi discepoli che eravamo noi stessi… Lui era il padre di famiglia più festoso, animato da una vera gioia fanciullesca”
Pastorale Giovanile a Vienna Queste persone trasformate avevano subito il contagio dello spirito missionario di p. Clemente e si facevano essi stessi apostoli.
Pastorale Giovanile a Vienna “Quando qualcuno aveva fatto la conoscenza del p. Hofbauer, non aveva pace se non avesse condotto da lui altri conoscenti… Noi provavamo una grandissima gioia quando venivamo a sapere che il tale o il tal altro era andato dal padre, perché eravamo convinti che era già stato convertito. Tanto grande era l’opinione che noi avevamo del p. Hofbauer”
Pastorale Giovanile a Vienna I circoli di studio La sua casa diventa il luogo di appuntamento della gioventù Molti lo hanno scelto come confessore o direttore spirituale Così nascono le famose riunioni serali - “circoli della fede”
Pastorale Giovanile a Vienna Circoli di studio Erano serate spontanee: senza regolamenti e senza protocolli Ogni riunione era diversa: erano una specie di “forum” odierni, su temi religiosi o questioni riguardanti la Chiesa La condivisione dell’esperienza di fede
Pastorale Giovanile a Vienna Di tanto in tanto faceva una passeggiata per la città Oppure organizzava pellegrinaggi dei giovani Un buon numero di questi giovani partecipava alla Messa quotidianamente Circolo di studio
Pastorale Giovanile a Vienna Il suo metodo di formazione dei giovani si basava sulla mitezza e sull’intuizione Non amava vuote speculazioni, discussioni lunghissime riguardo alla fede La fede viva e dinamica è più convincente ed efficace
Pastorale Giovanile a Vienna Semplicità e umiltà Nelle discussioni sulla fede cercava di eliminare le radici su cui si fondava l’indifferenza religiosa attraverso lo studio della storia della Chiesa, la vita dei santi…
Pastorale Giovanile a Vienna Il primo passo della sua pedagogia era quello di formare i giovani nell’umiltà e nella purezza Approfittava di ogni occasione per condurre i giovani al sincero incontro con se stesso
Spiritualità di S. Clemente La fonte principale è la FEDE dalla quale scaturisce tutto: l’efficacia della sua predicazione. La lettura e la meditazione del Vangelo I libri di storia della Chiesa e la vita dei santi
Spiritualità di S. Clemente 2. Dalla fede scaturiva l’AMORE PER GESÙ CRISTO “amare Gesù Cristo è più di ogni altra scienza” “la sua vita era basata sull’amore di Dio, della Chiesa e sul desiderio di condurre le anime a Dio”
Spiritualità di S. Clemente 3. L’amore di Dio si realizzava nel COMPIERE LA VOLONTÀ DI DIO. - Il desiderio di portare i Redentoristi oltre le Alpi L’immensità del lavoro svolto Tannoia: “Lo ammiriamo, ma non approviamo” Il grande impegno personale
Spiritualità di S. Clemente 4. La FIDUCIA IN DIO e IN CRISTO “Dio non abbandona nessuno chi vuole collaborare con la sua grazia” “Cadiamo solo per mancanza della fiducia e della fede”
Spiritualità di S. Clemente 5. La PAZIENZA verso gli altri. Nella sua vita Clemente ha sperimentato tanti fallimenti dei suoi programmi Schlegel: “Ciò che ci rafforza e porta l’ammirazione è l’umiltà e la pazienza del nostro grande padre in diverse circostanze della vita quotidiana”
Spiritualità di S. Clemente 6. La perfetta UMILTÀ - “Questo è per me. Ora date qualcosa anche per i miei orfanelli”
Spiritualità di S. Clemente 7. La POVERTÀ Come capacità di condivisione La sua spiritualità è “attiva”: non solo condivideva tutto con gli altri, ma anche egli stesso si mortificava
Spiritualità di S. Clemente 8. La GIOIA Clemente non era il santo triste, ma felice “Lui era il padre di famiglia più festoso, animato da una vera gioia fanciullesca”
Spiritualità di S. Clemente 9. La PREGHIERA L’importanza della preghiera liturgica festosa e ben preparata Il culto di Gesù Eucaristico e le visite al Santissimo Sacramento Il silenzio interiore La riflessione e la meditazione personale
Spiritualità di S. Clemente 10. Il CULTO MARIANO Il rosario Parlava di Maria con pietà e amore Visitava spesso i santuari mariani
Spiritualità di S. Clemente 11. “L’UNIVERSALITÀ” della sua spiritualità Aperta a tutti gli stati sociali La santità universale: “tutti sono chiamati alla santità” Ogni persona ha la possibilità di santificarsi nel proprio stato di vita
Spiritualità di S. Clemente 12. L’atteggiamento ECUMENICO Il rispetto per le altre confessioni Il dialogo sincero
Elementi di spiritualità giovanile Lo sviluppo della personalità La cura per la formazione intellettuale e spirituale Lo sforzo personale nella ricerca di Dio e nell’approfondimento della fede Nella vita di S. Clemente: la solitudine, il pellegrinaggio, lo studio
Elementi di spiritualità giovanile 2. Lo sviluppo della fede Il motore dell’apostolato La virtù che influisce sulla vita quotidiana La fiducia e l’abbandono a Dio La gioia della fede Ringraziare per il dono della fede
Elementi di spiritualità giovanile 3. La vita di preghiera L’elemento fondamentale della formazione Invitava alla preghiera incessante È la fonte di tutte le grazie Nella preghiera sottolineava la dimensione dell’amore del prossimo
Elementi di spiritualità giovanile Negli statuti per i laici: seguire Cristo nel suo amore, servizio e obbedienza;ogni giorno un quarto d’ora di meditazione sui misteri della fede, sulle virtù morali e sulla vocazione e compiti dell’uomo; l’esame di coscienza; il rosario; l’eucaristia e la confessione frequente; partecipare regolarmente agli incontri del gruppo
Elementi di spiritualità giovanile 4. La partecipazione alla vita sacramentale L’Eucaristia: il centro della nostra fede; l’elemento centrale della giornata; il carattere comunitario; la preparazione della liturgia Il sacramento della penitenza: è una continua conversione e un ritorno nelle braccia del Padre misericordioso; è una grande professione di fede; forma la personalità del cristiano
Elementi di spiritualità giovanile 5. La cura per la liturgia Le sue chiese diventavano centri del culto e della formazione religiosa La “missione perpetua” Il senso della musica sacra La cura per la chiesa La preparazione delle celebrazioni liturgiche
Elementi di spiritualità giovanile 6. La sensibilità all’ascolto della Parola di Dio La predicazione: sistematica, programmata La meditazione del vangelo domenicale per tutta la settimana La semplicità Il ruolo dei laici è l’evangelizzazione nei propri ambienti attraverso la parola e la testimonianza di vita
Elementi di spiritualità giovanile 7. L’amore apostolico (lo zelo) L’attività apostolica nasce dall’amore Servire il prossimo nell’amore è la via della perfezione cristiana L’amore e l’apostolato sono inseparabili 8. Il discernimento e il compimento della volontà di Dio 9. L’amore della Chiesa 10. La preferenza per gli abbandonati