L’esperienza di Millikan: la quantizzazione della carica elettrica

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Transcript della presentazione:

L’esperienza di Millikan: la quantizzazione della carica elettrica Paolo Bernardini, Luca Girlanda, Andrea Ventura Dipartimento di Fisica Università del Salento Email: luca.girlanda@le.infn.it, andrea.ventura@unisalento.it

Scopo dell’esperienza Misurare la carica elettrica di goccioline d’olio accelerate da un campo elettrico uniforme Verificare la granularità della carica elettrica e l’esistenza di una carica fondamentale di cui tutte le cariche sono multiple

Cenni storici Nel 1909 Robert Millikan fu il primo a misurare la carica dell’elettrone, attraverso l’esperimento della “goccia d’olio”, ottenendo già una precisione dello 0.1%: Q = (1.592 ± 0.0017) · 10-19 C L’articolo definitivo (1913) gli valse, 10 anni più tardi, il riconoscimento del premio Nobel. Il valore attualmente noto della carica dell’elettrone è Q = (1.602 176 487 ± 0.000 000 040) · 10-19 C

Apparato strumentale 1) Piano di base 2) Microscopio con oculare e micrometro 3) Condensatore piano 4) Dispositivo per illuminare 5) Nebulizzatore d’olio 6) Pompetta di gomma per olio 7) Base d’appoggio Olio (di densità nota ) Alimentatore (corrente continua)

Dati tecnici Distanza tra le armature del condensatore: s = 6.00±0.05 mm Densità dell’olio impiegato  = 0.877 g/cm3 (a 15°C)  = 0.871 g/cm3 (a 25°C) Ingrandimento dell’oculare: 10 Ingrandimento dell’obiettivo: 2 Scala del micrometro: 10 mm Graduazione della scala: 0.1 mm Intervallo di tensione dell’alimentatore: 0-600 V

Procedura sperimentale (1/3) Agendo sulla pompetta si immettono delle goccioline d’olio nella cameretta delimitata dalle armature del condensatore piano e dal coperchio in plastica, nel quale sono presenti due appositi forellini. Alcune goccioline si caricano elettricamente (con carica -ne, n intero) per effetto della frizione con l’aria e, tramite il campo elettrico E, possono essere accelerate lungo l’asse verticale (z), lungo il quale agiscono: la forza peso (mg), la spinta di Archimede, la forza viscosa (Fvisc) e la forza elettrica (neE)

Procedura sperimentale (2/3) Il campo elettrico è dato da |E| = V/s La spinta di Archimede è essenzialmente trascurabile rispetto alla forza peso (aria  10-3 g/cm3 << olio) La forza viscosa è Fvisc = 6Rvd, viscosità =1.82·10-5 Pa s raggio della gocciolina R, velocità di deriva vd

Procedura sperimentale (3/3) Una volta individuata una gocciolina carica (l’immagine nel microscopio risulta rovesciata), si agisce sulla tensione, fino a raggiungere l’equilibrio tra tutte le forze, alla tensione Veq All’equilibrio (vd=0) si ha: con E = Veq/s Successivamente, spegnendo il campo elettrico (V=0), la gocciolina si muove a una certa vd ed eguagliando il peso alla forza viscosa, si ha: Misurati Veq e vd, si ricavino prima R e poi la carica “ne”

Alcune indicazioni L’apparato strumentale è estremamente sensibile a urti e spostamenti: agire con cautela in tutte le fasi dell’esperienza Per effetto della diversa temperatura all’interno del condensatore al variare della distanza dalla lampada, le goccioline possono avere una significativa componente orizzontale della velocità: agendo opportunamente sulla pompetta, tale effetto può essere compensato Per favorire una migliore osservazione, è disponibile una webcam collegata a un computer, fissata adeguatamente davanti al microscopio

Configurazione con webcam Montando la webcam al contrario, l’immagine del microscopio appare nuovamente rovesciata sullo schermo del computer

Studio delle incertezze Si considerino le fonti di incertezza sulla misura di ne (il valore più probabile di n è 1) Misura di Veq quando la gocciolina è realmente ferma Misura della velocità vd Altre fonti di incertezza meno rilevanti riguardano: Dipendenza dei valori di  e  dalla temperatura Correzione per la spinta di Archimede Conoscenza dell’accelerazione di gravità g Conoscenza delle varie grandezze misurate Si stimi l’impatto di tali incertezze sulla misura finale