Revisione dell’andamento del morbillo, 2003-2004 Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2003-2007
Le notifiche obbligatorie
Andamento del morbillo in Italia, 1960-2003 La diapositiva mostra il numero di casi di morbillo notificati in Italia nel periodo 1960-96, rappresentati dalla linea bianca. Negli anni ‘60, prima dell’introduzione in commercio del vaccino, il numero medio di casi per anno era di circa 74.000; a partire dagli anni ‘70 l’incidenza è progressivamente diminuita e negli anni’90 sono stati segnalati in media 25.000 casi l’anno. Tuttavia, visto che non sono state mai raggiunte coperture vaccinali elevate, non ci sono stati sostanziali cambiamenti nel pattern epidemiologico della malattia, che continua a presentarsi con periodiche annate epidemiche. Le epidemie di morbillo si presentano ad intervalli di 3–4 anni; l’ultimo anno epidemico è stato il 1997, con oltre 40.000 casi notificati, mentre nel 1998 è stato raggiunto il minimo storico (circa 4.000 casi). La linea gialla mostra il numero di decessi da morbillo negli anni 1979-1996. La mortalità è diminuita negli anni passando da una media di 13 decessi all'anno nel decennio 1980-89 a 7 per anno nel periodo 1990-96. Va sottolineato però che questo dato, ottenuto in base alle cause di morte ISTAT, rappresenta certamente una sottostima, ed evidenzia come in Italia si continuino a verificare decessi causati da una malattia facilmente prevenibile. Fonte dei dati. Casi:notifiche obbligatorie; Copertura vaccinale: sistema di rilevazione routinario
Andamento del morbillo in Italia, 2000-2003 La diapositiva mostra il numero di casi di morbillo notificati in Italia nel periodo 1960-96, rappresentati dalla linea bianca. Negli anni ‘60, prima dell’introduzione in commercio del vaccino, il numero medio di casi per anno era di circa 74.000; a partire dagli anni ‘70 l’incidenza è progressivamente diminuita e negli anni’90 sono stati segnalati in media 25.000 casi l’anno. Tuttavia, visto che non sono state mai raggiunte coperture vaccinali elevate, non ci sono stati sostanziali cambiamenti nel pattern epidemiologico della malattia, che continua a presentarsi con periodiche annate epidemiche. Le epidemie di morbillo si presentano ad intervalli di 3–4 anni; l’ultimo anno epidemico è stato il 1997, con oltre 40.000 casi notificati, mentre nel 1998 è stato raggiunto il minimo storico (circa 4.000 casi). La linea gialla mostra il numero di decessi da morbillo negli anni 1979-1996. La mortalità è diminuita negli anni passando da una media di 13 decessi all'anno nel decennio 1980-89 a 7 per anno nel periodo 1990-96. Va sottolineato però che questo dato, ottenuto in base alle cause di morte ISTAT, rappresenta certamente una sottostima, ed evidenzia come in Italia si continuino a verificare decessi causati da una malattia facilmente prevenibile.
Notifiche obbligatorie di morbillo per regione; 2000-2003
Distribuzione per età notifiche obbligatorie di morbillo; 2000-2003
Quali conclusioni possiamo trarre dalla revisione delle notifiche obbligatorie? Minimo storico del morbillo nel 2001, ed elevata incidenza nel 2002 e 2003 In PA Bolzano, incremento casi osservato già nel 2001 Campania regione più colpita, seguita da Puglia e Lazio Maggioranza dei casi in bambini 0-14 anni, con % minori nelle regioni a più alta copertura vaccinale
I risultati di SPES
Bambini 0-14 aa in sorveglianza per regione. SPES 2003
Incidenza del morbillo per mese Italia; bambini 0-14 anni SPES; gennaio 2000-luglio 2004
Incidenza per 100.000 e casi stimati di morbillo. SPES, 2000-2003
Rapporto casi stimati SPES/notifiche obbligatorie. 0-14 anni; 2000-2003
Quali conclusioni possiamo trarre dalla revisione dei dati SPES? Le regioni più colpite includono oltre alla Campania, alla Puglia e al Lazio, anche la Calabria Campania e Lazio sono state colpite soprattutto nel 2002, Puglia e Calabria nel 2003 La Calabria è la regione con la stima di sottonotifica più elevata Nelle regioni con pochi casi, le dimensioni del campione SPES possono non essere sufficienti ad identificarli
I ricoveri ospedalieri
Metodi Dati SDO nazionali del 2002 Estratti tutti i ricoveri che presentavano nella diagnosi principale e/o in una delle diagnosi secondarie di dimissione un codice ICD9 corrispondente a morbillo o sue complicanze (055.0-055.9) Valutati i costi in base ai DRG (tariffe concordate tra le Regioni e PA per la compensazione interregionale della mobilità sanitaria) Analisi nazionale e per regione
Risultati, Italia 2002 3072 ricoveri 2630 (86%) avevano il morbillo come diagnosi principale 442 (14%) avevano il morbillo come diagnosi secondaria
Distribuzione per mese dei ricoveri per morbillo. Italia, 2002
(N. ricoveri/100.000 abitanti) Distribuzione dei ricoveri per morbillo e tasso di ricovero per fascia di età. Italia, 2002 Fascia di età (anni) N. ricoveri Percentuale (%) Tasso di ricovero (N. ricoveri/100.000 abitanti) < 1 241 7,8 46,2 1 – 4 834 27,1 39,8 5 – 9 781 25,4 29,2 10 – 14 430 14,0 15,3 15 – 19 258 8,4 8,8 > 20 528 17,2 1,1 TOTALE 3072 100 5,4
Le diagnosi di dimissione, Italia 2002 1328 diagnosi di morbillo non complicato (50%) 391 diagnosi di polmonite (13%) 81 diagnosi di encefalite (3%) 16 diagnosi di trombocitopenia (1%)
N. Ricoveri e costo per Regione, Italia 2002
Quali conclusioni possiamo trarre dalla revisione dei dati SDO? L’andamento temporale e geografico dei ricoveri nel 2002 concorda con i dati di sorveglianza della malattia: Picco nella tarda primavera Campania regione più colpita Seguono Lazio, Puglia e Calabria L’impatto in termini di salute e costi è stato molto pesante E’ importante effettuare la stessa analisi anche per il 2003
La situazione regionale
Andamento del morbillo in Regione X, 1990-2003 La diapositiva mostra il numero di casi di morbillo notificati in Italia nel periodo 1960-96, rappresentati dalla linea bianca. Negli anni ‘60, prima dell’introduzione in commercio del vaccino, il numero medio di casi per anno era di circa 74.000; a partire dagli anni ‘70 l’incidenza è progressivamente diminuita e negli anni’90 sono stati segnalati in media 25.000 casi l’anno. Tuttavia, visto che non sono state mai raggiunte coperture vaccinali elevate, non ci sono stati sostanziali cambiamenti nel pattern epidemiologico della malattia, che continua a presentarsi con periodiche annate epidemiche. Le epidemie di morbillo si presentano ad intervalli di 3–4 anni; l’ultimo anno epidemico è stato il 1997, con oltre 40.000 casi notificati, mentre nel 1998 è stato raggiunto il minimo storico (circa 4.000 casi). La linea gialla mostra il numero di decessi da morbillo negli anni 1979-1996. La mortalità è diminuita negli anni passando da una media di 13 decessi all'anno nel decennio 1980-89 a 7 per anno nel periodo 1990-96. Va sottolineato però che questo dato, ottenuto in base alle cause di morte ISTAT, rappresenta certamente una sottostima, ed evidenzia come in Italia si continuino a verificare decessi causati da una malattia facilmente prevenibile. Fonte dei dati. Casi:notifiche obbligatorie; Copertura vaccinale: sistema di rilevazione routinario
N. Notifiche di morbillo per mese Regione X, gennaio 2000-luglio 2004
Distribuzione per età delle notifiche di morbillo Regione X, 2000-2003 N. Notifiche Incidenza per 100.000 abitanti < 1 anno 1-4 anni 5-9 anni 10-14 anni 15-19 anni > 20 anni Totale
Distribuzione per provincia delle notifiche di morbillo Regione X, 2000-2003 N. Notifiche Incidenza per 100.000 abitanti Provincia X Provincia Y Provincia Z Provincia W Totale
Ricoveri ospedalieri, 2002-2003 Se disponibili, analizzare i dati di entrambi gli anni
Quali conclusioni possiamo trarre dalla revisione dei dati regionali?