Le Infrastrutture per la Società dell’Informazione

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Transcript della presentazione:

Le Infrastrutture per la Società dell’Informazione Matera 16 - 10 - 2003 Giancarlo Galardi Direttore Generale Organizzazione Regione Toscana RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Cosa è cambiato in questi ultimi 2 o 3 anni ? Le tematiche relative alla società dell’informazione sono uscite dal dibattito teorico e sono entrate nella fase operativa con particolare riferimento all’e-government La politica si è accorta con vari livelli di percezione e di proattività, del bisogno di una politica dell’innovazione applicata alla società e al ruolo in questo, della pubblica amministrazione Si è iniziato a distinguere gli interventi di informatizzazione dall’uso dell’informatica per le politiche di innovazione Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Alcuni elementi di confusione/perplessità persistono Si ritiene ancora che i cablaggi dei territori siano interventi per la società dell’informazione, che sarebbe come dire di fare una politica per le strade invece che per la viabilità, Si ritiene ancora che i motori del cambiamento siano le grandi imprese attraverso i loro prodotti o soluzioni, con la conseguenza che il dibattito si esaurisce su quale prodotto si usa e quale soluzione sia migliore dell’altra, Non si è ancora ben compreso cosa siano le infrastrutture per la società dell’informazione e quali siano i vantaggi nell’investire in esse Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

RT RT I processi per lo sviluppo della società dell’informazione Coinvolgono numerosi attori Richiedono competenze e conoscenze multidisciplinari Richiedono investimenti di risorse non trascurabili Debbono poter essere misurati i risultati in termini di effetti finali e non solo di efficienza indotta (cosa cambia e come..) Si riferiscono o devono riferirsi alla totalità dei cittadini Sono abilitati dall’innovazione tecnologica con i susseguenti rischi di marginalizzazione Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Politiche Regionali per la Società dell’Informazione Partner Privati Pubblici Cittadini Aziende intermediari Semplificazione Relazione Accesso alla PA Digital Divide Promozione Informazione Mktg Territoriale Informazioni Servizi E-Government E-government Politiche Regionali per la Società dell’Informazione Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Quali gli elementi di successo per una politica della Società dell’informazione – e-government - Creare meccanismi di Governance inclusivi che facilitino i percorsi decisionali e che favoriscano la coesione attraverso la coprogettazione e la condivisione Mantenere le identità dei singoli all’interno di una nuova identità di sistema Sfruttare pienamente tutte le risorse, le attitudini, le missioni, le capacità dei soggetti inclusi nel sistema in un quadro di programmazione condiviso (il mosaico dello sviluppo) Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Politica per la società dell’informazione Perché intervenire con una politica Portatori d’interesse Processi gestionali e istituzionali Politica per la società dell’informazione Soggetti pubblici e privati Matera 16 - 10 - 2003 Soggetti pubblici Aspettative bisogni espressi o latenti. RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Quali gli strumenti per una politica per la Società dell’Informazione Investire sulle componenti comuni (infrastrutture) fattorizzando gli investimenti, facilitando l’inclusione anche in fasi successive al primo impianto, riducendo la complessità all’intero delle singole organizzazioni e soggetti coinvolti Investire sulle tematiche dell’accesso prima fra tutte l’abilità e la propensione all’uso della tecnologia nelle sue svariate forme da parte dei cittadini e imprese Superare la autoreferenzialità dei soggetti e dei ruoli con particolare riferimento alla pubblica amministrazione includendo altri attori (associazioni, libere professioni, …) Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Infrastrutture per la società dell’informazione Partner Privati Pubblici Cittadini Aziende intermediari Semplificazione Relazione Accesso alla PA Digital Divide Promozione Informazione Mktg Territoriale Informazioni Servizi E-Government E-government Infrastrutture per la società dell’informazione Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Il perché di una struttura interregionale sui temi della società dell’informazione a) Rafforzare la cooperazione interregionale su temi che travalicano i confini geografici, essendo questi parte di una politica di interesse di tutto il paese b) Rafforzare la capacità delle Regioni di incidere sulle scelte tecniche e di sistema, nazionali in una logica necessariamente dal basso verso l’alto Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Rafforzare la collaborazione tecnica fra le Regioni sui temi di comune interesse Regione “a” Regione “b” Matera 16 - 10 - 2003 Regione “c” RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

RT RT Rafforzare la capacità di proporre Sistema Centrale Consente di acquisire un ruolo propositivo e di indirizzo Sistema Centrale Sistema delle Regioni Matera 16 - 10 - 2003 Enti locali e altri soggetti Ministeri RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Ambiti di intervento del Q3I a) Le Infrastrutture per la Società dell’Informazione b) Progetti applicativi di settore comune alle Regioni ( Sanità, Lavoro, Amministrazione, ….) c) Definizione degli standard informativi legati alla cooperazione applicativa e allo scambio di dati e informazioni d) Informazione e supporto al riuso di applicazioni e componenti software certificate Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

www.q3i.it Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

RT RT Cosa sono le infrastrutture per la società dell’informazione? Infrastrutture per il trasporto di dati e informazioni Infrastrutture per la sicurezza Infrastrutture per la cooperazione applicativa Infrastrutture per l’identità e l’accesso Infrastrutture informative (organizzazione di contenuti) Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Presentazione Infrastrutture Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Fase II di e.Government RT RT I temi sui quali possiamo, dobbiamo e sappiamo dare un contributo esclusivo: Infrastrutture ( laddove esistenti le infrastrutture sono quelle della regione e in alternativa quella interregionale) b) Sanità e lavoro (materie di stretta competenza regionale) c) Formazione I temi sui quali porre la massima attenzione: a) Supporto piccoli Comuni b) Riuso ( solo di soluzioni certificate ) Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Fase II di e.Government RT RT Infrastrutture ( le Urgenze ) Completare la rete interregionale nell’ambito del modello S.P.C. Definire un Modello per la cooperazione applicativa che preveda un BackBone nazionale e un percorso di convergenza delle singole realtà regionali Definire un Modello per i sistemi di autenticazione e accesso a supporto dello sviluppo e diffusione delle Carte di Servizio secondo lo standard C.N.S. Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

RT RT Struttura nazionale S.P.C. ISP Accreditati: QISP Community Network Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Cooperazione Applicativa Una Infrastruttura costituita da: Centri di servizio regionali o interregionali interconnessi su canali sicuri Architetture complementari di tipo EDA e SOA capaci di creare un BackBone interregionale Autonomia gestionale e progettuale di livello regionale e definizione di standard applicativi comuni Cooperazione e cogestione delle strutture di catalogo (Registry, LDAP) dei servizi e di smistamento dei flussi informativi Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Obiettivo: giungere in modo graduale e scalabile, ad uno scenario completamente federato in cui ciascun registryRegionale è coinvolto in una logica di reciproca conoscenza dinamica con tutti gli altri. Prima fase Registry/repository Primario centralizzato “primus inter pares”, creato con l'intento di eliminare le ridondanze esistenti tra i registri attuali laddove esistenti Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

L’obiettivo dichiarato è fattibile a tecnologie disponibili in quanto: Gli scenari descritti sono basati su standard e sulla disponibilità di interfacce pubbliche nell'ambito del registry UDDI e nell'ambito del registry/repository ebXML Essi consentono l'interoperabiltà tra i registri/repository secondo le due più classiche modalità di interazione tra due sistemi, quella del Publish&Subscribe e quella di tipo HTTP request-response Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Registry Primario RT RT All'interno del registry primario sono contenute le descrizioni dei servizi che le Regioni mettono a disposizione nell'ambito del sistema di cooperazione Ad esso accederanno i Centri (o Client ) Regionali al fine di reperire i dettagli sui servizi da invocare Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

RT RT Registry Primario Matera 16 - 10 - 2003 Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Registry Federato RT RT Il registry federato collega tutti i registry attuali e futuri e ne assicura l'interoperabilità Costituisce un BakBone per l’accesso ai servizi a disposizione di tutte le amministrazioni Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Registry Federato- caso 1 Un ente possiede un registry ebXML contenente le descrizioni dei servizi che l'ente riesce ad erogare, per esempio documenti WSDL relativi a tali servizi Un secondo ente possiede il registry UDDI che accede alla descrizione del Web Service contenuta nell'ebXML, registrando un record di quella descrizione nel suo registry UDDI Matera 16 - 10 - 2003 Le specifiche UDDI Version 3.0 e le specifiche OASIS/ebXML Registry Version 2.5 possiedono entrambe un'interfaccia HTTP RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Registry Federato- caso 2 Un cambiamento alla descrizione di un Web Service all'interno di un registry UDDI scatena automaticamente una notifica di tipo publish/subscribe agli altri registry UDDI che conservano una loro rappresentazione locale di quella descrizione, e ai registry ebXML coinvolti (lo stesso concetto risulta valido nella direzione inversa ebXML registry-to-UDDI registry) Matera 16 - 10 - 2003 Le specifiche UDDI Version 3.0 e le specifiche OASIS/ebXML Registry Version 2.5 includono una capacità di comunicazione publish/subscribe (Subscription API nelle specifiche UDDI e Event-Driven Notification nelle specifiche OASIS/ebXML Registry) RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Registry Federato- Caso 3 L'ultima modalità consiste in una federazione di registry, in cui i registry coinvolti possono essere di tipo UDDI ed ebXML e le operazioni sui registry possono avvenire in modo trasparente al tipo di registry Matera 16 - 10 - 2003 Entrambe le specifiche UDDI Version 3.0 e OASIS/ebXML Registry Version 2.5 includono la possibilità di realizzare un'architettura di tipo federato, tramite rispettivamente i meccanismi di Publishing of Data Across Multiple Registries e Cooperating Registries RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Le Tematiche su cui lavorare insieme non mancano …… Matera 16 - 10 - 2003 Grazie e Buon lavoro a tutti RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT

Matera 16 - 10 - 2003 RT Giancarlo Galardi g.galardi@regione.toscana.it RT