IL GRATTACIELO ROVESCIATO di Stefano Bordiglioni A cura dei bambini della classe II C “Antonio Gramsci “ Orbassano II Circolo
La raduna di Pratovecchio si trova alla periferia di una grande città. In questa radura viveva un leprotto di nome Uup. Era un leprotto allegro e vivace, con la testa grande, le orecchie lunghe e le zampe sottili. Gli amici di Uup erano le farfalle, le lumache, gli scoiattoli, le talpe e i topi di campagna.
Gli umani con cui Uup aveva fatto amicizia si chiamavano Matteo e Federica. Federica ha sei anni, ha gli occhi marroni e i capelli castani e lunghi fino alle spalle. Matteo ha nove anni, i capelli corti a spazzola, gli occhi neri e ha già messo quattro denti definitivi.
Una mattina Uup vide arrivare due persone che scesero da una scatola puzzolente più grossa e più rumorosa delle altre, con ruote gigantesche. I due uomini tirarono fuori dal camion uno strumento da geometra e dei picchetti di legno bianchi e rossi, che piantarono sul prato. Uup era arrabbiato: non aveva capito niente di quello strano gioco e non gli era piaciuto affatto.
Uup andò dal nonno Op Op perché la radura era in pericolo e perché due uomini avevano piantato paletti di legno dappertutto e Uup non sapeva cosa stessero facendo. Il nonno gli disse che dopo i due uomini, sarebbero arrivati altri uomini con una montagna di ferro e di calce e infine le ruspe che si sarebbero mangiate la radura di Pratovecchio.
Gli animaletti della radura si riunirono e decisero di mandare un gruppetto di farfalle a parlare con padre Sole e madre Luna per chiedere il loro aiuto.
Venti farfalle colorate andarono a chiedere aiuto a Padre Sole. Il sole, però, sembrò accorgersi a malapena delle farfalle e disse che non gli importava nulla dei loro problemi.
Le farfalle andarono a parlare con madre Luna, ma lei si girò verso la sua corte di stelle e disse qualcosa sottovoce. Le stelline tutte intorno ridacchiarono piano per non farsi sentire, ma nel silenzio degli spazi siderali alle farfalle giunse chiarissimo il tintinnio argentino delle loro risatine.
Gli animali cercarono di parlare nel loro linguaggio chiedendo di non distruggere la radura. Pur non comprendendo il loro linguaggio, Dario Mattone capì che le loro tane sarebbero state distrutte e lasciò agli animali un paio di giorni per cercare un’altra radura. Gli animali decisero allora di rivolgersi direttamente agli umani. Quando videro le ruspe si incamminarono verso l’ingegner Dario Mattone. Dario Mattone fermò i lavori e chiamò gli operai.
Uup fu, così, incaricato dagli altri animali di trovare un’altra radura perché lui era un animaletto intelligente e svelto nella corsa. Uup uscì dalla radura e andò in città, ma un cane randagio affamato cercò di acchiapparlo.
Uup fortunatamente venne salvato da Matteo e Federica con i suoi amici. Uup raccontò ai bambini che nella radura di Pratovecchio erano arrivate delle ruspe , delle scavatrici e gli animali sarebbero stati sfrattati perciò dovevano trovare un’altra radura ma questo era impossibile.
I bambini insieme al leprotto Uup e agli animali chiesero all’ingegner Mattone di costruire il grattacielo rovesciato, cioè sdraiato su un fianco. L’ingegner Mattone accettò la loro proposta.
L’anno successivo Pratovecchio era completamente cambiato L’anno successivo Pratovecchio era completamente cambiato. Ora c’era una bellissima collina che faceva anche da casa per centinaia di persone. Il grattacielo era ricoperto di terra, d’erba, di cespugli e di piccoli alberi. Tutti gli animali: i conigli, i grilli, le volpi e i topini continuarono a vivere nella radura di Pratovecchio.