Andy Sachs (Anne Hathaway), neolaureata e originaria di una cittadina di provincia, si è trasferita a New York dove ha trovato lavoro come assistente di Miranda Priestly (Meryl Streep), celebre editrice della rivista di moda 'Runaway'. Una posizione invidiabile se non fosse che il suo nuovo capo è una donna dispotica che le rende la vita impossibile perseguitandola con telefonate anche nel cuore della notte. L'ingenua Andy si ritrova improvvisamente catapultata in un universo a lei sconosciuto, fatto di abiti firmati, feste piene di vip e regali costosi e, come se non bastasse, Emily (Emily Blunt), la prima assistente di Miranda, cerca in ogni modo di farla fuori rendendosi sempre più simile al loro capo.

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quale persona sceglie ognuno Un elemento interessante del film è l’avere evidenziato… quale persona sceglie ognuno come “consulente” del proprio lavoro da una parte ci sono i consigli di Nigel (Stanley Tucci), l'editore della rivista, e così la vita di Andy sembra migliorare giorno dopo giorno, ma suo padre, i suoi vecchi amici e il suo fidanzato Nate (Adrian Grenier) non sembrano essere d'accordo.

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Ci sono nella storia di Andy tanti elementi positivi, ma c’è pure della mancanza di maturità? Il fatto di non riconoscere certe scelte come proprie (“non avevo scelta”) può derivare da un’assenza del componente interiore nell’attività che svolge?

Andy ha un progetto per la sua vita o invece (per quanto si vede nel film) ha affidato alla vita il compito di disegnarglielo? Perché Nate (il fidanzato) segnala una mancanza di dignità personale nel modo di svolgere il lavoro?

Andy è sveglia, sacrificata, capace di risolvere difficili problemi, ma… è capace di riconoscere gli sbagli personali che fa e che la famiglia e gli amici evidenziano? Ha acquisito quel dubitare di se stessa che le permetta di conoscersi come realmente è?

Sarebbe stata la stessa storia: la scelta del lavoro il tempo da dedicare i viaggi da fare il modo di affrontare le difficoltà se Andy e Nate al posto di convivere fossero stati sposati ?