L’elaborazione del lutto 1
Il lutto e le tre identificazioni C’è lutto quando si spezza un legame:i legami possono essere: 1)Biologico: l’alto è “strumento” per il mio stare bene, adattamento, benessere, qualità della vita 2)Personale:quando l’altro è una parte di sé, un alter-ego o un ego-alter 3)Umano: l’altro è colui del quale voglio il bene.
I famigliari in lutto possono dire: “Almeno ha smesso di soffrire”. “E’ morto senza soffrire”. “Non è morto, perché vive dentro di me (i ricordi, la memoria)”. “Non è morto perché vive altrove (ad es: l’aldilà)”. “E’ morto pensando a noi. Ora tocca a noi pensare a lui”
Aiutare le persone in lutto significa quindi aiutarli a perseguire il loro scopo del lutto. Quindi: Essere biologico:staccarsi da chi non c’è più e attaccarsi a qualcuno o qualcosa dinuovo. Sostituire il legame. Essere personale:farlo morire fuori e farlo vivere dentro o fuori di sé. Trasformare il legame e assimilare l’altro a sé. Essere umano:fare per lui ciò che lui non può più fare per sé, continuare il legame sostituendosi a chi non c’è più.
Nella maggior parte dei casi le persone elaborano il lutto in modo fisiologico e senza ostacoli. A volte (circa nel 20%dei casi) il lutto diventa patologico e si blocca. Allora….AIUTO!!!!! Tutte le persone contattate dal nostro Servizio hanno gradito la nostra telefonata ed il 50% è stata seguita psicologicamente.
Tempi e fasi del lutto: Il tempo è soggettivo. Le statistiche dicono un anno. Le fasi del lutto sono: 1)shock e presa d’atto, 2)espressione delle emozioni negative, 3)ricostruzione della propria esistenza. A seconda del tipo di legame che si spezza il lutto si può bloccare in una di queste tre fasi.
Quindi bisogna sapere: Reggere le emozioni negative: Consolare Contenere Abbracciare Lasciare soli Dire e non dire Rispettare, etc…
grazie per l’attenzione