ISTITUTO COMPRENSIVO “F.TEDESCO” AV A.S

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ISTITUTO COMPRENSIVO “F.TEDESCO” AV A.S. 2012-13 NON SOLO LIM DIDATTICA PERSONALIZZATA E NUOVE TECNOLOGIE ESPERTO :Testa Immacolata Tina Diana Tutor : Rosato Maria GRUPPO DI LAVORO: Festa Paola, De Angelis Maria, Ranaudo Anna, Testa Carmela, Gianfrancesco Paolo

PROGETTO ADOTTA UN MONUMENTO “LA CHIESA DI MONSERRATO”

DESCRIZIONE DEL MONUMENTO SCHEDA ADOZIONE ISTITUTO COMPRENSIVO “F.TEDESCO” BORGO FERROVIA VIA FONTANATETTA,13 83100 AVELLINO TEL.0825 626081 E-mail : ictedesco@tin.it STUDENTI COINVOLTI : TUTTI INSEGNANTI COINVOLTI : DISCIPLINE COINVOLTE: TUTTE MONUMENTO ADOTTATO CHIESA DEL MONSERRATO MOTIVAZIONE DELL’ADOZIONE: POF a.s.2009-2010 I DIRITTI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE IL DIRITTO ALL’ARTE COME PERCORSO PER LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’ IN UN TERRITORIO RICCO DI STORIA E DI TESTIMONIANZE “MUTE” DESCRIZIONE DEL MONUMENTO “Complesso conventuale Verginiano,della Chiesa Di San Giovanni Battista e della Confraternita di Santa Maria di Monserrato” edificato nei pressi dell’antica Porta Puglia all’ingresso ovest della città. La chiesa comunemente conosciuta come “Monserrato”,sorta quale priorato benedettino,suscitò tanto l’ interesse della contessa Maria de Cardona,signora di Avellino nel’ 500,che la riedificò quasi interamente. Nel secolo successivo il principe di Avellino Camillo Caracciolo portò a compimento l’opera di ricostruzione della chiesa di San Giovanni Battista della Strada,già avviata dalla de Cardona.

RACCOGLIERE E ORGANIZZARE DATI (questionari) Abbiamo svolto una indagine per sapere quanto sia conosciuta la chiesa del Monserrato PRIMA INDAGINE: CONOSCI LA CHIESA DEL MONSERRATO? indagine statistica rivolta agli adulti L’INDAGINE HA EVIDENZIATO CHE IL MOMUMENTO NON E’ CONOSCIUTO NONOSTANTE L’APPARTENENZA TERRITORIALE DI PICARELLI AL PARCO DEL PRINCIPE

RIPRODURRE IMMAGINI PIANTA DEL MONASTERO DI SAN GIOVANNI DI AVELLINO della Congregazione di M.te Vergine anno 1696 Piano terra RIPRODUZIONE IN SCALA L’ESECUZIONE DEI DISEGNI DEL MONUMENTO HA CONSENTITO DI CONOSCERLO MEGLIO. E’ STATO NECESSARIO OSSERVARLO CON PIU’ ATTENZIONE, LEGGERNE LE ISCRIZIONI, CAPIRNE LE FORME, I VOLUMI, LE SUPERFICI. Abitazioni sopra le officine

La nascita dell’ordine Benedettino

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini II cibo aveva un ruolo centrale nel Medioevo? Si, il cibo nel Medioevo aveva un ruolo centrale, perché, in quel periodo si alternavano periodi di carestia e di abbondanza, i nobili che avevano riserve erano arroganti e quindi i contadini poveri affidavano la loro vita a Dio

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Perché la privazione del cibo, un regime alimentare essenziale è importante per i monaci del Medioevo? Nonostante i monaci Benedettini avessero cibo in abbondanza, lo consideravano un peccato, invece privarsi del cibo li faceva sentire più vicini a Dio

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Perché il cibo è mezzo di elevazione verso Dio? Durante la Quaresima, quando Gesù è tentato dal diavolo, spiega che l'uomo non deve nutrirsi di solo cibo, ma anche di Spiritualità: un corpo soddisfatto non pensa a Dio

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Perché la carne è un alimento bandito dalla mensa? Perché da forza

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini I monaci rapportavano la preghiera e il lavoro all'alimentazione? I monaci rapportavano la preghiera e iI lavoro all’alimentazione Infatti i pasti erano proporzionali alla quantità di "lavoro" svolto: per i monaci erano ben stabilite le ore di lavoro e gli uffici ovvero ore dedicate alla lettura e alla preghiera.

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Chi stabilì la Regola del regime alimentare? S. Benedetto stabilì la regola del regime alimentare

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Che cosa stabiliva la Regola? Quale regime alimentare prevedeva? La regola stabiliva la razione giornaliera del cibo; prevedeva due pietanze cotte. L' eventuale terzo piatto era di legumi o altri semplici ortaggi. Per i bambini o per i malati gravi ci poteva essere un supplemento

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Perché la coltivazione delle viti era cura principalmente dei monasteri? Nei monasteri c'era particolare cura delle viti perché il vino era indispensabile per l’eucarestia

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini I monasteri erano "scuole agrarie"? Si, i monasteri erano scuole "agrarie" perché i monaci studiavano, curavano e coltivavano le piante

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini C'era differenza tra le coltivazioni nelle terre del popolo e quelle appartenenti ai monasteri? Si, c'era molta differenza perché i campi dei monaci erano molto coltivati e curati, mentre i campi del contadini erano "poveri"

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini II Monserrato fu per la popolazione circostante luogo di conoscenze? Si fu luogo di conoscenza per la popolazione circostante

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Fu un luogo di accoglienza anche di "stranieri" e di scambio interculturale? Si, molti stranieri vistavano la chiesa e gli abitanti della Puglia portavano ad Avellino le loro abitudini: come cucinavano il grano, come si vestivano, le loro usanze giornaliere

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Il Monserrato era luogo di cura delle anime e anche del corpo? Si, i monaci si dedicavano anche alla cura del corpo e delle anime

Le regole alimentari (questionario) il valore del cibo nei monasteri Benedettini Chi aveva cura del corpo? Il corpo era intesa solo quale benessere fisico? Vi erano dei monaci preposti a ciò? Nel monastero l'abate provvedeva alla divisione dei compiti tra i monaci secondo le loro attitudini. Vi erano monaci che avevano contatti quotidiani con le famiglie e si recavano nelle abitazioni, nei campi,per diffondere la parola di Dio; vi erano monaci che avevano cura del corpo, sia per curarlo che per permettere una maggiore vicinanza a Dio (sperimentare iI digiuno, le privazioni quaresimali, le sofferenze fisiche che preparano al "bene"). La Quaresima di Cristo viene vissuta nella quotidianità

DISCUTERE E PROGETTARE: come tutelare e valorizzare il monumento LA CHIESA ALL’INTERNO SI PRESENTA IN STATO DI FORTE ABBANDONO, GLI AFFRESCHI, LA VOLTA SONO DANNEGGIATI DALL’UMIDITA’ . LE NICCHIE CHE CUSTODIVANO LE STATUE SACRE SONO VUOTE. LA BALAUSTRA AD INTARSI MARMOREI DELL’ALTARE DELLA CAPPELLA DI S. MARIA DI MONSERRATO E DEL L’ALTARE MAGGIORE SONO BEN CONSERVATI PERLA NATURA DEI MATERIALI . SAREBBE NECESSARIO UN EFFICACE INTERVENTO DI RESTAURO. MONSERRATO E’ OGGI SCONOSCIUTA A MOLTI CITTADINI,CIO’ E’ DOVUTO AL FATTO CHE NON VIENE UTILIZZATA PER FUNZIONI LITURGICHE RIVOLTE ALLA CITTADINANZA. Allo scopo di far riscoprire un tesoro della nostra città proponiamo: VORREI CHE … MONSERRATO FOSSE CONOSCIUTA DA TUTTI CHE SI ADORNASSE CON IMMAGINI SACRE CHE SI POTESSE USARE COME MUSEO SI POTESSE CELEBRARE LA MESSA SI FACESSE DELLA PUBBLICITA’ PER FARLA CONOSCERE CHE FOSSE SEGNALATA CON INDICAZIONI TOPONOMASTICHE

Raccogliere e ordinare immagini Documentarsi sulla storia del Monserrato ha voluto anche dire raccogliere immagini storiche dell’edificio,fotografie di stampe e dipinti da ordinare cronologicamente Veduta di Avellino Medioevale “La moreneta” Madonna dalla pelle scura venerata in Catalogna nel monastero di Mon Serat luogo di origine della famiglia de Cardona.

Raccogliere e ordinare immagini Il cardo simbolo della nobile famiglia catalana de “Cardona” “Maria de Cardona” Signora di Avellino I cronisti ci tramandano questa donna dotata di singolari virtù:amante dell’arte,della letteratura,della musica,di grande comprensione per le umane miserie e di un profondo senso religioso. La contessa,pur colpita da luttuosi eventi familiari e priva di tutti gli affetti che avevano costituito precisi punti di riferimento,continuò la sua attività di governo del principato con il consueto equilibrio,sorretta da quella consapevolezza del proprio ruolo acquisita fin da bambina. Dopo essere stata per circa mezzo secolo la “Signora di Avellino”, morì nel 1563.

Si devono mettere?

La cappella del Monserrato Nicchia della Madonna spagnola alla quale la cappella era dedicata Particolare della balaustra:due angeli che reggono una sega nell’atto di tagliare la montagna.L’immagine spiega il significato di “Monserrato” Cappella di Santa Maria di Monserrato costruita all’interno della chiesa verginiana di S. Giovanni Battista della Strada per opera della Confraternita di S.Maria di Monserrato formata da quattordici nobili avellinesi .Fu loro concesso anche” di costruire nella cappella una fossa per i confratelli che moriranno”.(Anno 1583 ,13 aprile strumento del notaio Nicodemo)

Oratorio della Confraternita di S.Maria di Monserrato con altare Nel 1615 la Confraternita acquistò l’area posta dietro la cappella per costruirvi un ampio Oratorio con altare direttamente in comunicazione con quest’ultimo. (Anno1615 stumento notaio Nicodemo) L’oratorio si presenta con la volta a botte. Negli intarsi marmorei dell’altare è visibile il simbolo del Monserrato.

LUOGO DI SEPOLTURA DEI CONFRATELLI DI S.MARIA DI MONSERRATO Dall’oratorio attraverso una botola si scende in un vano lungo il cui muro perimetrale sono addossate 16 nicchie “colatoio”utilizzate per un particolare tipo di sepoltura,la mummificazione. I defunti venivano messi a “scolare” seduti su una pietra bucata circolare, sovrastante un cunicolo pieno di sabbia utilizzata per l’assorbimento ed il filtraggio dei liquidi di secrezione .