PUNTI DI VISTA… Percorso di geografia interculturale

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Transcript della presentazione:

PUNTI DI VISTA… Percorso di geografia interculturale CLASSI SECONDE SCUOLA PRIMARIA

FINALITA’: SCOPRIRE I DIVERSI PUNTI DI VISTA DELLA RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA E CONCORDARE SULLA CONVENIENZA DEL PUNTO DI VISTA AZIMUTALE. IL PERCORSO: 1) CONVERSAZIONE CLINICA: analisi delle preconoscenze sulla rappresentazione cartografica. 2) SFONDO INTEGRATORE: la storia “Una mappa per le nocciole” di Susanna Gretz (Mondadori – Banane blu) in cui una scoiattolina giovane ed inesperta riesce a spiazzare il vecchio scoiattolo aiutandolo a ritrovare le nocciole nascoste sotto la neve, servendosi di una mappa dei nascondigli redatta durante la raccolta e rivelatasi molto più efficace del sistema “a fiuto” usata dal vecchio scoiattolo. 3) RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA SPONTANEA: sistemati in palestra dei punti di riferimento (alberi-birilli, cespugli-tappetoni, ecc.) e le nocciole-palloni, i bambini hanno disegnato ciò che riuscivano a vedere davanti a loro dalla posizione in cui l’insegnante li aveva sistemati .

I punti di vista 4) Esaminati uno ad uno i disegni ogni autore ha descritto la posizione degli oggetti disegnati, rispetto al punto in cui si trovava l’osservatore (punto segnato con una X al momento della consegna del lavoro). I bambini hanno osservato che i disegni erano diversi e hanno trovato somiglianze fra gli elaborati individuando 4 gruppi di disegni simili per la posizione e il numero degli oggetti. 5) Gli alunni hanno scoperto che in ogni gruppo di rappresentazioni mancavano alcuni oggetti perché cambiava il punto di vista.

Rappresentare oggetti 6) I bambini si sono esercitati nel disegnare vari oggetti dall’alto, di fianco e davanti e hanno scoperto che da sotto è difficile perché bisogna sollevarli.

Il punto di vista azimutale 7) Gli alunni hanno disegnato 3 oggetti (colla, barattolo di pennarelli e gomma) che erano stati sistemati vicini, osservandoli da 3 punti di vista e hanno scoperto che solo guardandoli dall’alto erano tutti e 3 visibili, mentre dagli altri punti di vista qualche oggetto restava nascosto. 8) Esaminando le foto fatte in palestra (dall’alto), i bambini hanno riconosciuto il punto di vista e hanno ricostruito la mappa della palestra incollando le foto degli oggetti nella posizione in cui li avevano visti. Hanno osservato che il punto di vista dall’alto è il più completo.

Funziona! Abbiamo chiesto ad una bambina che era stata assente il giorno dell’attività in palestra, di ricostruire la disposizione degli oggetti, seguendo la mappa con le foto dall’alto. L’insegnante ha mostrato, con la LIM, le foto dei reperti di mappe antiche e insieme agli alunni ha cercato di capire quali oggetti erano stati rappresentati, perché, da quale punto di vista e su quale supporto. I bambini hanno fatto le loro ipotesi e hanno scoperto che gli uomini da sempre fanno mappe, su supporti diversi, quasi sempre dall’alto ma con qualche eccezione, al fine di ricordare con precisione come è fatto un luogo. Alla vista del planisfero “a rovescio” hanno notato che c’era qualcosa di strano così è stata richiamata l’esperienza appena fatta, riguardo alla relatività del punto di vista. Dopo essere stati invitati ad immaginare il mondo visto dallo spazio, hanno convenuto che si può guardarlo da un punto di osservazione qualunque, ma la rappresentazione è comunque valida!!!