11 MILIONI bambini orfani nell’Africa subsahariana

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Transcript della presentazione:

Una media del 160 su mille di mortalità infantile sotto 1 anno in molti paesi sottosviluppati 11 MILIONI bambini orfani nell’Africa subsahariana Ancora oggi 121 milioni di bambini si vedono negare il diritto all'istruzione In tutto il mondo ci sono 250 milioni di bambini costretti a lavorare in schiavitù, privati di ogni diritto all'infanzia, al gioco, allo studio e soprattutto alla salute In America Latina lavora il 15/20% dei bambini al di sotto dei 15 anni In Africa 31% dei bambini tra i 5 e i 14 anni sono coinvolti nelle forme peggiori di sfruttamento

“Un secolo che si era aperto con i bambini che non avevano praticamente alcun diritto si è concluso con i bambini che possiedono il più potente strumento legale, che non solo riconosce ma protegge i loro diritti umani” (Carol Bellamy, ex direttore esecutivo dell'UNICEF). Il rispetto dei diritti di ogni bambino è solennemente sancito dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia (1989). Tutti i bambini sono quindi giuridicamente titolari degli stessi diritti, ma per molti di essi la negazione di questi ultimi è la vera norma di vita.

AIDS: UNA MINACCIA PER L’INFANZIA L'età media delle persone infette o malate del virus HIV è sempre più bassa: oggi oltre la metà dei nuovi casi di infezione che avvengono nel mondo colpiscono persone con meno di 20 anni. I tassi di mortalità infantile crescono a causa della trasmissione del virus da madre a figlio, mentre il numero dei bambini rimasti orfani a causa della malattia è salito a oltre 15 milioni. Purtroppo, da quando l'Occidente ha imparato a proteggersi efficacemente dal virus, sembra avere dimenticato il resto del mondo, che non avendo i mezzi per imitarne il successo, vede l'epidemia espandersi di anno in anno.   Oggi l'AIDS è la prima causa di morte in Africa, il continente in cui vivono tre quarti dei sieropositivi e dei malati di AIDS, e il 90% degli orfani per AIDS di tutto il pianeta.

VACCINAZIONI Vaccini di nuova generazione, più efficaci di quelli tradizionali e in grado di colpire infezioni che fino a pochi anni fa non potevano essere prevenute, offrono motivi di ancora maggiori speranze per il futuro. Eppure, nonostante questi immensi progressi, ogni anno due milioni di bambini continuano a morire a causa di banali malattie, per le quali esiste un vaccino che costerebbe pochi centesimi di euro. Il costo stimato dall'UNICEF per la vaccinazione dei bambini per tutto il 2004 è di circa 187 milioni di dollari, pari a quasi lo 0,02% della spesa militare globale. Se appena lo 0,5% di tale spesa fosse utilizzato per le vaccinazioni, si potrebbe immunizzare ogni bambino del mondo per i prossimi dieci anni.

BAMBINI E GUERRA «L'uso dei bambini in guerra non è una novità ma continua a verificarsi nei conflitti odierni nonostante i progressi nei riguardi dei diritti dei bambini. Tutto questo è spesso collegato ad interessi che non hanno niente a che vedere con quelli dei bambini, come la sete di potere, l'accesso alle risorse naturali o al traffico di armi» Mamuel Fontaine, Area Protezione UNICEF

Da sempre la guerra è nemica giurata dell'infanzia, poiché con il suo carico di lutti e distruzioni interrompe tragicamente l'età in cui un essere umano ha un bisogno assoluto dell'affetto e della protezione da parte del mondo adulto.  Dal secondo conflitto mondiale in poi, oltre il 90% dei caduti nelle guerre sono civili, in metà dei casi bambini. Questi sono gli effetti dei conflitti moderni, i cui teatri non sono più trincee o campi di battaglia, bensì città, villaggi, scuole e ospedali. Accade così che le donne e i bambini non siano più soggetti neutrali, degni della massima tutela, ma obiettivi bellici in piena regola Lo sterminio di bambini e ragazzi è un freddo calcolo militare - l'eliminazione dei nemici di domani. Anche arruolare ragazzini per combattere ed eventualmente fare strage di altri bambini non è che la coerente conseguenza di questo folle ragionamento.

ISTRUZIONE La mancanza di istruzione ha effetti gravi, che durano per tutta la vita. Privi di istruzione i bambini difficilmente potranno vivere e svilupparsi, godendo appieno di tutti gli altri diritti. Secondo le stime dell'UNICEF, nel 2003 circa 121 milioni di bambini in età scolare non frequentavano la scuola. Nei paesi in via di sviluppo un bambino su tre non completa i cinque anni di istruzione primaria, il periodo minimo necessario per una alfabetizzazione di base. Nei paesi OCSE ad alto reddito la spesa pubblica annua per l'istruzione è di 7.372 dollari, quasi duecento volte in più la media dell'Africa subsahariana, che è di 38 dollari appena. Il divario già enorme tra i redditi dei paesi industrializzati e quelli dei paesi meno sviluppati è destinato a crescere se gli investimenti per l'istruzione nei paesi a basso reddito non verranno aumentati in maniera sostanziale.

SFRUTTAMENTO MINORILE In tutto il mondo ci sono 250 milioni di bambini costretti a lavorare in schiavitù, privati di ogni diritto all'infanzia, al gioco, allo studio e soprattutto alla salute. I paesi più colpiti sono quelli più poveri per la mancanza di legislazioni a favore del lavoro minorile. È comunque nei paesi in via di sviluppo che il lavoro minorile è un fenomeno generalizzato che coinvolge milioni di bambini. Il lavoro di questi è a discapito di quello dei propri genitori. Le aziende preferiscono far lavorare i figli al posto dei padri, perché non protestano, anche quando le condizioni di lavoro possono danneggiare gravemente la loro salute, e soprattutto perché è possibile pagarli poco, quattro o cinque volte in meno di un adulto.