in provincia di Ferrara

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E U R O PA Intervento Davide Bonagurio.
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Transcript della presentazione:

in provincia di Ferrara Il mercato del lavoro in provincia di Ferrara Andamento e prospettive Rapporto 2007 - n. 2 Osservatorio sul Mercato del Lavoro Servizio Politiche del Lavoro e Formazione Professionale Venerdì 14 Dicembre, 2007 Sala di Consiglio Castello Estense Ferrara

Schema e temi delle analisi 1. Scenario macroeconomico di breve e medio periodo: La produttività del lavoro e le determinanti delle performance del sistema economico 2. La congiuntura del mercato del lavoro: Stock e flussi sul mercato del lavoro La disoccupazione Analisi per settori e territorio Caratteristiche del lavoratore: genere, età e titolo di studio 3. La durata della disoccupazione Congiuntura e struttura Per caratteristiche del lavoratore Focus sul comune di Ferrara Scenario 2006-2011 di cerscita rispetto all anomalo scenario 2000-2005 Viziosi soprattutto per formazione e felssibilità difensiva, con efeftti su salari, accumulazioen capitale umano, mis match sul mercato del lavoro 5. Competenze e formazione Qualità e quantità della domanda di lavoro dai dati Excelsior Analisi della formazione avvenuta e prevista 4. La qualità del lavoro: Il lavoro “atipico” Istruzione e formazione Infortuni sul lavoro Retribuzioni

Obiettivi Fornire un quadro esaustivo del mercato del lavoro e dei fattori ad esso legati (formazione, produttività, infortuni) in senso qualitativo e quantitativo Proporre una analisi congiunturale ma anche una disamina dello scenario di medio periodo Offrire spunti per analisi future ancora più specifiche su alcuni dei temi toccati dal rapporto e per implicazioni di politica

Lo scenario macroeconomico Il mercato del lavoro riceve i segnali di forza e debolezza del sistema economico La performance della produttività e delle determinanti della crescita ha mostrato segnali positivi … … ma non tali da colmare il differenziale con la media regionale Svantaggio della provincia in termini di produttività per addetto, anche nei servizi Rapporto REF su italia: prod negativa in motli settori e nel totale, unico paese

Produttività del lavoro La serie arriva al 2005

Lo scenario macroeconomico Motori potenziali di crescita: i servizi e la creazione di capitale umano da parte di Università, imprese, ed enti locali Non strategie di deindustrializzazione: ricerca di vantaggi competitivi e sinergie in vari settori strategici Vantaggi competitivi: specializzazione settoriale, crescita dimensionale, formazione ed innovazione, qualità della domanda di mercato Il rischio del “non fare”: circoli viziosi nel mercato del lavoro

Il mercato del lavoro: la congiuntura Diminuisce la disoccupazione che passa dal 5,8% del 2005 al 5,5% Ciò vale per entrambi i generi Tuttavia, la contrazione è determinata più da una riduzione delle forze di lavoro che non da un incremento dell’occupazione I tassi di attività sono in calo rispetto allo scorso anno Tendenza nazionale ma forse più accentuata a Ferrara ed in altri sistemi locali deboli, anche in fase di crescita quale il 2006Forze di Lavoro in età tra 15 e 65 anni TassoUE = ------------------------------------------- Popolazione in età tra 15 e 65 anni

Occupazione Contrazione occupazionale: trasformazioni industriali (-17,3%) Buona performance del terziario (4,6%), trainato dal Commercio (11,6%). Rischio di Allontanamento dagli obiettivi della Strategia di Lisbona , che rende problematico il raggiungimento degli obiettivi individuati nella strategia Europea per l’Occupazione, VOLATILITà DEL TERZIARIO: 2005, 2006 MENO PIù

Occupazione Dinamica discordante: lavoro dipendente ed autonomo Il lavoro dipendente cresce (1,9%), per una vigorosa crescita del tempo determinato (29,3%), ma contrazione del tempo indeterminato (-2,3%) Cala il lavoro autonomo, non solo per la fisiologica contrazione dei co.co.co Cala il lavoro autonomo tout court, confermando una tendenza di medio periodo Il calo è un trend di medio periodo, leggera evidenza critica su TD e titolo di studio, meno elevato a FE, problema unkilled e flessibilità sollevato dal rapporto UE: italia ha meno flex fors di altri paesi ma minore qualità dello stesso nei contenuti: legami con training e dinnovazione…

Durata della disoccupazione Intervalli di durata (%) e durata media in mesi nella provincia di Ferrara e in Emilia Romagna nel periodo 2004-2006 M   F MF 2004 2005 2006 FERRARA 0 - 3 mesi (%) 38,93 38,11 62,15 40,04 20,00 39,64 39,60 27,73 49,26 12 mesi e oltre (%) 28,92 22,77 18,59 21,97 30,98 41,79 24,75 27,48 31,87 Totale (Durata media in mesi) 14,8 18,1 8,2 14,0 20,5 13,7 14,3 19,5 11,4 EMILIA ROMAGNA 44,43 31,18 42,18 40,59 22,30 41,89 42,14 25,82 42,02 27,84 21,73 29,62 30,62 33,28 35,56 29,50 28,69 32,97 12,1 14,2 11,6 10,8 20,2 12,6 11,3 17,9 12,2 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT della Regione Emilia-Romagna Media migliora, 12 mesi sempre > ER, ma in auemnto, donne critiche

Durata e ciclo economico La durata media di disoccupazione: miglioramento della posizione relativa nel 2006 Degno di nota ma con qualche attenzione … … riduzione nel 2006 del tasso di occupazione e del tasso di attività: uscita dal mercato del lavoro Uscita concentrata nella fascia di persone con più lunghi periodi di permanenza nello stato di disoccupazione

Eterogeneità della durata media Condizione professionale Le persone senza attività lavorativa nel passato sono penalizzate La componente femminile con esperienza appare invece più penalizzata di quella maschile con esperienza: specificità ferrarese Titolo di studio Penalizzazione per chi possiede titoli di livello inferiore Nonostante il maggiore tasso di disoccupazione aspetti positivi per i laureati, ma ridotti nel 2006 Genere Penalizzazione per le donne, più che nel contesto regionale, legata anche al titolo di studio Età anagrafica Al crescere dell’età aumenta la quota di lunga durata e la durata media, su tutti i livelli geografici esaminati Iniziamo a vedere elementi individuali e legati ad istruzione e formazione, filo rosso di gender, evidneza sui laureati da confermare il dato è sul VO

Contratti e retribuzioni Aumentano i contratti a tempo determinato, e lo stock di apprendisti Si contraggono invece i contratti a tempo indeterminato La quota dei contratti a tempo determinato è particolarmente elevata per i giovani lavoratori, andamento ad U Retribuzioni Retribuzioni medie orarie nei servizi più contenute rispetto all’industria. Il part time non è penalizzato Dimensione aziendale e livello delle retribuzioni: medie imprese (21-100 addetti) sembrano avere remunerazioni più elevate Servizi penalizzati anche da fattori altri dalla produttività, non minore che nell’industria: contratti e relazioni indsutriali ….Nessun legame univoco: U inversa, forza delle medie imprese  ufficio studi medio banca, per le performance in generale, innovazione, produttività, e salari..

Formazione Il 4% dei lavoratori è impegnato in attività formative durante l’orario di lavoro La dimensione media d’impresa non è l’unico fattore di freno all’implementazione di processi formativi per i dipendenti Diffusione dei contratti con natura determinata: minori incentivi ad investire per i lavoratori e datori di lavoro Elemento di positività nei dati sul life long learning: soprattutto per le donne, evidenza migliore rispetto alla regione Eetrogeenità formazione, efeftti di size, ma medie forti, efeftto della formazione spesa per adeteto e coverage non meramente faccio trining anche se formale.

Formazione Fonte: Istat

Formazione Buona performance occupazionale dei laureati dell’Ateneo nel confronto regionale Una evidenza che andrà confermata ma che offre una prospettiva di efficacia in merito all’assorbimento del capitale umano ad elevata qualifiche “prodotto” localmente Segnali positivi dalle iscrizioni: particolare rilievo per le facoltà scientifiche per le quali a livello nazionale si denuncia un ridimensionamento Segnali positivi sul versante della istruzione avanzata:

Infortuni sul lavoro Tendenza decrescente (2002-2006), anche per i settori critici Differenziali a favore della provincia … ma in diminuzione Migliore “prestazione” sia su infortuni sia sulle malattie professionali. Criticità specifiche: di genere (donne) e maschi nell’industria; nei servizi (sanità, istruzione), nell’agricoltura Infortuni per occupato riguardo extra UE e atipici

Infortuni Fonte : INAIL

Infortuni 19

Excelsior: la domanda di lavoro Domanda di conoscenze e competenze, polarizzazione sugli “estremi”: nessun titolo o possesso di diploma superiore. Domanda di laureati: ancora significativamente inferiore alla media regionale Competenze ridotte e basate su esperienze professionali specifiche: difficoltà di reperimento Fabbisogno relativamente ridotto di figure dirigenziali e altamente specializzate Queste due tipologie ammontano a quasi 3/4 dell’intera domanda di lavoro, non titoli universitari, che però presentano un migkliormaento nel 2006. Sinergie tra formazioen specifica e generale , laureati e diplomati

Excelsior: la formazione Percentuale di dipendenti ed investimenti in formazione minori rispetto alla regione nel 2006 L’attivita’ di formazione e’ relativamente maggiore nelle grandi imprese e in quelle dei servizi … … tuttavia, nelle piccole imprese i lavoratori vengono formati per tempi piu’ lunghi sia rispetto alle grandi imprese, sia alla media regionale 2/3 dei dipendenti formati hanno fruito di corsi esterni all’impresa: maggiore contenuto di conoscenze teoriche Congrue sinergie tra formazione specifica e generale per i laureati e diplomati tecnici (es. I laureati, con competenze di tipo generale, sono formati in impresa con formazione specifica) Effetto size è chiarissimo. Ma non genera sempre un simile efeftto performance: felx, innovazione, non seguortno sempre un andamento monotono

Risultati e implicazioni di politica Si è assistito ad un incremento della flessibilità (soprattutto tempo determinato), che ha accresciuto l’occupazione … … ma a Ferrara ed altrove si è innestata in un contesto produttivo fragile, il che fa emergere alcune debolezze Le politiche del lavoro e della formazione sono necessarie per coniugare flessibilità e performance occupazionali, qualitative e quantitative … … ma non sono sufficienti: serve una azione strutturata sulle sinergie tra formazione, istruzione avanzata (Università) e politiche industriali e dell’innovazione

Risultati e implicazioni di politica Con riferimento alle dinamiche di genere… …osserviamo tassi di attività ed occupazione ancora minori, anche se non di molto, rispetto agli obiettivi europei, ma anche agli standard delle altre province e della regione. L’enfasi su quantità e qualità dell’occupazione femminile è molto rilevante, anche in virtù del maggiore capitale umano spesso osservabile… … senza “dimenticare” le criticità per i lavoratori maschi, emerse soprattutto per over 55 Unskill e flex è una evidenza che emerge per italia nei rapporti europei: forse anche minore flex ma di minore qualità e minori contenuti di skill..ciricli vizoosi più faccili..

Risultati e implicazioni di politica Le sinergie sono rilevanti non solo tra fattori produttivi ma anche sul piano delle politiche La gestione della flessibilità deve associarsi ad investimenti privati, e pubblici, in istruzione e formazione lungo tutto l’arco della vita Sono cruciali le azioni di supporto da parte delle istituzioni locali: regione, provincia, con il coinvolgimento dell’Ateneo … … per favorire costantemente i fattori di crescita locale di lungo periodo, e mitigare i costi “di aggiustamento” strutturale nel breve