Docente: Jeremy Sproston

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Transcript della presentazione:

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Codifica delle immagini Suddividiamo l’immagine mediante una griglia formata da righe orizzontali e verticali a distanza costante

Codifica delle immagini Ogni quadratino derivante da tale suddivisione prende il nome di pixel (picture element) e può essere codificato in binario secondo la seguente convenzione: Il simbolo “0” viene utilizzato per la codifica di un pixel corrispondente ad un quadratino in cui il bianco è predominante Il simbolo “1” viene utilizzato per la codifica di un pixel corrispondente ad un quadratino in cui il nero è predominante

Codifica delle immagini 1

Codifica delle immagini 1 Poiché una sequenza di bit è lineare, è necessario definire convenzioni per ordinare la griglia dei pixel in una sequenza. Assumiamo che i pixel siano ordinati dal basso verso l’alto e da sinistra verso destra 0000000000 0011111000 0011100000 0001000000

Codifica delle immagini Non sempre il cortorno della figura coincide con le linee della griglia. Quella che si ottiene nella codifica è un’approssimazione della figura originaria Se riconvertiamo la sequenza di stringhe 0000000000 0011111000 0011100000 0001000000 in immagine otteniamo

Codifica delle immagini La rappresentazione sarà più fedele all’aumentare del numero di pixel, ossia al diminuire delle dimensioni dei quadratini della griglia in cui è suddivisa l’immagine

Codifica delle immagini Assegnando un bit ad ogni pixel è possibile codificare solo immagini senza livelli di chiaroscuro Le immagini in bianco e nero hanno invece delle sfumature (diversi livelli di intensità di grigio) Per codificare le immagini con diversi livelli di grigio oppure a colori si usa la stessa tecnica per ogni pixel viene assegnata una rappresentazione binaria con piú di un bit

Codifica delle immagini (grigio e colore) Per memorizzare un pixel non è più sufficiente un solo bit per esempio, se utilizziamo quattro bit possiamo rappresentare 24 = 16 livelli di grigio o 16 colori diversi mentre con otto bit ne possiamo distinguire 28 = 256, ecc.

Risoluzione Il numero di pixel presenti sullo schermo (colonne x righe) prende il nome di risoluzione Risoluzione tipiche sono 640 x 480 1024 x 768 1280 x 1024 Esempio: per distinguire 256 colori sono necessari otto bit per la codifica di ciascun pixel la codifica di un’immagine formata da 640 x 480 pixel richiederà 2.457.600 bit (307.200 byte)

Grafica bitmap Le immagini codificate pixel per pixel sono dette immagini in grafica bitmap Le immagini bitmap occupano parecchio spazio Esistono delle tecniche di compressione che permettono di ridurre le dimensioni Ad esempio, se più punti vicini di un’immagine assumono lo stesso colore, si può memorizzare la codifica del colore una sola volta e poi ricordare per quante volte deve essere ripetuta I formati come GIF e JPEG sono formati compressi

Grafica vettoriale Crea le immagini manipolando linee e curve La colorazione avviene attraverso la colorazione delle linee e delle aree chiuse Spesso occupano meno spazio rispetto alle immagini bitmap La grafica bitmap, invece, riesce a rendere con qualità maggiore immagini con un numero elevato di colori

Codifica delle immagini Immagini complesse od irregolari: codifica bitmap (o raster) Immagini regolari: codifica vettoriale Codifiche ibride (raster/vettoriale) Codifiche standard: Postscript, PDF

Codifica di immagini in movimento Un filmato è una sequenza di immagini statiche (dette fotogrammi o frame) Per codificare un filmato si digitalizzano i suoi fotogrammi Esempio: 30 immagini ad alta risoluzione al secondo 30 imm./sec x 2457600 bit/imm. = 73728000 bit/sec Un minuto richiederebbe 60 sec x 73728000 = 4423680000 bit (5529600 byte) Sono necessarie delle tecniche per ottimizzare tale processo. Lo standard più diffuso: MPEG (molto efficiente)

Codifica dei suoni Fisicamente un suono è rappresentato come un’onda che descrive la variazione della pressione dell’aria nel tempo (onda sonora) Sull’asse delle ascisse viene rappresentato il tempo e sull’asse delle ordinate viene rappresentata la variazione di pressione corrispondente al suono stesso

Codifica dei suoni Si effettuano dei campionamenti sull’onda (cioè si misura il valore dell’onda a intervalli costanti di tempo) e si codificano in forma digitale le informazione estratte Quanto più frequentemente il valore di intensità dell’onda viene campionato, tanto più precisa sarà la sua rappresentazione

Codifica dei suoni La sequenza dei valori numerici ottenuti dai campioni può essere facilmente codificata con sequenze di bit Una approssimazione! La rappresentazione è tanto più precisa quanto maggiore è il numero di bit utilizzati per codificare l’informazione estratta in fase di campionamento

Codifica dei suoni (esempio) Se volessimo codificare la musica di qualità CD dovremmo: Usare due registrazioni corrispodenti a due microfoni distinti Campionare il segnale musicale producendo 44100 campioni al secondo Per ogni campione (che è un numero) si usano 16 bit Per cui, il numero di bit che sarebbero necessari per codificare ogni secondo è pari a 2 x 44100 campioni x 16 bit/campione = 1414200 bit

Codifica dei suoni Codifiche standard WAV (MS-Windows) MIDI MP3 Codifica le note e gli strumenti che devono eseguirle Efficiente, ma solo musica, non voce MPEG-3: variante MPEG per suoni Grande diffusione, molto efficiente

Codifica dei numeri Il codice ASCII consente di codificare le cifre decimali da “0” a “9” fornendo in questo modo una rappresentazione dei numeri Per esempio: il numero 324 potrebbe essere rappresentato dalla sequenza di byte: 00110011 00110010 00110100 2 4 Ma questa rappresentazione non è efficiente e soprattutto non è adatta per eseguire le operazioni aritmetiche sui numeri

Codifica dei numeri (il sistema decimale) La rappresentazione dei numeri con il sistema decimale può essere utilizzata come spunto per definire un metodo di codifica dei numeri all’interno degli elaboratori Esempio: la sequenza di cifre 324 viene interpretato come: 3 centinaia + 2 decine + 4 unità 324 = 3 x 100 + 2 x 10 + 4 x 1 324 = 3 x 102 + 2 x 101 + 4 x 100

Codifica dei numeri (il sistema decimale) In generale la sequenza cn cn-1cn-2 … c1c0 (ogni “ci” è una cifra compresa tra “0” e “9”) viene interpretata come: c0 x 100 + (c0 unità) c1 x 101 + (c1 decine) c2 x 102 + (c2 centinaia) … cn-1 x 10n-1 + cn x 10n La cifra meno siginificativa La cifra più siginificativa

Codifica dei numeri (il sistema binario) La numerazione decimale quindi utilizza una notazione posizionale basata sul numero 10 La notazione posizionale può essere utilizzata in qualunque altro sistema di numerazione (con base diversa di 10) Nel sistema di numerazione binario i numeri vengono codificati utilizzando le due cifre “0” e “1”

Codifica dei numeri (il sistema binario) In analogia con il caso decimale la sequenza cn cn-1cn-2 … c1c0 (ogni “ci” è la cifra “0” o la cifra “1”) rappresenterà il numero c0 x 20 + c1 x 21 + c2 x 22 + … + cn-1 x 2n-1 + cn x 2n La cifra meno siginificativa La cifra meno siginificativa La cifra più siginificativa

Codifica dei numeri (il sistema binario) Esempio: la sequenza “1011” denota il numero 1 x 20 + 1 x 21 + 0 x 22 + 1 x 23 = 11 (in base 10) Per evitare ambiguità si usa la notazione 10112 = 1110

Conversione dalla base 10 alla base 2 Dato un numero N rappresentato in base dieci, la sua rappresentazione in base due sarà del tipo cm cm-1cm-2 … c1c0 (le “ci” sono cifre binarie) Per convertire un numero in base dieci nel corrispondente in base due si devono trovare i resti delle divisioni successive del numero N per due

Conversione dalla base 10 alla base 2 Esempio: il numero 610: 6/2 = 3 resto 0 3/2 = 1 resto 1 1/2 = 0 resto 1 Leggendo i resti dal basso verso l’alto, si ha che la rappresentazione binaria del numero 610 è 1102

Conversione dalla base 10 alla base 2 Perchè 1102 = 610 ? 6/2 = 3 resto 0 0 x 20 + 3/2 = 1 resto 1 1 x 21 + 1/2 = 0 resto 1 1 x 22 = 6 0 x 20 + 1 x 21 + 1 x 22 = 1 x 20 + 1 x 21 con resto 0 2 1 x 20 + 1 x 21 = 1 x 20 con resto 1 1 x 20 = 0 con resto 1

Conversione dalla base 10 alla base 2 Esempio: il numero 34510: 345/2 = 172 resto 1 172/2 = 86 resto 0 86/2 = 43 resto 0 43/2 = 21 resto 1 21/2 = 10 resto 1 10/2 = 5 resto 0 5/2 = 2 resto 1 2/2 = 1 resto 0 1/2 = 0 resto 1 Leggendo i resti dal basso verso l’alto (in quanto si ottengono a partire dalla cifra meno significativa, l’unità), si ha che rappresentazione binaria del numero 34510 è 1010110012

Conversione dalla base 2 alla base 10 Sia cm cm-1cm-2 … c1c0 un numero rappresentato in base 2, usiamo: c0 x 20 + c1 x 21 + c2 x 22 + … + cm-1 x 2m-1 + cm x 2m = N Esempio: 1010110012 1 x 20 + 0 x 21 + 0 x 22 + 1 x 23 + 1 x 24 + 0 x 25 + 1 x 26 + 1 x 27 + 1 x 28 = 1 + 8 + 16 + 64 + 256 345

Altri basi: ottale, esadecimale Sistema ottale Utilizza una notazione posizionale basata su otto cifre (0,1,…,7) e sulle potenze di 8 Esempio: 1038 = 1 x 82 + 0 x 81 + 3 x 80 = 67 Sistema esadecimale Utilizza una notazione posizionale basata su sedici cifre (0,1,…,9,A,B,C,D,E,F) e sulle potenze di 16 Esempio: 10316 = 1 x 162 + 0 x 161 + 3 x 160 = 259 Esempio: AC416 = 10 x 162 + 12 x 161 + 4 x 160 = 2756

Operazioni su numeri binari Addizione: 0 + 0 = 0 con riporto 0 0 + 1 = 1 con riporto 0 1 + 0 = 1 con riporto 0 1 + 1 = 0 con riporto 1 Esempi: 1 + 1 = 1 0 1 0 1 + 1 1 = 1 0 0 0 1 0 1 1 0 1 0 1 + 1 0 0 0 1 1 0 = 1 1 1 1 1 0 1 1 1 1 1 + 1 1 = 1 0 1 0

Overflow (il sistema decimale) Consideriamo la base dieci: con tre cifre decimali si possono rappresentare i numeri compresi tra 0 e 999 Il numero successivo (1000) richiede una quarta cifra che non abbiamo In questo caso si dice che si ha un problema di overflow; si genera un errore perché il numero 1000 non può essere rappresentato Poiché il numero 999 può essere scritto come 103-1 (ossia 1000-1), possiamo enunciare la seguente regola: con N cifre decimali si possono rappresentare i numeri da 0 a 10N-1

Overflow (il sistema decimale) Esempio: alla rappresentazione decimale si possono applicare le operazioni aritmetiche Vogliamo usare solo tre cifre decimale 325 + 158 = 483 6 + 98 = 104 12 + 45 = 57 678 + 421 = 1099 560 + 923 = 1483 999 + 1 = 1000 Tre cifre sono sufficiente Tre cifre non sono sufficiente: overflow

Overflow (il sistema binario) Consideriamo la base due: con tre cifre binarie si possono rappresentare i numeri compresi tra 0 e 23-1 (ossia 8-1), possiamo enunciare la seguente regola: con N cifre binarie si possono rappresentare i numeri da 0 a 2N-1

Overflow (il sistema binario) Esempio di overflow nel sistema binario dovuto a operazioni aritmetiche: 5 + 4 = 9 (in sistema decimale) abbiamo usato solo un cifre decimale per il risulto Ricordiamo: 510 = 1012 , 410 = 1002 Errore: overflow (non può essere codificato 910 = 10012 con tre bit) 1 0 1 + 1 0 0 = 1 0 0 1 (in sistema binario) Errore: overflow (non può essere codificato 910 = 10012 con tre bit)

Rappresentazione dei numeri In realtà, una semplice codifica binaria come quella discussa fino ad ora non è sufficiente, per due motivi: numeri negativi numeri con la virgola Per questi numeri vengono utilizzate delle rappresentazioni differenti

Strutturazione logica dei dati: i file Informazione più complesse possono essere composte a partire da informazioni elementari Esempio di una banca (Console e Ribaudo) Supponiamo di voler mantenere all’interno di un computer tutte le informazioni riguardanti i clienti Per ogni cliente dovremo registrare Il cognome Il nome L’indirizzo Il numero di conto La disponibilità sul conto La foto

Strutturazione logica dei dati: i file I dati riguardanti ciascun cliente devono essere raggruppati, mentre i dati riguardanti clienti diversi devono essere mantenuti separati tra di loro Le informazioni devono essere organizzate in modo tale che il loro reperimento e il loro uso risultino semplici È necessario introdurre dei meccanismi per la strutturazione dei dati, costruendo strutture di codifica delle informazioni composte

Strutturazione logica dei dati: i file Per l’esempio della banca Tutte le imformazioni riguardanti un cliente possono essere viste come un blocco le cui componenti possono eventualmente essere analizzate independentemente

File, record e campi Un file è un meccanismo di strutturazione delle informazioni che permette di aggregare informazioni elementari in strutture più complessse Un file può essere definito introducendo i concetti di campo e record

File, record e campi Un campo è costituito da un insieme di byte Serve per codificare una singola informazione che può essere: numerico alfabetica o alfanumerico un’immagine o un suono Un record è constituito da un insieme di campi logicamente correlati tra di loro (quindi è un insieme di byte) Un file è costituito da una sequenza di record

Un campo è costituito da un insieme di byte file record campo campo campo 00101100 00111101 10100000 11101100 … Un campo è costituito da un insieme di byte Un record è constituito da un insieme di campi logicamente correlati tra di loro quindi è un insieme di byte Un file è costituito da una sequenza di record

File, record e campi Nell’esempio della banca le informazioni relative ad un singolo cliente possono essere viste come un record i cui campi sono: Un campo alfabetico per il nome Un campo alfabetico per il cognome Un campo alfanumerico per l’indirizzo Un campo numerico per il numero del conto Un campo numerico per la disponibilità sul conto Un campo immagine per la foto Le informazioni riguardanti la banca possono essere viste come un file costituito da un insieme di record, uno per ogni cliente

File, record e campi La definizione di file appena data è la più generale possibile In realtà, si possono distinguere due diversi tipi di file: file strutturati che sono effettivamente sequenze di record file di testo in cui l’informazione è semplicamente una sequenza di caratteri (sequenza di byte) Si può pensare che il record coincida con il singolo carattere e non sia quindi possibile suddividerlo ulteriormente in campi Nel seguito concentreremo sul primo tipo di file

File, record e campi Un aspetto importante riguarda la lungezza dei record Vi sono due possibilità: file con record a lunghezza costante file con record a lunghezza variabile

Record a lunghezza costante Solo per comodità, possiamo rappresentare graficamente un file con record a lunghezza costante come una tabella … 114561 513,89 Massimiliano Rossi Via Milano 151 271564 7000,14 Cristina Bianchi Corso Venezia 1 102574 13,67 Elena 143256 1208,90 Ada Bo Via Po 1 Per definire un file con record a lunghezza costante occorre precisare il numero di byte destinati a ciascun campo

Record a lunghezza costante La scelta di avere file con record a lunghezza costante presenta due svantaggi: è difficile stimare a priori la dimensione di ciascun campo nella maggior parte dei casi, l’informazione che deve essere memorizzata all’interno di un campo occupa meno spazio di quello a disposizione L’alternativa alla stabilire a priori le dimensioni dei campi è quella di avere campi a dimensione variabile

Record a lunghezza variabile 114561 271564 102574 143256 513,89 7000,14 13,67 1208,90 Massimiliano Cristina Elena Ada Rossi Bo Bianchi Corso Venezia 1 Via Po 1 Via Milano 151 Nel caso di campi a dimensione variabile sorge tuttavia il problema di separare le informazioni tra di loro

Struttura fisica di un file Sebbene abbiamo usato una struttura a tabella per discrevere logicamente le infoirmazioni contenute in un file è importante notare che un file è una struttura lineare record1 record2 record 3 … Questo è anche il modo in cui un file viene memorizzato fisicamente nella memoria di un elaboratore

Struttura fisica di un file Nel caso di campi, e quindi di record con dimensione variabili, è necessario introdurre dei caratteri speciali per separare le varie informazioni Per esempio, “&” per separare i record e “#” per separare i campi …&1146561#513,89#Massimiliano#Rossi#Via Milano 151&271564#7000,14#Cristina#Bianchi#Corso Venezia 1&… I separatori “&” e “#” non sono necessari nel caso di file con campi a dimensioni costanti

Struttura fisica di un file Un altro aspetto fondamentale riguarda il problema del riparimento delle informazioni I dati che vengono memorizzati in un file devono poter essere letti e modificati I principali metodi di accesso sono accesso sequenziale accesso diretto accesso con chiave