“Vecchie” e “Nuove” “Dipendenze “Alla ricerca di un “Portolano” per una “navigazione” clinica” sui modi “vecchi e nuovi” di “essere dipendenti”. (Sistema eco-etologico, Patocenosi)
“Dipendenze” “...Parliamo di dipendenza proprio quando l'orizzonte si restringe ad un oggetto su cui la persona si concentra e su cui sente di poter riflettere tutti i suoi desideri e tutti i suoi bisogni...” (Cancrini , 2004) Fisiologia e Patologia
Antropologia naturale delle dipendenze - I processi di dipendenza sono in natura universali . Sembrano avere una funzione “Proadattiva” - Nell'uomo sono espressione dei “Sistemi motivazionali” (Attaccamento, accudimento, rango, intersoggettività) - Si basano su “predisposizioni finalizzate e autoregolate. (Attraverso l'attivazine del “circuito del piacere-ricompensa) - Tra fisiologia e patologia sta la rottura dell'autoregolazione
Le Vecchie dipendenze Storicamente accompagnano “homo Sapiens” Prevalentemente da Sostanze ma anche da condizionamenti psicosociali. Fisiologiche e patologiche. Erano un fenomeno prevalentemente di “nicchia” e “ socialmente ritualizzato.” Inserito in costenti di uso culturale che davano senso e limiti.
Le nuove Dipendenze Per numero, tipologia e modi Sono correlate e “espressione”dei fenomeni di “globalizzazione”:(che agiscono da attivatori e amplificatori delle cause) Semplificazione riduttiva della “complessità” Gratificazione da “consumo” e “non differita. Scissione tra desiderio e realtà. Ridotta tolleranza alle “frastrazioni”. Relazioni competitive fantasmatiche come stile di vita e identità Relazioni mercantili. ( reificazione) Riduzione della “ritualità” “Virtualizzazione”
Che fare ? Progetti anche attraverso “utopie minimaliste” (per non cadere nell'onnipotenza o in un pragmatismo rassegnato) Presa in carico della “naturalità complessa”. Condivisione esplicita e implicita del progetto Cogestione del “disagio” e del “cambiamento”. Stabilizzazione del cambiamento. --->Prevenzione delle ricadute nel contesto. --->Effetto preventivo nel “sistema”