Il Discorso della Montagna non è Legge ma Vangelo Il Discorso della Montagna non è Legge ma Vangelo. Il Vangelo non è una Legge nuova o altri precetti più sofisticati, un’altra esperienza più alta. Il Vangelo è Buona Notizia, invito. Questa è la differenza tra la Legge e il Vangelo: la Legge lascia il soggetto in balia delle sue proprie forze, gli dà precetti che egli deve poi sforzarsi di adempiere, lo minaccia, lo premia, esige che si sforzi...; il Vangelo pone l’uomo davanti al dono di Dio, gli fa conoscere suo Padre, lo trasforma in Figlio, lo cambia dentro... E non gli dà ordini. Gli antichi definivano Dio come giudice severo. Gesù ci manifesta il cuore di Dio: come una madre. E’ questa la rivoluzione di Gesù. Così forte che forse non l’abbiamo compresa totalmente. José Enrique Ruiz de Galarreta. Monte delle Beatitudini Testo: Matteo, 5, 17-37. Tempo Ordinario 6 A – 16 febbraio 2014. Commenti e presentazione: M. Asun Gutiérrez Cabriada. Musica: Mendelssohn. Concerto pera violino. Andante
Al tempo di Gesù il numero delle leggi e delle tradizioni era enorme Al tempo di Gesù il numero delle leggi e delle tradizioni era enorme. Ogni persona poteva essere accusata legalmente e condannata. Le leggi erano divenute motivo di inquietudine e di tortura morale e, spesso, erano strumento di schiavitù , tirannia e fanatismo. Avevano annientato, soppiantato e sfigurato il vero volto del Dio - Amore. Il brano evangelico, che fa da cuore al discorso della montagna, è posto in questo contesto. Per capire il testo, secondo Matteo, è necessario tenere in conto la varietà della comunità a cui si rivolge, comunità formata da persone cristiane di origine ebrea e persone di origine pagana.
Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. L’AVETE FATTO A ME! Gesù non si presenta come un legislatore superiore, che propone leggi più perfette. Lui propone una nuova forma di agire, basata sul Vangelo, cioé sulle Beatitudini. Si tratta di agire secondo il messaggio nuovo, ben oltre la pratica della legge. Gesù supera la legge antica in una linea di maggior serietà e autenticità. Propone di vivere la legge in modo nuovo, fondato sullo spirito e non sulla lettera. Esso mostra il rapporto tra il Vangelo e la Legge. E’ questo un dibattito che comparirà con frequenza nel corso della storia.
Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. La difficile missione di Gesù consiste nel denunciare il legalismo e togliere il velo che impediva di conoscere, vedere e amare Dio e il prossimo. Denuncia la schiavitù nella lettera della legge e annuncia la fresca aria della libertà nello Spirito. Continuano ad esistere leggi e norme che, invece di aiutare a crescere come persone e come cristiani, tolgono l’aria e alienano le persone da se stesse, dagli altri e da Dio. Oggi, come allora, Gesù ci risveglia e ci fa capire che quanto importa è la persona, che la legge deve essere al servizio di lei e del vangelo e che, se nasconde o toglie forza al servizio, dev’essere cambiata o abolita. Sempre è stato e continua ad essere pericoloso confondere vangelo e legge.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Gesù ci parla di rendere forte la vita, alla quale si oppone l’ingiustizia, la povertà e l’oppressione. La povertà è un attentato contro la vita. “Da’ da mangiare a chi muore di fame, perché, se non lo nutri, lo uccidi” (Gaudium et Spes 69). Anche l’insulto, l’offesa, l’ingiuria, la persecuzione, l’abbassamento nella stima, la mancanza di rispetto, il disprezzo, uccidono poco a poco le persone. Per non uccidere, non resta che amare.
Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! Quanto Gesù chiede non lo si ottiene con la pura osservanza delle leggi e dei riti, ma con la relazione amorevole con il prossimo. Per Gesù le persone e i loro bisogni sono più importanti del Sabato(Mc 2, 27) e la pace, l’accoglienza, l’armonia, la solidarietà con gli altri sono prioritari rispetto ad ogni atto di culto. Non si tratta di non vendicarsi, ma di perdonare. Non è questione di evitare l’odio, ma di amare ogni uomo. Lo spirito del discorso della montagna è “sempre di più e sempre meglio”.
L’ideale a cui si tende è usare, testimoniare L’ideale a cui si tende è usare, testimoniare... un progetto di amore crescente, incondizionato, profondo, arricchente, per tutta la vita. E comprendere coloro che, per vari motivi, non lo possono realizzare. Ricordando che non sta a noi, in ogni caso, giudicare o condannare altri. Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. Le parole di Gesù sono sempre nuove e liberatrici. Il criterio, per i cristiani, non è quanto dicono o fanno gli altri, né quanto è cultura comune, ma ciò che Gesù fa e dice, mentre ci invita alla verità, alla trasparenza, alla sincerità, nel nostro rapporto con noi stessi e con gli altri. Adopero parole, quando manifesto i miei sentimenti, sincere, costruttive, positive, concilianti, di incoraggiamento, di sostegno, di bendizione con quanti incontro?
Scegli di amare invece di odiare, di creare invece di distruggere, Lodare invece di criticare, di curare invece di ferire, di agire invece di rinviare, di crescere invece di conservare, di condividere invece di almanaccare, di seminare invece di raccogliere, di vivere invece di morire... Allora saprai perché la mia parola è parola di vita e il mio Vangelo è Buona Notizia; perché non serve a niente, benché in stile, aggiustare un vestito vecchio con un panno nuovo e porre vino nuovo in otri vecchi. Smetti di giocare al ribasso, altrimenti non puoi comprare il Regno! Il cristiano non striscia sotto il peso della legge; corre liberamente spinto dall’amore. Ulibarri Fl. Invece di...