Innovazione sociale e nuove traiettorie di sviluppo locale

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La filiera delle risorse culturali, naturali e turistiche
Advertisements

I POLI FORMATIVI REGIONALI: UN MODELLO DI ECCELLENZA PER LEUROPA GIORNATA DI STUDIO E APPROFONDIMENTO ROMA 19 MAGGIO 2009 Centro Congressi Cavour.
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Caduta non guidata di un corpo rettangolare in un serbatoio Velocità e rotazione.
Tito Favaretto Direttore ISDEE – Istituto di studi e documentazione sullEuropa comunitaria e lEuropa orientale – Trieste 1) Linterscambio dellItalia con.
1 MeDeC - Centro Demoscopico Metropolitano Provincia di Bologna - per Valutazione su alcuni servizi erogati nel.
ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
11 TAVOLO TERRITORIALE DINTESA CRISI OCCUPAZIONALE TERRITORIO MANTOVANO 28 febbraio 2011 Sala del Consiglio.
Trapianto di RENE – Anni 1992/2006 Inclusi i trapianti combinati 2006: Dati preliminari al FONTE DATI: Dati Reports CIR.
LINVECCHIAMENTO NEI COMUNI E NEGLI AMBITI COMUNALI Indicatore relativo di vecchiaia al 1991 negli ambiti di 30 km.
Economia delle aziende non profit Prof. Antonello Zangrandi Anno accademico del terzo settore:
INDAGINE Le azioni di coordinamento e supporto delle Regioni Italiane agli Enti Locali per lenergia sostenibile e la protezione del clima Comunità europee.
ELEZIONI REGIONALI 2010 PRIMI RISULTATI E SCENARI 14 aprile 2010.
Canale A. Prof.Ciapetti AA2003/04
Indagine trimestrale sulla industria manifatturiera in provincia di Ravenna - Imprese con oltre 10 addetti - IV trimestre e consuntivo 2003 Ravenna, 19.
Non profit in provincia di Forlì-Cesena DAL PRIMO CENSIMENTO GENERALE ISTAT UN RAPIDO SGUARDO DINSIEME Forlì 3 giugno 2002.
Riccardo Varaldo Direttore Scuola Superiore SantAnna Firenze, 7 luglio 2003 TENDENZE E CAMBIAMENTI DELLINDUSTRIA TOSCANA CINQUE ANNI DOPO.
12 Aprile Incontro di coordinamento eTwinning INDIRE, Salone Lombardo Radice Firenze 12 Aprile 2007.
Milano, Palazzo delle Stelline, 5 marzo 2004
Obiettivo di servizio per il Mezzogiorno Innalzare il livello delle competenze degli studenti Percentuale degli studenti di 15 anni con scarse.
05/02/ Domande presentate 45 Trasferimenti Volontari Individuali – DOMANDE 2011 Domande inserite in graduatoria 16 CESSATI DOPO.
MP/RU 1 Dicembre 2011 ALLEGATO TECNICO Evoluzioni organizzative: organico a tendere - ricollocazioni - Orari TSC.
Cos’è un problema?.
PROGRAMMAZIONE ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (I.T.S.) nel biennio 2011/13: 62 Fondazioni I. T. S. operanti a livello nazionale in 17 Regioni hanno attivato,
Piano graduale di roll-out e Focus su Competence Center Amministrativi
MP – RU – Organizzazione Operativa Pianificazione Razionalizzazione Geografica Filiali MERCATO PRIVATI 17 giugno 2009.
Personale dei Servizi Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, Italia PROFILO PROFESSIONALE N. PERSONALE N. UPGN. PERSONALE N. UPG PERSONALE.
Dinamiche e prospettive delleconomia biellese per il 2012 Roberto Strocco Coordinatore Area Studi e Sviluppo del Territorio Responsabile Ufficio Studi.
Ritardi dei pagamenti nel welfare Roma, 17 ottobre 2012.
tutto fumo e niente arrosto ?!?
BE-WIN Business Entrepreneurship Women In Network
Q UESTIONI ETICHE E BIOETICHE DELLA DIFESA DELLA VITA NELL AGIRE SANITARIO 1 Casa di Cura Villa San Giuseppe Ascoli Piceno 12 e 13 dicembre 2011.
11 Tutela della Salute Mentale: Il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari alla luce della nuova legge n. 57/ LUGLIO 2013 Filippo Basso.
ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE ORDINE DI CHIAMATA a 1minuto e 2 minuti PRINCIPALI TEMPI DELLA COMPETIZIONE.
IL SISTEMA CAMERALE PER LA PROMOZIONE DELLIMPRENDITORIA FEMMINILE Barbara Longo – Unioncamere Pordenone, 6 dicembre 2011.
Progetto NEW POLIS Intervento Convegno 12 luglio 2010 Hotel De la Ville, Avellino Dott. Luciano Mandato.
Incontro di coordinamento e programmazione eTwinning INDIRE – via Buonarroti 10, Firenze 7 marzo 2006.
PRESENTAZIONE DI GIORGIO CARLETTI VICE PRESIDENTE DI CONFIDA – ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA.
Il gruppo COOPERLAT.
GLI ASSI PRIORITARI D’INTERVENTO
Un trucchetto di Moltiplicazione per il calcolo mentale
Bus, mon amour! Autobus e Investimenti
Estratto per la relazione del Dott. Trevisanato 30 maggio 2008.
SERATA INAUGURAZIONE Scuola infanzia statale Pesche 1 1 Scuola infanzia statale Pesche 1- Categoria: RAGAZZI.
1 Direttore Generale OBI – Antonio Corvino Presentazione a Roma – sede delll’Associazione Nazionale fra le Banche Nazionali Il Mezzogiorno d’Italia:
Presentazione Francesco Saverio Coppola Coord.Comitato Scientifico Lecce, 19 aprile 2012.
Il digitale tra accesso e conservazione Trento, 11 e 12 marzo 2014 Università di Trento, Facoltà di Lettere e Filosofia Sezione Trentino Alto Adige/Südtirol.
Questa ricerca COMMISSIONATA AD ASTRARICERCHE DA COMIECO
e prospettive dell’ICT delle aziende sanitarie meridionali15 Marzo 2013 Con il contributo di Stato e prospettive dell’ICT delle.
Milano, Marzo 2014 Corso di Europrogettazione Romano Ambrogi Responsabile Sviluppo e Pianificazione.
Il lavoro in provincia di Savona: un quadro d'insieme 31 Marzo 2014 Rizzieri Stefania Provincia di Savona Settore Politiche Attive del Lavoro e Sociali.
Vetro/plastica/ lattine carta/cartone/ tetra pak
SITUAZIONE COMPLESSIVA ENTI EX ART. 243 BIS
LA SINERGIA FRA REGIONI, FONDI INTERPROFESSIONALI, ENTI DI FORMAZIONE SULLA FORMAZIONE CONTINUA 10 settembre 2014 – Venezia, sala Convegni Regione Veneto,
Una proposta di classificazione dei modelli welfare regionali.
DIRETTIVI UNITARI SPI-CGI – FNP-CISL - UILP-UIL TERRITORIO LODIGIANO Lunedì 23 marzo 2015 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 Presso la sala Conferenze Confartigianato.
1 Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali.
1 DOSSIER STATISTICO Conoscere per Programmare Gli alunni con cittadinanza non italiana Anno Scolastico 2001/2002.
Indagine Congiunturale 2011 Confcooperative Emilia Romagna CONFERENZA STAMPA CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA Bologna, 30 Luglio 2013.
II Fase di Attuazione La linea 2: il riuso delle soluzioni di e-government Roberto Pizzicannella Area Innovazione Regioni ed Enti Locali - CNIPA Forum.
FORUM PA – 11 maggio Lo stato di attuazione degli APQ in materia di e-governament e società dell’informazione, S. Kluzer - 1 Un’analisi degli interventi.
II Fase di Attuazione La linea 2: il riuso delle soluzioni di e-government Roberto Pizzicannella Area Innovazione Regioni ed Enti Locali - CNIPA ROMA -
La Fondazione Consulenti per il Lavoro. è l’Agenzia per il lavoro del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Aut. Min. n , del.
1 Copertura nei distretti industriali – Marzo 2012 Copertura distretti industriali (gennaio 2012) Dati Osservatorio Banda Larga Between Marzo 2012.
Istanze per regione 1 REGIONEISTANZE PRESENTATEINCIDENZA PERCENTUALE ABRUZZO6410,49% BASILICATA880,07% BOLZANO (Provincia)1.1140,86% CALABRIA3540,27% CAMPANIA1.5911,23%
La cooperazione per lo sviluppo delle aree rurali L’eredità Leader+ Barbara Zanetti LEADER+ - Le reti e la cooperazione tra le aree rurali del Mediterraneo.
Il mercato digitale in Italia nel 2015
La struttura dimensionale delle imprese ( ) storia dell'impresa
Dati statistici sui risultati della selezione La gestione delle azioni di Partenariati Multilaterali Leonardo da Vinci Seminario Progetti Approvati Annualità.
Dati statistici sui risultati della selezione La gestione delle azioni di Partenariati Multilaterali Leonardo da Vinci Seminario Progetti Approvati Annualità.
Transcript della presentazione:

Innovazione sociale e nuove traiettorie di sviluppo locale Antonio Picciotti Università degli Studi di Perugia

Agenda Il “quasi-concept” di innovazione sociale Quali relazioni tra impresa sociale, innovazione sociale e sviluppo locale Un focus sulla cooperazione sociale in Umbria Alcune possibili implicazioni

1. Il “quasi-concept” di innovazione sociale

Un contesto di “discreta ambiguità” Solo una raccolta di buone pratiche? The Opena Book of Social Innovation (Murray et al., 2010): 224 pagine, 527 asserzioni. Quali confini, inoltre, tra i concetti di Social Innovation e Smart Innovation (sempre più declinata nella prospettiva della Smart City)? «This challenge is likely to have an impact on issues of Urban Quality such as housing, economy, culture, social and environmental conditions» (www.smart-cities.eu). Da “città digitale” (aspetti hardware) a “città socialmente inclusiva” (aspetti software), fino ad arrivare alla Smart City (“città con più qualità di vita”) (Caragliu et al., 2011; ABB e The European House-Ambrosetti, 2012).

I riflessi in ambito nazionale Decreto MIUR del 13.02.2014

La definizione della Commissione Europea «The development and implementation of new ideas (products, services and models) to meet social needs and create new social relationships or collaborations. It represents new responses to pressing social demands, which affect the process of social interactions. It is aimed at improving human well-being. Social innovations are innovations that are social in both their ends and their means». (Commissione Europea, 2013)

Considerando altre definizioni Attività Finalità Soggetto/Modalità Innovative activities and services (Mulgan et al., Oxford Business School, 2007) Social need Organizations whose primary purposes are social New ideas (products, services and models) (Murray et al., Nesta and The Young Foundation, 2010) New social relationships or collaborations Identifying and delivering new services, implementing new labour market integration processes, new competencies, new jobs, and new forms of participation (OECD, 2010) Social problems - Development and implementation of new ideas (products, services and models) (Nesta, 2014) Social needs Individuals, groups and associations, the non-profit sector, the market and the state

L’emergere di posizioni critiche L’innovazione sociale, nell’approccio della scuola britannica, si presenta come (Busacca, 2013): A-storica A-critica Tecnocentrica Focalizzata sui processi Un brand

La riflessione attuale!

Una “provocazione” di management Le relazioni con l’utente/beneficiario e l’attribuzione dei benefici economici (di breve periodo): ma non è marketing? Impresa for profit Impresa for profit Esempi diversi: un’autovettura elettrica un pannello fotovoltaico un servizio di welfare … Es. servizio di prenotazione on line Prodotto/ servizio Prodotto/ servizio Utente/ beneficiario Utente/ beneficiario

Un possibile punto di arrivo e di (ri)partenza L’attenzione al modello istituzionale d’impresa: il ruolo dell’economia sociale e dell’impresa sociale produzione di benefici per la comunità come obiettivo esplicito iniziativa promossa da un gruppo di cittadini governo non basato sulla proprietà del capitale partecipazione allargata a tutte le persone interessate dall’attività limitata distribuzione degli utili Impresa sociale Utente/ beneficiario Prodotto/ servizio

2. Quali relazioni tra impresa sociale, innovazione sociale e sviluppo locale

Gli approcci consolidati Tra processi di istituzionalizzazione … aumento della dipendenza finanziaria dagli enti pubblici e assunzione di una posizione di subalternità rispetto alle esigenze delle amministrazioni pubbliche e processi di differenziazione (Borzaga e Fazzi, 2011). Possibilità di ingresso in nuovi settori Collaborazione con soggetti di natura diversa Re-distribuzione dei risultati ed attivazione di veri e propri percorsi di sviluppo economico locale

Impresa sociale e sviluppo locale Da una logica di fornitura di servizi Ad una logica di sviluppo locale Bisogni specifici Bisogni delle comunità Omogeneità degli obiettivi Eterogeneità degli obiettivi Settori tradizionali (delle organizzazioni non profit) Nuovi settori di intervento (turismo sociale, agricoltura sociale, energie rinnovabili, ecc.) Settori a basso valore aggiunto Settori ad elevato valore aggiunto Mercati di tipo captive Mercati competitivi Logiche di competizione con la PPAA Logiche di coordinamento con la PPAA Dipendenza finanziaria Diversificazione delle fonti di finanziamento Investimenti materiali limitati Investimenti materiali elevati Competenze specialistiche su servizi professionali tradizionali Competenze diversificate (multi-settoriali) Reti istituzionalizzate Rinnovato approccio multistakeholder

Quale vantaggio competitivo Possibilità per l’impresa sociale di diventare, attraverso il coordinamento di risorse provenienti dal pubblico, dal mercato e dalla collettività, il soggetto attivatore dello sviluppo economico e sociale Attivazione di reti inter-organizzative e inter-settoriali e sviluppo/acquisizione di nuove competenze specialistiche, funzionali alla costituzione, alla partecipazione e alla gestione dei network (competenze di tipo network-specific) metamorfosi della “tradizionale” impresa sociale con il passaggio da una fiducia ex-ante, di tipo reputazionale, ad una fiducia ex-post, di tipo professionale; impresa sociale quale “hub” tra reti di partner e di utenti

3. Un focus sulla cooperazione sociale in Umbria

La variazione degli addetti nel periodo 2001-2011 Regione Coop. Sociali ONP PPAA Imprese Campania 306,2 24,7 -15,5 12,3 Lazio 195,5 27,4 -14,4 12,5 Basilicata 175,1 49,6 -5,4 -4,3 Lombardia 157,2 60,7 -17,7 0,6 Emilia-Romagna 130,0 68,3 -2,3 3,0 Trentino Alto Adige 120,9 36,6 13,4 17,8 Italia 114,9 39,4 -11,4 4,5 Liguria 105,2 33,1 -16,1 13,0 Puglia 103,3 2,3 -9,1 9,1 Veneto 102,8 53,8 -8,2 3,9 Marche 100,4 30,8 -3,7 1,9 Sardegna 99,1 38,0 4,1 6,4 Piemonte 90,8 -4,7 -5,5 Toscana 85,3 42,7 1,5 Sicilia 81,4 21,3 0,5 15,6 Umbria 34,5 -4,8 6,7 Friuli-Venezia Giulia 65,5 43,6 -4,6 -2,8 Abruzzo 58,3 24,8 -11,6 4,4 Valle d'Aosta 51,2 9,4 22,4 1,6 Calabria 46,7 3,8 -32,8 18,7 Molise 31,3 -5,0 -5,8 -1,5

L’incidenza della cooperazione sociale nel 2011 (addetti) Regione Densità per 100.00 ab. Incidenza su totale Incidenza su ONP Emilia-Romagna 1.006 2,57 67,85 Piemonte 811 2,35 59,81 Friuli-Venezia Giulia 796 2,38 63,18 Umbria 772 2,48 71,08 Valle d'Aosta 749 1,83 44,87 Marche 714 2,13 71,16 Lombardia 651 1,54 38,10 Liguria 622 1,96 51,63 Toscana 617 56,58 Sardegna 607 2,73 58,54 Veneto 596 1,59 45,02 Trentino Alto Adige 1,37 35,24 Italia 540 1,61 47,08 Basilicata 533 2,69 72,60 Lazio 449 0,73 29,96 Molise 442 2,15 57,15 Abruzzo 367 1,38 57,45 Sicilia 323 1,78 40,74 Puglia 275 1,39 42,13 Calabria 157 0,95 36,42 Campania 141 0,76 41,69

La specializzazione settoriale nel 2011 (unità attive) Settore di attività non profit Umbria Italia Cultura, sport e ricreazione 2,2 6,6 Istruzione e ricerca 7,7 8,0 Sanità 9,2 10,6 Assistenza sociale e protezione civile 33,9 39,6 Ambiente 0,5 1,1 Sviluppo economico e coesione sociale 45,4 32,4 addestramento, avviamento professionale e inserimento lavorativo 42,1 31,2 Tutela dei diritti e attività politica - 0,2 Filantropia e promozione del volontariato 0,1 Cooperazione e solidarietà internazionale Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi Altre attività Fonte: elaborazione su dati Istat

I rapporti di collaborazione delle cooperative sociali Fonte: AUR 2013

L’andamento delle relazioni delle cooperative sociali Cooperative sociali di tipo A Cooperative sociali di tipo B + = - Nessuna Enti locali 33,3 52,4 11,9 2,4 26,3 47,4 10,5 15,8 Altri enti pubblici 26,2 40,5 7,1 42,1 Aziende private 19,5 41,5 36,6 5,3 Org. di rappresentanza 22,0 34,1 21,1 31,6 Altre ONP 31,7 12,2 24,4 0,0 36,8 Media 15,0 35,0 2,5 47,5 73,7 Fonte: AUR 2013

I percorsi di innovazione intrapresi Fonte: AUR 2013

I percorsi di innovazione che si intendono intraprendere Fonte: AUR 2013

4. Alcune possibili implicazioni

Alcune possibili implicazioni Esistenza di condizioni significative e concrete per l’attivazione di dinamiche di innovazione e di sviluppo locale Rilevanza assunta da forme di partecipazione allargata e dai processi di acquisizione/sviluppo di nuove competenze diversificate Esistenza non solo dei tradizionali processi di istituzionalizzazione ma anche di nuove spinte verso un isomorfismo dell’innovazione sociale Reinterpretare i valori dell’economia sociale e lavorare insieme per una “via italiana” all’innovazione sociale