Scrivere testi a partire da altri testi

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Giacomo Leopardi L’ infinito.
Transcript della presentazione:

Scrivere testi a partire da altri testi

Riformulazione Parafrasi Riassunto Sintesi Appunti Schede

Parafrasi Il testo B semplifica il testo A dal punto di vista linguistico ma non lo abbrevia Nel testo B non c’è selezione dei contenuti ma semplificazione della lingua Nel testo B devono comparire tutti i contenuti del testo A, senza che ne siano aggiunti di nuovi Nel testo B non vanno inseriti commenti o valutazioni personali Testi poetici, testi scientifici

L’infinito (testo A = 99 parole) Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mar.

L’infinito (testo B = 104 parole) Mi furono sempre cari questo colle solitario e questa siepe, che esclude lo sguardo da tanta parte dell’estremo orizzonte. Ma sedendo e guardando, io immagino nella mia mente spazi sconfinati oltre la siepe, silenzi sovrumani e una quiete profondissima, dove il mio cuore quasi si smarrisce. E quando sento il soffio del vento tra queste piante, vado confrontando quel silenzio infinito alla voce del vento: e affiorano alla mia coscienza l’eternità, e le età che furono e la vita del tempo presente, con i suoi suoni. Così il mio pensiero annega in questa immensità, e per me è dolce il naufragio in questo mare.

Inferno VI, vv. 7-9 (testo A = 21 parole) Io sono al terzo cerchio, de la piova etterna, maledetta, fredda e greve; regola e qualità mai non l’è nova.

Inferno VI, vv. 7-9 (testo B = 75 parole) Mi trovo ora nel terzo cerchio dell’inferno, il cerchio caratterizzato dalla pioggia che eternamente cade sui dannati (etterna), maledetta dai dannati per la sua costanza e violenza (altri intende: portatrice di mali, di sofferenze), gelida e flagellante (greve): non c’è in essa mai mutamento di norma e di natura (regola e qualità): continua a cadere e cadrà per l’eternità nello stesso modo, con lo stesso ritmo violento e con la stessa qualità.

Riassunto / Sintesi Il testo B riscrive in forma abbreviata il testo A 3 operazioni: lettura critica del testo A, individuazione dei contenuti principali, riscrittura in forma abbreviata Riassunto e sintesi sono un atto interpretativo che permette di cogliere i contenuti essenziali del testo A I contenuti essenziali del testo A vengono smontati e ricostruiti in un testo (testo B) originale ma non autonomo

Riassunto Riassunto orale o scritto di un’esperienza vissuta Riassunto scritto di un discorso orale (appunti durante le lezioni, articolo di giornale) Riassunto orale o scritto di un testo scritto

Sintesi È il riassunto di un testo argomentativo Prevede alto livello di intertestualità (riferimenti storici, letterari, giuridici, economici, conoscenza dell’autore, dell’opera, del contesto socio-culturale…)

Elementi paratestuali Titolo Indice Suddivisione interna del testo (libri/canti/ parti, capitoli, paragrafi, capoversi) Marginalia Caratteri tipografici Testo e note

Consigli Scegliere il destinatario del riassunto/sintesi Usare la terza persona Scegliere un unico tempo verbale Sostituire i discorsi diretti con i discorsi indiretti Verificare coerenza e coesione Individuare i veri contenuti del testo A Non inserire opinioni o valutazioni personali Mantenersi entro i limiti eventualmente posti dalla consegna

Scegliere il destinatario (dagli Esercizi di stile di Queneau) Notazioni: «Sulla S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tipo in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno.» Metaforicamente: «Nel cuore del giorno, gettato in un mucchio di sardine passeggere d’un coleottero dalla grossa corazza bianca, un pollastro dal gran collo spiumato, di colpo arringò la più placida di quelle, e il suo linguaggio si librò nell’aria, umido di proteste.» Telegrafico: «BUS COMPLETO STOP TIZIO LUNGOCOLLO CAPPELLO TRECCIA APOSTROFA SCONOSCIUTO SENZA VALIDO PRETESTO STOP PROBLEMA CONCERNE ALLUCI TOCCATI TACCO PRESUMIBILMENTE AZIONE VOLONTARIA STOP»

Usare la terza persona Testo A: «A lungo, mi sono coricato di buonora. Qualche volta, appena spenta la candela, gli occhi mi si chiudevano così in fretta che non avevo il tempo di dire a me stesso: “Mi addormento”. E, mezz’ora più tardi, il pensiero che era il tempo di cercare sonno mi svegliava; volevo posare il libro che credevo di avere ancora fra le mani, e soffiare il lume; mentre dormivo non avevo smesso di riflettere sulle cose che poco prima stavo leggendo, ma le riflessioni avevano preso una piega un po’ particolare» (Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto) Testo B: Il protagonista parla delle proprie difficoltà a prendere sonno.

Scegliere un unico tempo verbale Testo A: «Qui, il Griso a proporre, don Rodrigo a discutere, finché d’accordo ebbero concertata la maniera di condurre a fine l’impresa, senza che ne rimanesse traccia degli autori, la maniera anche di rivolgere, con falsi indizi, i sospetti altrove, d’impor silenzio alla povera Agnese, d’incutere a Renzo tale spavento, da fargli passare il dolore, e il pensiero di ricorrere alla giustizia, e anche la volontà di lagnarsi; e tutte l’altre bricconerie necessarie alla riuscita della bricconeria principale. Noi tralasciamo di riferir que’ concerti, perché, come il lettore vedrà, non son necessari all’intelligenza della storia; e siamo contenti anche noi di non doverlo trattener più lungamente a sentir parlamentare que’ due fastidiosi ribaldi.» (I Promessi Sposi, cap. VII) Testo B: Don Rodrigo e il Griso organizzano nei minimi dettagli il rapimento di Lucia, in modo tale da ridurre al silenzio anche Renzo e Agnese e sollevare il minor scandalo possibile.

Sostituire discorsi diretti con discorsi indiretti Fare attenzione che nel riassunto risulti chiaramente chi dice che cosa Pronomi e verbi di prima persona vanno riportati alla terza persona

Verificare coesione e coerenza Coesione: tempi e persone devono essere mantenuti lungo tutto il riassunto/sintesi Coesione: andare a capo quando inizia un nuovo tema o argomentazione Coerenza: verificare la coerenza logica dei singoli passaggi del riassunto/sintesi Coerenza: verificare di non aver ripetuto due volte lo stesso contenuto

Individuare i contenuti veri del testo NB: evitare di scrivere solo alcune parole di una frase, pensando/sperando che ne riassumano l’intero contenuto.

Non inserire opinioni personali Scopo del riassunto/sintesi è cogliere i contenuti fondamentali di un testo narrativo o argomentativo: i commenti vanno riservati ad altre tipologie testuali Es. (da evitare): «In questo brano Manzoni vuole mostrare la determinazione di don Rodrigo a possedere Lucia e la sua arroganza nel progettare un piano che, oltre che fargli avere la ragazza, riduca al silenzio Renzo e Agnese»

Calvino riassume Robinson Crusoe Un naufrago raggiunge un’isola deserta, unico scampato. Ha con sé solo pipa e tabacco. Dal relitto faticosamente recupera provviste, rum, armi, munizioni (andrà a caccia d’uccelli e capre), ascia e sega (costruirà un fortino), chicchi di grano (seminerà e raccoglierà). Trova anche denaro («A che servi?», ma lo prende), penne inchiostro e carta; tre Bibbie; cani e gatti. Si fa un tavolo, una sedia, si mette a scrivere: un bilancio della sua sorte in due colonne, il male e il bene che lo compensa, per cui ringrazia Iddio. Fa tutto da sé: reinventa l’agricoltura; fa il vasaio; si veste di pellicce. Ha un pappagallo, sola voce amica. Dopo 15 anni di solitudine (anelando ritrovare i suoi simili) una scoperta la terrorizza: l’orma d’un piede sulla sabbia! Tribù sogliono sbarcare a celebrare riti cannibalici. Sparando, salva una futura vittima. Il selvaggio Venerdì riconoscente diventa suo suddito: lavora obbediente la terra; studia il Vangelo. Altre vittime liberate poi: il padre di Venerdì e un bianco (ma spagnolo, dunque nemico: altro pericolo!). Sbarcano finalmente degli inglesi; portano prigionieri legati (Venerdì crede anche i bianchi cannibali); sono marinai ammutinati. Gli ufficiali, salvati recuperano la nave: dopo 28 anni Robinson lascia l’isola.

Giudici riassume David Copperfield Troppi personaggi. David (lo sanno tutti) è quasi Dickens, salvo che l’autore lo fa «nascere meglio»: orfano di padre (e poi anche di madre), Murdstone patrigno manesco con un’aria di sorella, un maestro di scuola quasi sadico, la dolce visione adolescenziale di Emily, che poi gli viene soffiata, sedotta e abbandonata dal condiscepolo Steerforth (bello e scellerato) che finirà male. Ed ecco la fuga nella Babele della Londra vittoriano-industriale e delle sue insidie (dal lavoro minorile all’accattonaggio organizzato), l’amicizia con Micawber «buon debitore» e infine (sotto l’ala della benefica zia Betsey) gli studi, la carriera d’alto bordo, l’agiatezza, con due matrimoni (Dora e Agnes) sempre con la figlia di un «principale». Dora è un po’ fatua e Dickens la fa provvidenzialmente morire per sostituirla con l’altra, la moglie-angelo. Dimenticavo il «cattivo» per eccellenza, Uriah Heep: smascherato e punito, nel lieto fine.

Arbasino riassume Madame Bovary La Biblioteca ha colpito ancora. Dopo Don Chisciotte sul campo dell’avventura, la nuova vittima della iperlettura sconsiderata si chiama Emma Bovary, nella sfera dell’evasione romantica e velleitaria dalle miserie senza splendori del quotidiano tran tran. (Nei Promessi Sposi, invece, la Biblioteca incoraggia l’inazione: dunque non vi sarà un «donferrantismo» proverbiale accanto al donchisciottismo e al bovarismo). «La Bovary sono io», dichiara giustamente Flaubert, collezionista maniacale di banalità e stoltezze preferenzialmente immagazzinate in Bouvard e Pécuchet, ma attribuite alla Signora ove si privilegi il Kitsch sentimentale della passione e dello Chic, retribuito con punizioni crudeli: non emottisi eleganti, ma l’usuraio e il veleno per topi. I veri protagonisti: non povere donne sognanti e rustici modesti, azzimati vagheggini e positivisti filistei, bensì artifici strutturali bellissimi, e la messa a morte anticipata delle idee middlebrow.

Sommario Capitolo I «Ovvero breve introduzione sui motivi di queste mie Confessioni, sul famoso castello di Fratta dove passai la mia infanzia, sulla cucina del prelodato castello, nonché sui padroni, sui servitori, sugli ospiti e sui gatti che lo abitavano verso il 1780 – Prima invasione di personaggi; interrotta qua e là da molte savie considerazioni sulla Repubblica Veneta, sugli ordinamenti civili e militari d’allora, e sul significato che si dava in Italia alla parola patria, allo scadere del secolo scorso.» (Ippolito Nievo, Le Confessioni d’un Italiano, sommario cap. I)

Consegne Dividere il brano in sequenze narrative, attribuendo a ciascuna un titolo Stendere un riassunto pari ad un terzo circa della lunghezza del brano proposto Riassumere il brano proposto in max. 300 parole Riassumere il brano proposto in max. 15 righi Riassumere il contenuto informativo del brano proposto

Da evitare Mancanza di sintesi (effetto collage): alcuni riassunti/sintesi non collocano i singoli eventi/argomenti nella corretta gerarchia, si limitano a giustapporre frasi prese direttamente dal testo, spesso senza inserirle tra virgolette Eccesso di sintesi (effetto banalizzante): soprattutto i riassunti/sintesi troppo brevi non presentano una chiara sequenza degli eventi/struttura argomentativa e banalizzano i contenuti del testo A

Scheda bibliografica 1 per ogni testo della bibliografia Utilizzare sempre lo stesso format editoriale Massimo Bustreo, Scrivere e argomentare. Guida alla tesi di laurea, Firenze, Gedit 2006 Bustreo 2006 = Massimo B., Scrivere e argomentare. Guida alla tesi di laurea, Firenze, Gedit

Scheda riassuntiva 1 per ogni testo della bibliografia Riassunto/sintesi di un testo presente nella bibliografia Talora da un testo anche molto lungo si ricava un unico concetto (scheda) Utile trascrivere subito una possibile citazione con relativi dati editoriali Utile trascrivere subito il rinvio ad un punto del testo

Scheda per argomenti o problemi 1 per ogni argomento o problema Si compila alla fine (o ad uno stato avanzato) della lettura dei testi della bibliografia Permette di individuare gli argomenti o i problemi comuni ricavati dalla lettura di testi anche molto diversi In genere l’ipotesi scientifica da verificare muove da queste schede per argomenti o problemi

Indicazioni bibliografiche Esempi e citazioni tratti da: Serena Fornasiero-Silvana Tamiozzo Goldmann, Scrivere l’italiano. Galateo della comunicazione scritta, Bologna, il Mulino 2005 Massimo Bustreo, Scrivere e argomentare. Guida alla tesi di laurea, Firenze, Gedit 2006 Paola Italia, Scrivere all’università. Manuale pratico con esercizi e antologia di testi, Firenze, Le Monnier Università 2006 Manuale di scrittura e comunicazione, a cura di Francesco Bruni, Gabriella Alfieri, Serena Fornasiero, Silvana Tamiozzo Goldmann, Bologna, Zanichelli 2006 Luca Serianni, Italiani scritti, Bologna, il Mulino 2012